*COMPLETA*
Sono le 02:00 di notte, a Riverdale c'è finalmente la quiete dopo l'arresto del Black Hood, quando una persona estranea a questa città fa il suo ingresso al Pop's Choclit Shop, luogo iconico e secolare della città. La ragazza è accompagna...
Sophia's pov Suona la mia sveglia, ma non vado a correre, resto un po' ad osservare il ragazzo nel letto con me. Ieri sera è stato fantastico! Ormai sveglia mi alzo e indosso la sua camicia per scendere in cucina a prepararmi un caffè, quando sento dei rumori per le scale. <Buongiorno bellezza> mi abbraccia da dietro e mi da un bacio nell'incavo del collo. <Vuoi anche te un caffè?> <Si grazie, tra un po' devo andare a lavoro> <Immagino rivorrai la tua camicia...> <Malgrado ti stia davvero bene..., non posso andare a lavoro a petto nudo> <Peccato> ammicco, poi mi giro per dargli la tazza è finalmente lo vedo. Indossa solo i pantaloni ed ha i capelli leggermente scompigliati, mentre beve il caffè glieli aggiusto e mi guarda sorridendo. <Ieri sera sono stato benissimo> <Anche io..., sono felice non ti piacciano solo gli uomini> ridacchio. <Ecco, non voglio correre, ma ti va se domani usciamo a cena, così continuiamo a conoscerci un po'?> <Ne sarei onorata> sto esplodendo di felicità, ma cerco di contenermi, lavo le tazze e torno di sopra, mentre lui va in bagno. Al piano di sopra faccio una doccia rapida e mi cambio, con i miei soliti vestiti da scuola, mi trucco leggermente e lettino i capelli in una treccia bassa che porto davanti, poi scendo le scale con i suoi vestiti.
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Gli metto la camicia e poi la cravatta, poi noto che mi sta squadrando. <È questo il tuo look da scuola?> mi infilo anche la giacca dei Serpents. <No, questo è il mio look da scuola> mi fa un sorriso. <Ma sei a piedi?> <Uso gli autobus in realtà, non posso usare la jeep dell'FBI per lucro personale> <Aspettami un secondo allora> rientro in casa e corro in camera mia a prendere il secondo casco, quando esco glielo porgo sorridente. Lui lo afferra e mi prende la mano, fino a quando non arriviamo alla mia moto. Io mi infilo i guantini e il casco poi gli faccio cenno di salire, prima di partire gli dico: <Reggiti forte> lui avvolge la mia vita con le sue possenti e stringe forte, quel contatto mi fa un po' di solletico e mi fa anche arrossire, per fortuna ho il casco e non si vede. Raggiungiamo il suo ufficio e così scendiamo, così che possa salutarlo e mettere il casco sotto la moto. <Quanto tempo hai ancora?> chiede, così guardo il mio orologio. <Quasi un'ora> <Ti va di entrare 5 minuti?> <Volentieri> mi afferra la mano e mi trascina su per le scale, mi fa sedere sulla sedia del suo ufficio e poi sparisce, per tornare dopo due minuti con due ciambelle. Mangio di gusto e poi decido di lasciarlo al suo lavoro, ma prima di andarmene circondo il suo collo con le mie braccia, mi guardo un secondo intorno e quando lui circonda la mia vita con le sue braccia e mi avvicina a lui, lo bacio. <Avevi un po' di cioccolata sulle labbra> sorrido e lo fa anche lui. <Ci vediamo domani allora?> annuisco e poi me ne vado, con un sorriso a trentadue denti. Ormai mancano venti minuti al suono della campanella, così vado a scuola. Quando arrivo Jugh mi fa fare un giro <Wow! A cosa devo questa felicità?>dice il corvino, in quel momento arriva la sua bionda. <Forse a Charles...>dice lei e lui la guarda interrogatorio. <Quando io e mamma siamo tornate a casa la giacca di Charles era ancora sull'attaccapanni, ma a giro per casa non c'era...>continua lei <Soph, davvero tu e lui?...> <Che c'è! Non c'è nulla di sbagliato... Piuttosto siete voi a dovervi preoccupare, dato che avete un fratello in comune...> Mi guardano interrogativi e quando mi allontano loro urlano in coro "COSAAA?!>. Poi mi raggiungono correndo. <Semplice, FP è il padre di Charles, mentre Alice è la madre, che sono i vostri rispettivi genitori, quindi è anche il fratellastro di Jugh> dico, loro mi guardano sconcertati. <Tranquilli ragazzi, stavo scherzando, non c'è nulla di male nella vostra relazione, non avete del sangue in comune, non è incestuoso il vostro rapporto> fanno un sospiro di sollievo dopo averci riflettuto. Poi la Betty si allontana verso Veronica mentre io e Jugh chiacchieriamo, lui mi circonda le spalle con un braccio, mentre camminiamo verso i nostri armadietti. <Allora stasera festeggiamo il nostro anno?> <Da Pop's alle tre?> lui annuisce. <Dato che stasera parleremo di noi... Charles eh?> sorride beffardo. <Avevi ragione, è bisex> <Sono felice per te, ma se ti ferisce non mi interessa che è mio fratellastro, lo meno di botte> <Non mi sembra il tipo Jugh e poi sai che mi so difendere da sola> lui annuisce e poi mi abbraccia, prima che ci separiamo per andare nelle rispettive classi>. Mi manca il prof dell'ultima ora, così torno a casa prima. Quando entro noto che ci sono sia Alice che Charles a pranzare, saluto lei con un bacio sulla guancia e lui con un ehii. Vado in camera a posare il secondo casco, mi lavo le mani e mi levo le scarpe, poi scendo in sala a pranzare. Mi siedo vicino a lui, che poggia una sua mano sulla mia coscia. <Alice non so se torno per cena, esco con Cheryl a fare un po' di acquisti, dobbiamo cercare il vestito per il ballo di bentornato dell'ultimo anno>dico voltando gli occhi al cielo. <Ragazzi non dovete fare finta di nulla, ho già capito che tra voli c'è qualcosa>dice la bionda sorridendo ed io abbasso il volto arrossato. <Io devo tornare a lavoro, ci vediamo domani Alice>la saluta abbracciandola. Poi mi da un bacio veloce sulle labbra. <Ci sentiamo più tardi, voglio vedere che abito hai scielto> mi sussurra poi all'orecchio, prima di sparire. <Siete così carini> dice Alice sbattendo le mani come un'adolesciente in preda agli ormoni. <Sono felice che supporti ciò che sta nascendo tra noi> la abbraccio e lavo i piatti. Poi vado in camera a riprendere il secondo casco e un po' di soldi contanti dai miei risparmi. Poi scendo e mi rimetto la giacca per sfrecciare verso scuola, dove prendo la rossa per poi dirigersi verso il centro commerciale. <Ricordi? Ci siamo conosciute qui quasi un anno fa!> <Già, domani è un anno. Un anno fantastico insieme> ci abbracciamo, lei ha le lacrime agli occhi ma non piange. Sciogliamo l'abbraccio e mano nella mano giriamo un po' di negozi. Lei finisce per acquistare un abito rosso in raso e ne prendo uno identico rosa per la sua T-T, che odia lo shopping, come me.