24)"El..."

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In una città in pieno pomeriggio, stracolma di persone, un piccolo dottore stava ritornando a casa. Mike Wheeler era appena stato congedato dal suo incarico a Los Angeles ed era più che felice di tornare a casa.
Camminava a passo spedito verso l'aeroporto, mentre cercava nella sua valigetta il telefono per avvisare El che stava tornando prima del previsto.
"Aaaah dove sarà mai! " esclamò Mike perdendo la pazienza e rassegnandosi a cercarlo dopo con più calma.
"Dottor Wheeler! Mike!" disse una voce a lui nota, imparata a riconoscere durante le 4 settimane lì, mentre sentiva dei tacchi correre nella sua direzione.
"Ahh dottoressa!" disse Mike fintamente stupito e molto scocciato di averla ancora tra i piedi.

"Buon viaggio! Ritorni quando vuole!" disse lei calorosamente regalandogli un sorriso lezioso.
"Grazie!" Mike avrebbe voluto dirle che non sarebbe tornato nemmeno morto lì, ma si limitò alla gentilezza di un grazie.
"Allora arrivederci" la dottoressa lo abbraccio. Mike rimase spaesato da quel gesto, il quale non durò poco dato che lei continuava a stringerlo.
"Se vuole...possiamo rivederci" sussurrò lei con un pizzico di malizia prendendogli la mano.
"No!" disse repentinamente tirando la mano via dalla sua e separandosi.
"Ma cosa hai capito?! Intendo come colleghi..." disse lei ridendo, ma per Mike non c'era nulla di divertente.
"Arrivederci" la lasciò sul ciglio della strada ed attraversò le strisce pedonali di corsa, arrivando di fronte alle porte dell'aeroporto di Los Angeles.
Mike era stufo di quelle settimane di inferno, passate a nascondersi da lei, a schivarla, a non parlarle. Quella donna gli aveva procurato bei grattacapi. Lei lo perseguitava e lui non voleva. Era carina, molto carina, ma lei non riusciva a capire che lui era fidanzato, in procinto di sposarsi e di avere una figlia. Ora se ne stava andando e stava lasciando tutto alle spalle...


La piccola Hopper si era solo illusa di poter dormire beatamente, perché quell'aura di tenerezza creatasi attorno a lei scoppiò proprio come una bolla di sapone.
Verso le tre del mattino El non riusciva più a chiudere occhio e così, invece di stare a letto a fissare il soffitto, El scese dal letto ed iniziò a camminare per casa.
Corridoio,soggiorno, cucina ed infine camera da letto,fissando il vuoto,il buio che si faceva largo ad ogni suo passo. Piccoli passi per alleviare il suo dolore, per risollevarla da quel peso.
"Ahh piccolina, fammi sedere" portò una mano sul suo pancione e si sedette sul pavimento freddo della cucina, con la schiena appoggiata ad una gamba del tavolo.
Non le faceva bene stare in piedi a quell'ora, ma lei cosa poteva farci se non riusciva a dormire.
Stava facendo male sia alla bambina che a lei, ma non voleva cambiare.
continuava a pensare a Fox. Quell'uomo non riusciva a togliersi dei suoi pensieri nemmeno la notte. Non era lui a cui pensava così insistentemente, ma quello che voleva fare a sua figlia. Voleva prenderla, utilizzarla come cavia, proprio come avevano fatto con lei.Ma El come poteva fare per impedirlo?
"Una pessima mamma fin dalla gravidanza " pensò El iniziando a piangere.
El continuava a sentirsi una nullità, non valeva nulla, come tante volte le era stato ripetuto.
Le sue calde lacrime iniziarono ad infrangersi su tutto il suo pigiama, come iniziavano ad infrangersi tutte le sue speranze di essere una brava mamma, di non essere più perseguitata, di essere amata.
"BASTA!" urlò El squarciando la quiete ed il silenzio attorno a lei.
Serrò i pugni e si alzò con agilità. El in quel momento era una forza in mezzo alla calma, ma quella forza che lei aveva si stava per riversare contro di lei.
"non meritavo questo" El prese un coltello dalla cassettiera in cucina e lo impugno.
Fin da bambina era stata trattata come uno straccio ed ora che stava riprendendo la sua vita quest'ultima le si ritorceva contro.
"Non meritavo tutto questo bene" le sue mani, già precedentemente squarciate, si impregnarono ancora una volta di rosso. Le sue lacrime di dolore si riversavano tra il sangue delle sue mani, lasciandola inerme a guardare.

E mentre lei era assorta in questa specie di incubo reale, il portoncino di casa si aprì senza far alcun rumore.
Dei passi molto familiari percorsero lentamente, per non far rumore, il corridoio. Mike non sapeva che El non si trovasse in camera da letto. Quando entrò in camera trovando il letto interamente scoperto e senza nemmeno l'ombra di El, Mike si spaventò. Vide la finestra lasciata aperta e chiuse gli occhi riflettendo. Erano appena le 3 del mattino ed El non era in camera, poteva essere in cucina per prendere un po' d'acqua e lui non l'aveva vista.
Questa volta  Mike corse, lasciandosi all'istinto di abbracciare quel piccolo gioiello a cui era stato lontano da troppo tempo.
In cucina pensava di trovare El con un bicchiere alla bocca, ma la sua visione fu molto più macabra. Questa volta c'era solo lei in casa, nessun Fox o altri, solamente...la sua El.
"El!" Mike si accovacciò dinanzi al suo viso spaventato e stupito allo stesso tempo. Il suo cuore non reggeva a tanta bellezza.
"M-Mike"El vide il suo volto, così familiare a lei che quasi non le sembrò vero.
Fece cadere il coltello che aveva in bugno e si buttò tra le sue braccia lasciandolo spaesato. Finalmente Mike ed El si ritrovarono, in una notte fredda, nessuno se lo sarebbe aspettato.
"El!" Mike quasi con le lacrime agli occhi le accarezzò i capelli, sentendola più vicina che mai.
"Mike!" El ormai piangeva, non sapendo nemmeno più il perché.
"Ciao El!" Mike sciolse l'abbraccio e la guardo nei suoi occhi profondi colmi di lacrime.
"Ciao Mike!" disse lei ridendo tra le lacrime, toccandogli dolcemente le guance.
" El ma cosa?!" Mike le prese cautamente le mani, sentendo che sulla sua faccia iniziavano a colare piccole goccioline rosso vivo.
"El...che succede" Mike tutto d'un tratto mutò espressione.
"Mike...io,io volevo solo che tu fossi con me. Pensavo a..." si trattenne a pronunciare quel nome
"Chi El? Anche io ti volevo vicino" disse Mike avvicinandosi a lei per cingerla.
"Fox. Io...io non riesco a smettere di pensare a cosa possa fare..."
"El..." Mike le prese le mani, ancora una volta sanguinanti, e le mise tra le sue
"Ci sono io. Non me ne andrò più via da te" le lasciò le mani e la strinse forte a sé, sentendo tutto il suo corpo rilassarsi al suo abbraccio, e sempre di più ad ogni suo bacio sulle sue guance rigate dalle lacrime.
La paura che la assaliva da settimane stava scomparendo ad ogni secondo in cui lei era accanto a Mike, ogni secondo sempre di meno.
"Ok El?" Mike le prese il viso tra le mani e la vide annuire senza più paura.
"Mike..." sussurrò El guardando uno spiraglio di luce sul pavimento.
"Dimmi El" Mike alzò lo sguardo di nuovo sul suo volto.
"Nulla..." gli prese la mani e gliele poggiò sul suo pancione al sesto mese.
"Che bella..." A Mike mancò il fiato per qualche secondo prima di proferir parola.
"siamo qui da mezz'ora e non ti ho ancora chiesto come mai sei arrivato di notte" rise El facendo ridere anche Mike.
"Era un sorpresa"
"lo è stata"

"Mike mi aiuti a bendare ehm... le mani " disse El con un po' di imbarazzo per il suo gesto.
"Certo"
Mike dopo aver curato le mani di El, si distese sul letto con lei. Gli era mancato il calore del suo letto e del corpo della sua El, quel calore che solo lei sapeva dare con la sua dolcezza e con il suo amore.
"Ma hai dormito dal mio lato?!" chiese Mike emozionato vedendo il lato solitamente occupato da El intatto.
"Sii" El si sporse e lo baciò. Come una magia intorno a loro, tutto mutò, ed anche la camera buia divenne colorata ai loro occhi.
Da tanto non sentivano quell'amore ed ora che erano insieme non si sarebbero mai più lasciati.
"Mhh Mike... "
"dimmi El!" disse Mike felice
"Ti prego sono esausta"
"Anche io " disse Mike capendo che aveva sonno.
El si avvicinò a lui e si "raggomitolò" come un gattino tra le sue braccia.
"Mi sei mancata tanto El" Mike abbassò il capo e le diede un bacio per poi lasciarsi trasportare dal suo senso del sonno
"Mi sei mancato anche tu tanto Mike" disse El pianissimo facendo sorridere Mike.
Il sole ormai si stava levando in cielo disegnando magiche fantasie colorate.
Finalmente quei due piccoli grandi ragazzi si erano ritrovati. Non importava più tutto il resto, se fossero stati insieme tutto sarebbe stato bello.
Mike ed El erano finalmente insieme e nessuno li poteva più separare.


Ciaoo! Mi scuso un'altra volta per il mio ritardo nella pubblicazione del capitolo. Davvero scusatemi. Spero vi sia piaciuto, è un po' corto ma i prossimi saranno carichi.

Luna🌖

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 12, 2020 ⏰

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