42.

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Hope's pov

Sentivo il mio corpo indolenzito, mi facevano male le braccia, non parliamo delle gambe, capii subito che ero legata a quella che sembrava una sedia.
La stanza era buia e provai a guardarmi in torno.
Non ero da sola quando sentii qualcuno tossire.
Sara.
Era poco più difronte a me.
Io <Ehi Sara.. mi senti?> sussurrai per evitare di farmi sentire da altri.
Sara <S-si, st-ai ben-e tu H-ope?> dalla sua voce capii che lei non stava bene.
Io <Io sto bene Sara, ma tu.. non stai affatto bene!>
Sara <Tranquilla.. è colp-a del vis-chio che h-o in ci-rcol -o, tra poco ll-o smaltisc-o> la sua tosse mi preoccupava.
Io <Sicura..?> sussurrai
Sara < Si, se foss-i stata una sem-plice lupa a que-st'ora ero morta. Sto bene non preoccuparti.> la sua ultima frase mi fece calmare di più.
Io <Dove siamo secondo te?> domandai
Sara <penso, in una spe-cie di segre-te> iniziò ed io ricordai tutto.
Io <I cacciatori!> ed un ringhio uscì dalla mia bocca.
Sara <Sta- arriva-ndo qual-c-uno> rimasi in silenzio ascoltando i passi farsi sempre più vicini.

Sforzandomi cercai di creare un legame mentale fra me e la mia amica per poter parlare.
Io< Sara mi senti?> la richiamai.
Sara <Hai creato un collegamento.. brava!>
E in quel esatto momento un forte rumore, di una porta sbattuta contro il muro mi fece sussultare.

<Ma guarda cosa abbiamo qui.. una lupa e.. lei?>  guardò il ragazzo affianco a lui.
<Erano insieme, lei sa tutto> non volevo che sapessero che li guardavo, quindi tenevo lo sguardo basso.

Sara< pensano tu sia umana. Ci separeranno di sicuro, stai tranquilla. Abbiamo il collegamento mentale. Non spezzarlo> alzai lo sguardo verso la mia amica.
Ora la vedevo.
Era in condizioni pessime, mi vennero le lacrime agli occhi.
Era sdraiata per terra.
La ferita sul fianco era messa malissimo.
Il colore del sangue era misto fra un rosso e il petrolio.
Io <mio dio, Sara devo far qualcosa. Non stai bene!> cercavo di trattenere i singhiozzi, ma qualcuno mi scappò e qualcun altro se ne accorse.

<Cos'hai da frignare puttanella? Portala nell'altra cella. Mi diverto con la lupachiotta> e vidi il ragazzo più giovane venir nella mia direzione, mi slegò i piedi e i fianchi dalla sedia e mi fece alzare.

<Muoviti!> la sua voce mi irritava, ma le mie gambe erano immobili, non avevo nessuna intenzione di lasciare la mia amica così da sola.
Io<Io non vado da nessuna parte senza LEI.!> la mia voce era tagliente ma questo non lo fece fermare.
Mi prese in braccio come un sacco di patate, e mi portò in un altra stanza.
Prima di uscire da quella che sembrava una cella udii le parole di quell'uomo.
<Ora ci divertiamo>
Mi si gelò il sangue.

Dopo poco sentii un rumore, di una porta spessa d'acciaio aprirsi.
Venni scaraventata dentro.
Grazie alla delicatezza di questo ragazzo bastardo, andai a sbattere forte contro il pavimento e presi una mattonella rialzata abbastanza appuntita.
Cosa è successo? Mi sono tagliata, e d'istinto urlai dal dolore provocato.
<Sta zitta stronza> la sua voce acuta e fredda, il suo modo di parlare.
Io <Mi stai sul cazzo> e cercai di ricompormi.
<Ricambio lo stesso guarda..> vidi che prese una sedia e si posizionò difronte a me.
Io <Cosa volete farle? Non ha fatto niente> il mio tono era freddo.
<È una lupa. Morirà non ti preoccupare, non sentirai la sua mancanza> il suo menefreghismo mi fece male.
Come può dire una roba simile, è pur sempre una ragazza.
Io <C-come puoi dire una cosa simile?> sentivo le lacrime ma volevo mostrarmi forte quindi le rimandai indietro.

Nel frattempo cercai di tenere il collegamento mentale con la mia amica.
Io <Sara cosa ti sta facendo?>
Sara <Mi ha appeso ad una trave, con delle catene d'argento, brucia un sacco. Ora è andato via, non so quando ritornerà. Tu stai bene?>
Io <Io si, ho questo bastardo difronte a me. Sara possiamo farli fuori, scappare!>
Sara <nNo! Ho sentito altri uomini.. non usciremo vive di qui se osiamo.>
Io <Sara, io e te insieme! C'è la faremo!>
Sara <Hope, sono molto debole purtroppo, e tu stai ancora imparando.. non ora, non è il momento giusto>

<Ehi mi stai ascoltando?> sentii una voce ovattata richiamarmi quando un bruciore sulla mia guancia destra mi fece riportare i piedi per terra.
<Stronza ti sto parlando mi devi ascoltare!> mi aveva dato uno schiaffo?!!
Io <Cosa cazzo hai appena fatto?!> la mia voce era aggressiva
Io <Sappi che come mi libero ti faccio il culo, figlio della merda sei> ero aggressiva, non avevo mai usato un linguaggio del genere ma, mi ha messo le mani addosso e chissà cosa avrebbero fatto dopo.
E cosa faranno a Sara .
<Vi faremo fuori. Il branco del signorino Black, abbiam saputo che la tua amica ne faceva parte. Quindi morirà anche lei>
Io <Cosa vi hanno fatto di così male?!> urlai
<Beh sono delle bestie e poi quei bastardi hanno rapito mio fratello!> a quelle parole sbiancai.
Io<Joshua..> sussurrai..sperando che non mi avesse sentito
<Come cazzo fai a sapere il suo nome eh?!> mi prese di malo modo sotto al mento e mi strattonò, facendomi male.
Io <Ci ho parlato, ed e proprio un pezzo di merda come te!> gli sputai in faccia. Con questo mio gesto lo feci allontanare.
<Non finirà così tranquilla.> detto ciò prese e se ne andò.

Sprofondai in un pianto, sperando che Elijah e Robert ci venissero a salvare al più presto.
E prima di cadere in un sonno profondo, cercai di capire come stesse Sara.
Io<Sara, tutto bene?>
Niente.
Io< È lì con te? Cosa ti stan facendo?>
Ancora niente.
Io <Riesci a sentirmi..?>
Mi stavo preoccupando, perché non rispondeva.
Io <Ti prego Sara..>

Dopo di che, mi strinsi nelle mie ginocchia e piansi, finché non mi addormentai.


Salve come state, ora la storia sarà più attiva più... movimentata come see dice ahaha
Spero vi piaccia, vi chiedo scusa per eventuali errori

~Saluti 🤍

☾  𝐋𝐚 𝐋𝐮𝐩𝐚 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐚 || 𝐁𝐥𝐚𝐜𝐤 𝐦𝐨𝐨𝐧 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora