Altrove/Romantena

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Venne la notte
e ci trovò soli.
Silenti e fermi,
bramando catarsi
nel tetro sopore,
ingenui sognammo
la voglia segreta
d'un muto ritrovarci.

Adesso è tempo
di star distanti,
serbare in cuore
i rumori sbiaditi.
È tempo di sfiorarsi
appena,
di memorie e racconti
ingabbiati.

Braccati e faccia a faccia
col destino,
se colmo i vuoti
io non temo
lo spettro che
torvo s'accuccia,
e nelle spire del silenzio
s'annida e ci avvelena.

Non mi nascondo,
solo cerco riparo.
Non m'involo
e non sfuggo
al male che ho
aggrumato addosso;
resto immobile,
aspetto.

E la voce che m'accende
il petto
di lievi tachicardie
la levo al cielo,
e come pioggia stillano
mille e mille canti
intrecciati a far testuggine
d'insospettate lealtà:

se mi ascolti,
se mi ascolto,
non ci avrà.

Lieve è il ritornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora