50. (bonus)

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Appena Brooke rientrò nella stanza d'hotel che lei e Charles avevano deciso di condividere, sentiva che qualcosa non era a posto. Sentiva come se mancasse l'aria.
La prima cosa che fece posata giacca e borsa e tolte le scarpe, fu andare alla ricerca del suo ragazzo.
Ohh, quanto lo amava! Era persa per lui. Non so dirvi se per lei fosse stato un amore a prima vista o si innamorò di lui le volte dopo, ma ogni volta che lo vedeva era come se il mondo si fermasse ad ammirarlo, come se lei si fermasse ad ammirarlo. Il suo principe azzurro, anzi rosso; con la sua smagliante armatura, anzi la sua tuta da pilota; e con il suo prode destriero, anzi la sua Ferrari.
L'amore non si cerca, è lui che ti trova, quando meno te lo aspetti, quando ormai hai quasi perso tutte le speranze, e arriva come un fulmine a ciel sereno che stravolge la tua vita.
Non voleva che lui fosse il sogno di mille notti, ma la realtà di tutti i giorni.
Se le avessero chiesto cosa le piacesse di lui, lei non avrebbe saputo da dove iniziare per formulare una risposta. Avrebbe iniziato a raccontare il potere dei suoi occhi di farle battere forte il cuore, sarebbe poi passata alla potenza del suo sorriso che scaccia via ogni male, alla dolcezza del suo petto, sul quale si appoggiava per trovare conforto e alle sue braccia che ogni volta la prendevano e la stringrvano a sé.
Avrebbe potuto parlare per ore di lui, ma avrebbe mille molte preferito stare tra le sue braccia, sempre.
Capì di amarlo quando stargli lontano era quasi impossibile; quando ascoltava una canzone alla radio e tutto riconduceva al suo sorriso; quando le bastava un solo sguardo a capire che cosa passasse nella sua testa, quali preoccupazioni, quali paure attaccassero la mente del monegasco. Capì di amarlo quando vide la sua felicità riflessa dei suoi occhi, in quegli occhi verdi come la speranza. La speranza di aver finalmente trovato uno scopo nella sua vita: lui.

Persa nei suoi pensieri, Brooke arrivò nella loro camera da letto e quello che vide la svegliò dallo stato di trans in cui si trovava. Vide una valigia, la sua valigia, sopra il letto che avevano condiviso la sera precedente, il letto che era stato il luogo il cui sprigionano le loro passioni, il letto che per qualche ora è sembrato casa, perché sarà sempre casa per lei dovunque sarà lui.
Brooke staccò gli occhi dalla valigia e vide il suo ragazzo attraversare la porta del bagno per andare a mettere altre cose nella valigia.

"Cosa stai facendo amore? perché stai facendo le valigie? " chiese Brooke, ignara di quel che stava per succedere.

"Me ne vado. Non voglio più vederti". Il monegasco disse solo queste semplici parole. Parole che spezzarono il cuore della nostra amata Brooke. Dio, non so come spiegarvi ciò che sentisse in quel momento. Il suo mondo a cui aveva pensato fino ad un attimo prima, era scomparso.

"non capisco, Charles. spiegami, ti prego" si avvicinò a lui ormai in lacrime. Dall'inizio del loro amore, lei aveva sperato che questo momento non sarebbe mai arrivato. Ma eccoci qua.

"mi hai sempre detto che lui per te è solo un amico" disse furioso il pilota. Non c'era bisogno di dire il suo nome. Brooke lo aveva capito. Era sempre stato un argomento taboo per loro. Lewis Hamilton era solo un amico, un fratello, per lei, lo sarebbe sempre stato.
È spaventoso come in un attimo possa tutto svanire. Come un sempre possa diventare in un secondo un mai più. Ed è brutto da dire, ma è così che va la vita.

"perché lo è. è come un fratello per me." spiegò invano Brooke. In quel momento la nostra ragazza capí che per quanto tu possa metterci cuore e anima in una relazione, questa non ci potrà mai essere se il sentimento non è reciproco e soprattutto se non c'è fiducia. Lei non ha mai dubitato del suo amore. Lei sapeva che lui l'amava, Dio se l'amava. Ma alcune volte l'amore non basta, anzi non basta mai.

"e io ti vorrei credere, ma non ci riesco. Ogni volta che ti vedo con lui impazzisco e non faccio a meno di pensare che se dovessi mai scegliere tra me e lui, io non sarei mai la tua scelta" spiegò il pilota. Charles aveva delle preuccupazioni, delle paura. Soprattutto aveva paura di perderla. Non voleva soffrire. Allora scelse che per non soffrire avrebbe dovuto allontanarla lui, ma non si rese conto che fu come darsi una zappa sui piedi.

"allora mi stai lasciando?! " chiese Brooke, seduta difianco a quella valigia, quella valigia che aveva dato inizio a quella terribile situazione. Povera ragazza! Lo amava da morire, non aveva mai amato così tanto e così intensamente.
Amore ferisce. Lo sappiamo tutti. Alcuni più di altri. Ma non si può negare all'essere umano di amare perché sarebbe come togliergli l'ossigeno.

"si, è quello che sto facendo... " disse Charles poco convinto. L'amava. Davvero.
Non ci sono al mondo anime gemelle come loro due. Anime legate per sempre.

Dette quelle parole, Charles prese la valigia e guardò un'ultima volta i suoi occhi, i suoi meravigliosi occhi in lacrime a cui non ha mai saputo resistere. Si avvicinò all'uscita della loro camera e quando fu il momento di abbassare la maniglia esitò.
L'amore è giocare una partita a poker: le possibilità di vincere sono poche ma l'adrenalina è a mille.

Charles Leclerc stava abbandonando la sua vita felice per una paura. La paura di non essere mai abbastanza per lei, quando invece lo sarebbe sempre stato.

In quel momento Brooke Ross da sola con le sue lacrime imparò che gli amori possono arrivare all'improvviso o finire in una notte; che perfetti sconosciuti possono diventare persone inseparabili; che chi vuole una cosa può farla e chi è determinato la ottiene ; che chi rischia non perde nulla e chi non rischia non vince; che sentire dolore è inevitabile, ma soffrire è facoltativo; e soprattutto imparò che l'amore è stupendo solo se si sa come viverlo.

ciao a tutti, come promesso questa è la sorpresa per voi.
Ho scritto un capitolo diverso dagli altri e spero vi piaccia...

fatemi sapere😘

THOSE EYES ~ ¦Charles Leclerc¦ (Instagram)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora