Una di merda, ovviamente.

"Be', devo andare." Ruppe il silenzio. "Ci sentiamo più tardi." E non aspettò nemmeno la mia risposta per riattaccare. Aggrottai la fronte infelice e abbassai lo sguardo sullo schermo.

L'ho fatto davvero arrabbiare, pensai.

"Problemi tra amici?" La voce interrogativa proveniva proprio da dietro di me.

Fu l'improvvisa familiarità di ciò che mi fece voltare all'istante, solo per vedere Blake che mi sorrideva: lo stesso sorriso che sarebbe stato carino se non fosse stato per il suo lato inquietante.

"No. Sono sicura che starà bene." Lo guardai accigliato, rimisi il telefono in tasca e allo stesso tempo cercai di evitare il suo sguardo.

Blake annuì in risposta prima di prendere una cornice per foto proprio accanto a me. Dovetti fare un piccolo passo indietro, giusto per assicurarmi che non mi toccasse. "Se fossi stato al suo posto mi sarei arrabbiato anch'io."

Era alto quasi quanto Caden; qualche centimetro sopra di me.

"Cosa dovrebbe significare?"

Blake strizzò gli occhi e la cosa fu un po' snervante. "Priorità, Sky." Disse. "Caden viene per primo. Il migliore amico per secondo. Sono decisamente fuori posto."

Rimasi sorpresa. Perché era qui?

"Caden non è la mia prima priorità." Lo guardai male, prima di decidere di andarmene. Ovunque che qui.

"Allora vai a quella partita." Disse da dietro di me. "Oppure hai paura di quello stupido accordo?"

Mi fermai di colpo prima di voltarmi e marciare verso di lui, con un'altra occhiataccia fissata sul mio viso.

"Di cosa stai parlando?" Parlai a denti stretti.

"Oh, quell'accordo in cui non baci e stai zitta." Sorrise. "O qualcosa di simile."

Continuavo a fissarlo.

Come faceva Blake a saperlo? A parte me e Caden, non credo che nessuno lo sapesse. Potrei o meno averlo detto ad Alex durante la nostra lezione di biologia, ma ero sicura che non mi stava nemmeno ascoltando sbraitare. Aveva perso i sensi sulla scrivania.

"Come cazzo fai a saperlo?" Chiesi.

"Cavolo, Sky. Chi impreca così forte in un negozio?" Chiese fingendosi sorpreso.

"Non mi importa di tuo fratello e non mi frega niente nemmeno di te." Questa volta, quando mi voltai e iniziai ad allontanarmi, giurai a me stessa di non voltarmi finché non fossi tornata a casa mia.

"Non è giusto che sfoghi la tua rabbia su di me."

Mi stava seguendo. Ancora.

"Non è giusto?" Ero furiosa. Pensai di aver alzato un po' troppo la voce dato che ricevetti qualche sguardo da altre persone nel negozio. Quando parlai dopo, abbassai la voce in un sibilo. "Era giusto che mandare uno dei tuoi a irrompere in casa mia?"

Con mia sorpresa, vidi il suo sorrisetto vacillare e farsi confuso. "Che cosa?"

"Non osare mentirmi, Blake."

"Non sto mentendo." Le sue sopracciglia si aggrottarono. "Di cosa stai parlando?"

"Hai mandato un tizio a casa mia pochi giorni fa. A fare irruzione."

Sembrava sinceramente confuso. "E perché avrei dovuto farlo?"

Il mio cipiglio vacillò.

"Per uccidermi definitivamente? Non lo so!" Esclamai. O forse era proprio quella cassaforte. Ma non avevo intenzione di dirlo ad alta voce.

Bitter Heart | ✔ (Italian Translation)Where stories live. Discover now