DISNEYLAND

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DISNEYLAND
Charlotte

"Ragazzi, veloci! Tra dieci minuti usciamo!" esclamò Rachel passando davanti la porta della nostra stanza d'albergo, dalla sua voce già si sentiva la disperazione di chi sapeva che non sarebbe stata una giornata affatto tranquilla.
Edward uscì dal bagno con il ciuffo pettinato all'insù, la barba lunga di qualche giorno, gli occhiali da vista rotondi piantati davanti quei due enormi occhi color cioccolato ed una t-shirt color panna della Gucci con Topolino. Lo guardai in modo incredulo, chiedendomi come fosse possibile essere così belli. Se dovessi immaginarmi la mia faccia, credo avessi anche la bavetta all'angolo delle labbra. Il mio sguardo andava su e giù sul suo corpo come se non ci fosse un domani, poi fece quel sorrisetto soddisfatto e mi sentii svenire.
Camminai a passo svelto verso di lui facendolo trovare con la schiena contro un muro ed alzandomi sulle punte lo baciai, senza tacchi sono sempre stata uno scricciolo vicino a lui, vicino a qualsiasi persona normalmente alta.
"A cosa devo questa aggressione?" rise con le mani ancora intorno al mio corpo
"Perché sei illegale." Risposi io alzando le spalle e scuotendo il capo
Lui rise più forte e mi strinse a sé, sentendo la rossa che urlava a Willow di muoversi capii di dover velocemente finire di prepararmi. Legai i lacci delle sneakers e frugai nella valigia alla ricerca di una giacca di jeans corta da mettere sopra il costume da bagno della stessa linea della maglia di Edward che avevo impropriamente usato come body. Recuperai lo zainetto rotondo, infilai gli occhiali da sole ed uscimmo spegnendoci la luce della stanza alle spalle.
Rachel ci guardò ed alzò gli occhi al cielo: era l'unica che non aveva qualcosa a tema per quella fantastica esperienza!
Willow si era messa una minigonna color panna che aveva diverse stampe colorate di Topolino e Jasper aveva una camicia a mezza manica con la stessa fantasia della gonna di Bubbly. Valerio, Valerio si era sbizzarrito: sopra il jeans aderente c'era una camicia di seta dalla manica leggermente più lunga della mezza ed una stampa di retaggio asiatico con su sparso topolino.
"Ma quella non era nella collezione femminile?" domandò Edward confuso
"A chi importa, mi sta una favola!" esclamò il riccio guardandosi nello specchio dell'ascensore
Jasper guardò l'amico facendogli segno di non fare ulteriori domande e la conversazione cadde in quel modo.
Anche Kim indossava una maglia a tema, l'unica ad essere tristemente vestita come tutti i giorni era la rossa: "Sei una vera delusione quando ti comporti da donna triste e frustrata!" le aveva detto facendoci ridere.
Direzione Disneyland.

"FROM ZERO TO HERO, JUST LIKE THAT!" cantammo in coro io, Willow e Valerio.
Rachel si era messa le mani sulle orecchie insofferente nel dover sentire altre canzoni dei cartoni animati, Edward cercava di nascondere il sorriso che gli colorava il volto per mantenere un minimo di aspetto da bello ed irraggiungibile (cosa che avrebbe mantenuto comunque in quel momento, con quegli occhiali a dargli quell'aria così... Impossibile!), Jasper si limitava ad intervenire solo qualche volta quando spuntava una canzone che gli piaceva particolarmente.
Mentre uscivamo dall'autostrada sempre più vicini al parco, Kim ci diede dei pass chiedendoci di non perderli visto che senza quelli non avremmo potuto fare più nulla e ci disse che con quelli avremmo potuto saltare la fila; cosa che non avevamo nessuna intenzione di fare perché non ci sembrava corretta rispetto le altre persone che aspettavano pazientemente. Rachel ci disse anche che avrebbe preferito non comprassimo anche il mondo, visto che poi le buste non le avremmo portate noi ed il sapere quel piccolo dettagli ci invogliò solo a comprare di più.
Quando l'automobile si fermò davanti all'ingresso, le persone non furono neanche in grado di capire che si trattasse di noi: sfrecciammo dentro più veloci della luce utilizzando già il salta-fila, ma insomma ci eravamo ripromessi di non usarlo più per tutta la giornata.
"RESTATE UNITI!" fu l'ultima cosa che sentimmo mentre correvamo verso Main Street U.S.A.
Main Street è il punto di passaggio tra il mondo reale ed il mondo fantastico del parco di divertimenti e la sua ambientazione ricordava molto una cittadina americana tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento; superata la stazione dei treni ci si trova davanti la prima pizza del mondo Disney: Town Square.
Mi sembrava di essere entrata in uno sogno.
Gli occhi di Valerio brillavano come quelli di un bambino il giorno del suo compleanno e Willow non riusciva a starsene ferma neanche per mezzo secondo.
"Le orecchie! Dobbiamo immediatamente comprarci le orecchie!" dissi trascinando sia la bionda che il riccio verso l'Emporio.
"Noi andiamo a prendere una mappa del parco!" ci urlò Edward, credo rimase un po' deluso dalla mia risposta: un semplice, insensibile pollice in su.
Il palazzo bianco nel quale era situato il negozio mi ricordava un po' New Orleans sia all'esterno che all'interno con quei lampadari che sembravano dei fiori e gli scaffali chiari. Quando domandammo alla commessa dove potessimo trovare le orecchie di Minnie, lei ci guardò sorpresa e confusa chiedendosi se sul serio fossimo noi o se fossero solo persone che ci assomigliavano da morire, ci accompagnò di persona davanti agli scaffali da sogno convincendosi passo dopo passo che fossimo proprio noi. Qualcuno ci scattò qualche foto, ma non venimmo assaltati da una folla impazzita e la cosa mi fece personalmente molto piacere.
"Non ci posso credere a quello che sto vedendo!" disse Jasper vedendoci avanzare verso di loro, Edward si era messo degli occhiali da sole che lo facevano sembrare ancora più bello di quanto già non fosse ed il biondo si era mandato i capelli all'indietro con un cerchietto. Quello a cui faceva riferimento non erano le mie orecchie rosa-brillantinate, né quelle rosse con i fiorellini di Willow, ma quelle classiche che spuntavano tra i ricci scuri di Valerio... Anche la commessa l'aveva guardato in modo perplesso nel vedere che le stesse mettendo anche lui. Edward scoppiò in una fragorosa risata cadendo quasi a terra ed il riccio si impegnò nel dire che non si poteva andare in giro per Disneyland senza avere le orecchie di Minnie!
"E per quelle per chi sarebbero?!" domandò preoccupato il biondo guardando il cerchietto tra le mani del ragazzo dai ricci scuri.
"Per la mia polpetta, queste mancano alla sua collezione." disse facendo la linguaccia al fidanzato. La sua polpetta era la figlia di un nostro caro amico, uno dei miei migliori amici a dire il vero.
Mentre fotografavamo anche la pietra caduta dalla signora davanti a noi, ci dirigemmo verso la Main Street Trasportation Company e decidemmo di prendere una Limousine d'epoca che ci avrebbe portato fino a Central Plaza. Rachel ci fece una foto mentre mangiavamo i biscotti decorati che avevamo comprato poco prima di salire sulla limousine e nello scattare ne fece anche una mentre Edward si allungò verso di me dando un morso al mio biscotto: nella foto ho le gambe sulle sue, lui si rubava un pezzo del mio biscotto dalla glassa al cioccolato ed io ridevo. Quando girammo lo sguardo verso la rossa glielo leggemmo negli occhi quello che avrebbe voluto dire: un po' meno, ragazzi. Un po' meno.
Scendemmo dalla limousine ringraziando la donna che ci aveva accompagnato, ci facemmo una foto con lei e poi schiavizzammo Kim e la rossa per farci immortalare davanti al castello della Bella Addormentata e con diversi personaggi che incontrammo dirigendoci in direzione di Frontierland.
"Ho a che fare con sei bambini!" disse la manger dandosi uno schiaffo sulla fonte mentre attraversavamo il fortino d'ingresso dove venivano raccontate le leggende del vecchio selvaggio West.
"Lei!" esclamò Jasper indicando una montagna marrone "Lei sarà la nostra prima giostra!"
Edward spostò lo sguardo da lui alla giostra: era una montagna russa ispirata ad una miniera abbandonata, abbastanza alta e con molte curve, credo sia per questo che il moro si lasciò sfuggire in tono sconsolato un"Non arriverò vivo a stasera!" mentre lo trascinavo per il polso.

SNAKES VENOM -L'onda del successo-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora