A casa.

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Prendo un taxi e vado dritta a casa.
Appena varco l'uscio c'è una luce calda che illumina la stanza e il salotto dai divani in Lino.
Sento James parlare a telefono con la sua agenzia.
"Quante volte ti ho detto che non è così che va fatto quel lavoro!" urla agitato.
Mentre io poso la borsa sul tavolo e appoggio le chiavi sul morbido legno così da far rumore.
"Ti chiamo tra poco ora devo andare" dice James.
James è il mio ragazzo,ci siamo conosciuti due anni fa e da allora siamo inseparabili.
È un ragazzo dalle spalle larghe,biondo cenere,occhi azzurri,labbra carnose e di un rosa vivo.
Indossa sempre delle maglie attillate che lasciano trapelare le sue spalle solcate dalle vene,i pettorali invece,che riempiono lo spazio della maglia per poi scendere e appoggiarsi morbidamente sulla sua tartaruga.
"Senti tesoro devo tornare in ufficio"
mi dice mentre mi schiocca un bacio sulle guance.
"Tranquillo,preparo la cena e ti aspetto?" chiedo.
"No vai a letto,torno tardi" risponde mentre chiude la porta alle sue spalle.
Da quando ci siamo trasferiti sono pochi i momenti che ci concediamo insieme e ciò mi dispiace.
'E anche oggi da sola' penso mentre mi spoglio dolcemente, per entrare nella mia comoda tuta.
Così torno in salotto e mi accoccolo sul piccolo divano rivestito dal morbido lino,e mentre con una mano abbraccio un cuscino,con l'altra prendo il telecomando e accendo la televisione.
Fino a quando sento bussare alla porta.

Haughty Where stories live. Discover now