BERLINO

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BERLINO
Jasper

Naturalmente Rachel tentò di ucciderci appena ci vide, ma ringraziando il cielo ad Edward era passato per la testa di portarglielo comunque lo strudel e lei sembrò addolcirsi, o almeno sembrò addolcirsi nei nostri confronti. Non sappiamo cosa ne fu del povero Kim mentre ci cambiavamo per salire in scena.
Anche in quella circostanza le cose degenerarono abbastanza velocemente. Ma io non credo che ci sia mai veramente stato un momento in cui le cose non degenerassero: dove c'eravamo noi, c'era panico. Era un'equazione matematica precisa e puntuale, l'unica a non avere nessuna eccezione che confermasse la regola.
Ci stavamo infilando i pantaloni quando sentimmo un urlo provenire dal corridoio: Willow e Lottie correvano avvolte in delle enormi asciugamani urlando e ridendo verso la stanza di Finn in cui si sarebbero dovute vestire. Noi le guardammo sconvolti non capendo cosa stesse sul serio succedendo.
"Ma cosa state facendo?" domandai quando ci sfrecciarono davanti
"Non ci siamo portate niente in bagno!" urlò la bionda per poi lanciarsi nella stanza degli outfit insieme all'amica.
Valerio era scoppiato a ridere come se fosse la cosa più divertente del secolo che quelle due si fossero dimenticate anche le mutande, mentre Edward si massaggiava le tempie confuso in pensieri che non fui neanche in grado di comprendere.

"I miei piedi piangono ogni giorno di più, ma non sono troppo belle queste scarpe?" chiese Willow guardandosi gli alti stivali neri come se fossero l'ottava meraviglia del mondo
"Mi raccomando, incastratevi di nuovo con le gonne nella pedana!" disse Rachel mentre ci montavano i microfoni.
Le due ragazze le ripeterono per la millesima volta che si era trattato di un incidente ed il modo in cui lo dissero mi riportò alla mente la faccia che faceva sempre mia sorella da piccola quando la sgridavano per aver fatto rovesciare la tazza piena di latte e cereali. Mi mancava. Fu questa la prima cosa che pensai, ogni tanto pensieri nostalgici ti si attanagliano addosso quando meno te lo aspetti.
Dal palco si alzò un grido euforico non appena partì il video di introduzione al concerto e noi ci andammo a posizionare sulle pedane.
Me lo ero imparato a memoria tante di quelle volte che lo avevo visto e per tutto il tempo che ci avevamo messo a girare quei cinque spezzoni che duravano esagerando cinque minuti!
Penso che ad oggi tutti la sappiano a memoria quell'intro, ma continuo a credere che sia la migliore mai stata fatta per gli Snakes Venom, mi piaceva da impazzire: i nostri genitori che parlavano di noi facendoci sembrare persone carine e per bene (cosa che comunque non pensavano sempre perché mia mamma mi ripeteva sempre a telefono che sembravamo degli stupidi incoscienti quando stavamo sul palco e credo che a supporto di questa sua tesi si fossero anche plurime cadute e fasciature di ognuno di noi), buio, Edward che sputava fumo scuro dalle labbra per poi allungare la mano verso il "Pubblico" borbottando <<Take your sip of venom...>> (urla impazzite dalla platea), Valerio che si strappava la pelle da una spalla scoprendo le squame verdi <<Take your sip of venom...>> (urla impazzite dalla platea parte seconda), il mio bellissimo me che si girava in mezzo al fumo scuro per far vedere due occhi da serpente <<Take your sip of venom...>> (urla impazzite, noi che ci sistemavamo per balzare sul palco), Willow con i capelli di Medusa ed una goccia verde che le cadeva dalle labbra <<Take your sip of venom...>> (folla che impazziva), Lottie anche lei con i capelli di Medusa e delle lacrime verdi che le rigavano il volto <<Take your sip of venom...>> (folla che impazziva come se non ci fosse un domani), quella frase che andava a loop a ritmo di tamburi mentre le nostre facce comparivano e sparivano sui mega schermi, la tensione che si alzava, il fumo sul palco, silenzio della musica, noi che comparivamo porgendo le mani verso il pubblico dicendo <<You're now invited to the other side of reality.>>, stadio che impazziva, fuoco e boom! Noi sul palco. Riflettori accesi.
Tutto molto serio, tutto molto accattivante, tutto molto coinvolgente, tutto anche abbastanza inquietante e poi....
"BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO, BERLINO!" urlò Valerio smontando tutto.
Questo era il riassunto efficace: un'immagine da cattivi ragazzi ed una personalità da cupcake con la glassa rosa. Come fosse possibile conciliare le due cose? Non ne ho mai avuto la benché minima idea. Però funzionava alla perfezione. Faceva impazzire tutti.
"Berlino, non abbassare mai la guardi stanotte perché ho preparato per te una sorpresa unica!"
Panico.
Quello che vidi sul volto di ognuno di noi fu solo ed esclusivamente panico.
Nessuno sapeva cosa dovesse fare e questa cosa spaventava tutti.

Il fatto era, secondo me, che si trattasse di uno spettacolo nello spettacolo: le persone venivano a guardare noi esibirci, se così possiamo definirlo, e noi guardavamo loro; per noi che stavamo sul palco lo spettacolo erano loro.
Il modo in cui interagivano con noi, il modo in cui esultassero, la roba che veniva lanciata sul palco, lo stadio che si illuminava di luci mentre la pedana si spostava... Sì credo che quello fosse uno dei miei momenti preferiti per tanti motivi. In primis perché ci permetteva di avvicinarci al cuore della folla e quindi ai nostri fan, in secondo perché era uno dei momenti più suggestivi di tutto il concerto: la platea illuminata come fosse lo stadio, le pesanti ali scure che ci venivano attaccate nel buio della padana.
Quello era l'unico momento in cui riuscivo sul serio a rendermi conto di quello che stesse accadendo nella mia vita, mentre sentivo cantare tutte quelle voci all'unisono, mentre il mondo mi esplodeva intorno.
C'era poi un altro momento del concerto che mi piaceva molto, momento che Edward odiava con tutta la sua anima.
Ogni volta, mentre cantavamo Extraterrestrial, durante il solo di Valerio le due ragazze salivano le scale che portavano alla rampa rialzata e venivano imbracate nell'ombra del palco; ricomparivano fluttuando con alle spalle il mega schermo che impazziva con immagini provenienti dallo spazio e loro che cantavano tenendosi per mano sospese in aria. Fin quando non cantavano il verso "Always remember I'm your only light" e venivano immerse dalla luce; si sentiva la batteria con il suo ultimo suono e loro si lasciavano cadere come se fossero svenute, mentre venivano riportate a terra dalla musica leggera di un pianoforte.
Trovavo quel momento dello spettacolo meraviglioso perché sapevo quanto si fossero allenate per mettere in scena una performance del genere affatto facile e vederle riuscirci ogni volta nonostante la paura che qualcosa potesse andare storto mi riempiva di adrenalina e di felicità in un modo che non potevo spiegare.
Edward invece ne era terrorizzato, lo considerava un rischio inutile ed ogni volta si metteva sull'attenti come un cane per correre verso le due ragazze se mai avesse visto il loro viso un po' più preoccupato del solito; scattava minimamente ogni volta che loro si lasciavano andare. Quando calava il buio per farci uscire di scena per cambiarci, lui esprimeva sempre il suo dissenso mentre controllava che tutte e due stessero sul serio bene.

Quella sera nessuno era capace di capire cosa avesse pianificato Valerio.
Per tutto il tempo noi quattro ci guardammo intorno nella paura che il riccio potesse uscirsene con qualcuna delle sue generando il panico assoluto e non riuscivamo a capire dove volesse arrivare perché ormai il concerto era quasi finito, stavamo cantando l'ultima canzone.
Io cantavo il mio assolo come vertice di una piramide, dietro di me i due ragazzi e dietro, leggermente spostate verso l'esterno, le due bonbon.
Il mio pezzo era proprio quello prima del ritornello finale, esattamente alla fine del concerto, proprio quando si inizia a pensare che ci si può rilassare perché tutto è finito.
Ed invece, sul finire del mio momento di gloria, Valerio si sfregò le mani e mi abbassò i pantaloni lasciandomi in mutande davanti tutta Berlino.
Avrei voluto ucciderlo. Ho pensato seriamente di ucciderlo mentre la folla urlava come se non avessero mai visto un paio di mutande e lui cantava il ritornello con quella faccia profondamente soddisfatta di chi sa di aver fatto qualcosa di epico. Ricordo che gli altri tre non riuscivano a smettere di ridere e che Willow dovette accovacciarsi a terra tanto fossero forti le risate.
"Berlino, non è il regalo più bello che ti abbia mai fatto?!" urlò il riccio a fine canzone
Il pubblico fece comprendere il suo consenso urlando a gran voce, Lottie si stese per terra stringendosi la pancia, Willow non accennava a riprendersi ed Edward si asciugava le lacrime.
Mi sarei vendicato.
Non c'era alcun dubbio sul fatto che mi sarei vendicato.
Non mi fece cambiare idea neanche quel bacio volante che mi venne mandato dal mio aggressore.
Mi sarei vendicato facendogli rimpiangere di avermi spogliato davanti tutta Berlino.
Fatto sta che imparai una grande lezione da quell'esperienza: se il tuo ragazzo è nella tua stessa band, è un casinista nato e si diverte a fare scherzi deficienti... Non si può salire sul palco senza cinta dei pantaloni.
Da quel giorno in poi non sono più salito sul palco senza cinta.
Mai.

-- SPAZIO AUTRICE --

Bene ragazzi e ragazze, siamo arrivati alla fine del secondo capitolo di oggi e con questo si chiude il primo ciclo. Adesso si sono ufficialmente presentati tutti i membri degli Snakes, cosa ne pensate? Chi è il vostro preferito? Chi è quello che vi fa sognare di più?
Lasciatemelo sapere attraverso i commenti, sarei felicissima di leggere le vostre opinioni!
Spero sul serio che la storia vi stia piacendo ed appassionando a tal punto da voler sapere cosa succede dopo il concerto di Berlino perché posso promettervi che vi attendono infinite sorprese.
Siete mai stati a Berlino? Se sì, vi è piaciuta?  Avete capito quale sia il posto degli strudel più buoni della città? Se qualcuno lo sa o ne ha idea me lo scriva nei commenti!
Bene, adesso vi lascio augurandovi una splendida giornata.
Un abbraccio, al prossimo capitolo!
P.S.: anche questa foto è presa da Pintrest (per sicurezza lo scriverò in tutti i capitoli).

SNAKES VENOM -L'onda del successo-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora