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James

«Amore, mi allacci l'ultimo bottone?» la mia ragazza scese dalle scale ed io rimasi completamente a bocca aperta.

Indossava un abito dello stesso identico colore dei suoi occhi e un paio di scarpe con il tacco. Non ero abituato a vederla elegante e, cavolo, era uno schianto.

«Chiudi la bocca che entrano le mosche...» mi prese in giro, girandosi in modo che potessi allacciarle il vestito.

Misi il bottone nell'asola, poi cominciai a darle un bacio sulla spalla, sul collo, sulla guancia. La voltai verso di me, ma lei mi fermò.

«Ho il lucidalabbra.» scosse il dito davanti al mio naso.

Io feci una finta faccia arrabbiata: «Non vuoi baciare il tuo meraviglioso ragazzo?»

«Non ora.»

Mi avvicinai, facendo sfiorare i nostri nasi e le nostre labbra: «Nemmeno uno piccolo piccolo?»

«Mh...» fece scontrare le nostre labbra e io la strinsi a me, mentre lei faceva passare le sue mani intorno al mio collo.

Pochi secondi dopo era seduta sul bancone della cucina, con le mani sepolte nei miei capelli e una delle mie sulla sua coscia sotto la gonna.

«'giorno!» ridacchiò Lily, sistemandosi la sua treccia piena di fiori.

Grugnii. Come sempre ci aveva interrotti sul più bello. Quella ragazzina doveva lavorare sul tempismo.

«I miei giovani occhi non si riprenderanno, aiuto!» si coprì la faccia con le mani, ridendo «Jay, hai un po' di lucidalabbra sulla faccia...»

Uscì dalla stanza, mentre io ed Ellie ci guardavamo, per poi scoppiare a ridere.

«Venite o no?!» ci chiamò mia sorella, dall'altra stanza.

Elizabeth mi guardò: «Meglio andare, pulisciti la bocca.»

Prese uno straccio poco lontano, mi stampò un'altro bacio veloce e poi lo strofinò sulle mie labbra con forza. Le sentii bruciare.

«Ahi! Devi pulirla, non strapparla via!» mi lamentai.

Lei si strinse nelle spalle: «Se serve a farti stare zitto per un po'...»

Io la guardai con una finta faccia triste, poi mi incrociai le braccia al petto e camminai verso il camino.

Ellie e sua sorella erano venute da noi il giorno prima, per poi andare tutti insieme al matrimonio di Vic e Teddy. Dovevamo usare la Polvere Volante, ovvero il mezzo di trasporto che odiavo di più al mondo.

Mi piazzai davanti al caminetto prendendo un bel respiro. Mia madre gettò la polvere nel fuoco, poi mio padre ci entrò e sparì.

«Vai tu, James.» mi incitò mia madre.

Sbuffai, ma mi infilai nel caminetto. Mettendomi a posto la giacca del completo, urlai: «Villa Conchiglia, Tinworth, Cornovaglia!»

Elizabeth

Atterrai nella casetta con una leggera nausea, ma James sembrava più provato di me, appoggiato ad un tavolo lì vicino.

«Come fai a fare le cose con così tanta grazia? Sembri una Veela.» disse.

Lo presi come un complimento molto elaborato.

«Sono una ragazza, James. Sono nata per fare le cose con grazia.» mi avvicinai.

Lui sbuffo: «Ecco, ora parli come la McGranitt.»

«Sbrigatevi, sta per cominciare!» esclamò Harry, mettendo la testa dentro la porta.

Legacy - James Sirius PotterWhere stories live. Discover now