Il Romano

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Arrivammo a Roma verso mezzogiorno. La bellezza di quella antica città toglieva il fiato. L'antico si sposava benissimo con il nuovo dando all'occhio un effetto di continuità tra le due epoche.   Andammo a visitare i fori e gli altri monumenti di Roma, ma tenemmo il meglio per ultimo : il Colosseo, simbolo di Roma. Ci entrammo. Era immensamente maestoso e mi trasmetteva brividi di gioia lungo tutta la schiena. Mi immaginai lí all'epoca dei romani : gladiatori che combattevano, belve feroci e battaglie navali . '' È bellissimo questo posto. Sento di conoscerlo. Sento di aver trovato la casa che avevo perso. Forse perché Roma è lo spirito dell'Italia e il Colosseo è lo spirito di Roma? perciò siamo nel cuore dell'anima della nostra nazione. .. '' disse Silvia, io la guardai stupito '' come... ''  domani '' non me lo chiedere,non so come ho pensato questa cosa. '' rispose. Ovviamente stava andando tutto troppo bene e qualcosa doveva interferire. Ad un certo punto apparve nell'arena ( dov'eravamo scesi)  un leone argentato che disse ''  Ave, il mio nome è Romanus, significa '' Il romano '', del Colosseo sono il custode et minae estis ( e voi siete una minaccia). '' detto questo ci attaccò, io cacciai il pugnale ma l'animale mi diede una zampata e mi fece volare dall'altra parte del Colosseo. Il mio primo pensiero fu '' Silvia è disarmata'', alzai la testa e vidi Silvia in groppa a Romanus, non so perché ma non sentii dolore nel rialzarmi e quindi corsi da Silva e le lanciai il coltello che prese al volo ed infilzò il leone sulla schiena . La brutta ferita che gli aveva lasciato Silvia sulla schiena si richiuse subito però almeno il Romanus stava iniziando a calmarsi. Ma era una trappola. Stava fingendo di essere stanco per  scrollarsi Silvia e ci riuscì in un sol colpo e la fece volare tra le mie braccia . Il leone venne da noi, ma non per aggredirci. Procedeva con la testa alta e l'andamento fiero e regale, la criniera argentea gli ornava il volto quasi umano facendolo sembrare un imperatore con la corona d' alloro e poi quando fu arrivato da noi ci disse ''  siete piccoli, sed cum magna... Scusatemi mi dimentico sempre che non si parla più in latino... Allora un attimo che riprendo il pensiero... con grande abilità avete combattuto contro me medesimo. Questo vi fa onore. Non vi ucciderò proprio per questo motivo . So già tutto delle vostre vite prode Elio e brillante Silvia. Vi aiuterò quando mi sarà possibile perché posso apparire ovunque io voglia. Ma mi dovete chiamare perch'io a prestarvi servizio venga. Ehm... Silvia ti offro un dono... ''  nelle mani di Silvia apparve un arco e sulle sue spalle una faretra ''... Come fai a sapere che so usare l'arco?... Ah giusto sai tutto'' disse Silvia arrossendo poi Romanus continuò '' sei una ragazza molto sveglia usa sempre il cervello e controlla i tuoi istinti e tu Elio sei un ragazzo che ha sofferto tanto, ma non permettere al dolore di offuscarti la mente... Costruisci la tua strada. Ricordate di nominarmi se avrete bisogno di una zampa in più... Ah quasi mi dimenticavo. Ecco questi sono i biglietti per la Sardegna '' detto questo sparì in una una nuvola viola, lasciando me e Silvia sbigottiti con due biglietti per la prima classe sulla nave che sarebbe salata la mattina seguente per la Sardegna. A rompere il ghiaccio fui io " ok.. Certo che parlava in modo stano quel leone... Bhe.. Ho fame andiamo a mangiare." poi lei fece una cosa che non mi sarei mai aspettato, mi abbracciò " ho pensato che fossi morto quando ti ha dato quella zampata ..."  poi iniziò a piangere sulla mia spalla, io la strinsi più forte " sono vivo non ti preoccupare ci vuole molto di più per uccidermi"  le mi guardò negli occhi e sorridendo  disse "hai ragione" sciolse l'abbraccio " andiamo a mangiare".

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