13) Tu non sei il mostro

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~Hold On,Chord Overstreet~

~New York,21 luglio 2003~

Ad El gelò il sangue. Quel giorno così nuvoloso e tetro stava diventando un incubo ancor di più. Mike le strinse le mani e si alzò lui per andare. Metteva un piede dopo l'altro,pesantemente,sapendo chi o cosa potesse essere.
"No no Mike no" El gemeva prendendo Mike da dietro.
"Mike ti prego no. Non mi lasciare" Mike si girò e vide El piangere e guardarlo con occhi più sinceri di questo mondo.
"No El,fammi solo rispondere,io non ti lascio " Gli passò una mano tra i ricci candidi e poi la prese per mano. Tutti e due seppur inquietati andarono vicino al portone.
"Chi è?" Disse minaccioso Mike
"Sono Olivia,fate in fretta" disse sussurrando l'anziana signora. Mike sentì la voce,era la sua,ma per essere più certi la fece sentire anche ad El e  annuì con la testa. Olivia arrivò un po' affannata in cima alle scale. Aveva una gonna blu e una maglia giallo canarino,sembrava il sole tra il cielo. 
"Ciao ragazzi" disse entrando e boccheggiando
"Ciao Olivia" disse El mettendole una mano sulla spalla mentre lei portava le mani sulle ginocchia e si portava avanti. Mike intanto chiuse il portone e fece scattare la serratura.
"Non ho più vent'anni " disse ridendo Olivia.
"Ciao " disse Mike
"Ciao... sono venuta qui per un motivo,possiamo parlare ?"  El andò in cucina e la fece sedere.
"Ti va una limonata?" Chiese El
"Si grazie " rispose Olivia.
"Mike anche tu"
"Si ,grazie tesoro " rispose Mike guardandola.
"Allora, ti stavano per prendere El" disse Olivia in tono cauto. El si bloccò. Stava ripensando a quegli attimi di estrema paura e sofferenza. Mike la abbracciò da dietro e le sussurrò.
"Se non vuoi parlarne ora va bene" . El disse di no con un movimento della testa.
"El sai dove ti stava portando?" chiese Olivia.
"Ho solamente visto che aveva pigiato l'ultimo piano e poi l'ascensore si è fermato" disse El. Olivia l'aveva vista solamente nel momento in cui la stavano prendendo e poi subito era uscita di casa per andare da Mike. Lei non sapeva cosa fosse successo in quel frangente di tempo in cui lei non l'aveva vista.
"El come,si è fermato l'ascensore!? Hai utilizzato i tuoi poteri!?" esclamò interrogativa Olivia.
"Non sono stata io,non ho utilizzato i miei poteri involontariamente..." disse El con voce flebile e abbassando la testa.
"...è stata la bambina" disse Mike con voce sottile. El si girò piano verso Mike ed alzò lo sguardo. Anche prima lo aveva detto ,ma ora era come se El avesse capito cosa Mike volesse intendere. Era stata lei. L'aveva sentita in pericolo. Poteva realmente succedere?!
"Con i miei figli non è successo" disse Olivia alzando lo guardo dalle sue gambe alla faccia di Mike.
"forse perché tu non sei mai stata in pericolo" disse El con voce calma. Si era possibile.La sua bambina aveva sentito che la sua mamma era in pericolo e l'aveva protetta e... ce l'aveva fatta. Se l'ascensore avesse continuato a salire lei forse non sarebbe stata lì con loro a parlarne.
"Olivia ci sono altre due mie amiche che sanno di questa cosa" disse El guardandola.
"Chiamale,ho un piano!"





El e sopratutto Mike era inquietati da questa vicenda. El chiamò Max e ad Elena e subito arrivarono a casa sua.

"Credo che El non dovrà mai essere sola,mi dispiace El" disse Elena. El aveva lo sguardo perso,era assente.
"El?" Mike le accarezzò il braccio.
"No Mike,Elena ha ragione." disse El guardandolo.
" Dovremo fare a turni" disse Max.
"Io potrei stare sempre a lavoro" disse Elena.
"Io a casa e quando andiamo a lavoro" disse Mike abbracciandole il braccio.
"Quando vorrai fare una passeggiata ci sarò io" disse Olivia sorridendole. El teneva la testa china e guardava il suo pancione. Cercava di parlare con lei .
"Io credo che verrò qui a New York" disse Max.
" E gli altri? Intendo la tua famiglia El,lo sanno?" chiese Elena guardandola.
"El?"
"El?!" le diede uno scossone Max.
"Cosa c'è? Perché tutti mi trattate come se fossi una bambina?! Perché tutto questo?! Una vita normale no? Tutta colpa mia.ERO IO IL MOSTRO MIKE!!! TU NON DOVEVI FIDARTI DI ME!!! Ti sto facendo star male e tutto questo per colpa mia,solamente mia. Sto mettendo a rischio la vita di tutti voi per condurre una vita normale!" El urlava e piangeva straziata. Le lacrime che scendevano le fecero colare tutto il mascara e aveva delle linee nere sulle sue guancciotte rosse per il caldo e per la collera. Mike non si sentì ferito ma provava tristezza vedendo il suo amore soffrire in quel modo. El si alzò e guardò Mike negli occhi e lui nei suoi.

A Great Little StoryWhere stories live. Discover now