Prologo

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Forse avevo sbagliato tutto, forse non dovevo essere impulsiva, forse la colpa era la mia. Forse dovevo pensarci di più. Forse era qualcosa di orrendamente sbagliato. Forse avrei dovuto provare di più o averne più cura. Forse avevo sbagliato a dare una seconda possibilità, solo per avere lo stesso risultato.

Le avevo provate tutte e lui non ne aveva voluta nessuna, lasciarci era stata la cosa migliore. Dopo la sconfitta cosa ti resta se non provare a vincerne un'altra? Semplice a primo avviso, quasi impossibile se ci pensi troppo.

Parole al vento, parole che annoiano persino me stessa, ma che vanno dette. Io le devo sentire, io le devo dire, io ne ho bisogno. Ne avevo avuti tanti di pensieri che mi avevano accompagnato durante il viaggio in aereo, svolazzavano con me nel cielo. Parigi era stato un sogno, il sogno di una bambina troppo cresciuta, solo che quella bambina non era abbastanza matura per poter vivere l'avventura nella vita reale.

Quindi l'unica alternativa era ripartire. Ripartire per dove però? Non avevo effettivamente una casa. Sarei potuta tornare in Texas dai miei, ma non mi sarei sentita a casa. Perciò non mi restava che provare un'altra avventura... New York!

Cosa meglio di una città casinista come me? Sarebbe stato perfetto. La casa non sarebbe stato un problema perchè sarei andata ad abitare a casa di mio fratello che mi aveva promesso di lasciarmi una stanza a casa sua, quindi New York fu ciò che scelsi.

Durante il viaggio in aereo mi accompagnarono canzoni di Ed Sheeran e di Shawn Mendes. Due miei cantanti preferiti. Poi quando arrivai, scesi dall'aereo e mi trascinai fuori dall'aereoporto. Mi accolse la pioggia, di mio fratello non c'era traccia, e io avevo anche le mie cose, quindi la situazione non era delle migliori.

Uscii sotto la pioggia, cercando la macchina di mio fratello, ma non vidi nessuno fino a che una macchina non si fermò davanti a me e un ragazzo scese.

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