Cinquantasei

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Skylar's POV:

Cazzo.

Ogni parte del mio corpo mi faceva male: la testa, il cuore, i polmoni e tutti gli arti.

Era terribile.

Mi sarei lamentata per il dolore se solo fossi riuscita a fare anche solo un suono con la bocca. Non sapevo neanche come muovere una qualsiasi parte del mio corpo dato che ero paralizzata.

Ci misi tutta me stessa per riuscire a muovere le dita. E poi aprii gli occhi, cosa che all'inizio fu un po' difficile, ma alla fine la mia vista si aggiustò nel guardare il vuoto soffitto bianco.

Alcuni secondi dopo, riuscii a dare un'occhiata anche allo spazio attorno, era una stanza stranamente non familiare. Era un ospedale.

E Dio, la testa mi faceva malissimo.

"Skylar." La voce fu quasi un sussurro, ma captai il sollievo.

Mi forzai di distogliere lo sguardo dal soffitto e puntare gli occhi davanti a me.

"Mamma?" Finalmente, qualcosa riuscii ad uscire alla mia gola secca. La quale suonava come quella di una persona che aveva finito di piangere dopo secoli. Era cosi rauca.

Come se avesse sentito il mio bisogno di bere, le sue sopracciglia scattarono in alto e velocemente prese un bicchiere riempiendolo con dell'acqua. Nel frattempo, cercai di tirarmi su. Un gemito rauco sfuggì dalle mie labbra e sentii un suo braccio dietro alla mia schiena, per aiutarmi. Sistemò il cuscino alle mie spalle mentre appoggiavo contro.

"Ecco, bevi un po' d'acqua." Si sedette sul letto, di fronte a me. Presi grata il bicchiere e me lo bevetti tutto d'un sorso, ignorando la sensazione di bruciore che scendeva lungo il mio petto.

Prese il bicchiere dalle mie mani tremanti e lo ripose al mio fianco.

"Come ti senti, tesoro?" Chiese. Mentre appoggiavo la testa indietro, vidi quanto sembrasse stanca in quel momento; cerchi scuri attorno agli occhi, no trucco, indossava anche i suoi solito vestiti. Sembrava tesa, ma il sollievo e la felicità erano più evidenti sul suo volto.

"Meglio." Forzai un piccolo sorriso che finì per assomigliare di più ad una smorfia. Tuttavia, la mia voce era meno rauca.

Mi guardai attorno. Sembrava una stanza d'ospedale come tante altre. Le macchine funzionanti attorno al letto su cui ero sdraiata, un vassoio con cibo ancora intatto sul tavolo al mio fianco, una poltrona affianco al letto e un divano nell'angolo della stanza.

Lei aprì la bocca, sul punto di dire qualcosa quando la porta si aprì. Alzai gli occhi e vidi mio padre entrare tenendo in mano due bicchieri fumanti. Tuttavia, quando il suo sguardo mi trovò, vidi i suoi occhi spalancarsi un po' per la sorpresa. E poi la sua espressione si trasformò velocemente in sollievo.

"Skylar." Anche la sua voce era sollevata. "Grazie a Dio ti sei svegliata."

Per qualche ragione ero più che felice di vedere i loro volti. Ma la mia testa mi faceva ancora male, specialmente la nuca.

"Ci hai fatto prendere un bello spavento, bambina." Mio padre scosse la testa leggermente, appoggiando i due bicchieri di caffe a fianco del mio letto.

Mia madre era ancora seduta di fronte a me sul letto, quando guardò verso di lui. "Pensi dobbiamo chiamare il dottore per farla visitare?"

Lui guardò l'ovvio malessere sul mio viso. Stavo ancora cercando di capire la situazione con tutti quei numerosi fili intorno a me. Il costante bip dei macchinari, e il disagio di indossare quella vestaglia d'ospedale di un tenue blu era già abbastanza fastidioso.

Bitter Heart | ✔ (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora