#29 L'erba del vicino

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Ognuno esprime le proprie ragioni e ci mancherebbe.

Ognuno di noi ritiene di avere motivi validi per affermare i propri timori sul futuro che ci attende. Tutti hanno il diritto di preoccuparsi e di denunciare la mancanza di valide soluzioni che possano farci vedere anche un brandello di questo incerto, maledetto futuro.

Leggo di imprenditori che chiedono di riaprire subito le proprie aziende per evitare il definitivo tracollo. Di artisti che implorano di riaprire cinema e teatri per garantire la loro sopravvivenza. Dell'appello di albergatori, ristoratori e titolari di stabilimenti balneari per far qualcosa per far ritornare i turisti. Ognuno guarda ovviamente al proprio ambito, che chiamarlo orticello, rischia di essere riduttivo se non addirittura denigratorio, ma dobbiamo renderci conto che qui o si parte tutti insieme o non parte nessuno.

Chi questa estate potrà essere in grado di portare la propria famiglia al mare, collocarla nel box in plexiglass cinque per cinque metri, con mascherina e la giusta distanza sociale. Chi avrà comunque deciso di fare questa vacanza di merda, sarà qualcuno che avrà le possibilità economiche e l'indispensabile serenità della psiche sua e dei suoi cari per farlo. Vorrà dire che quel padre di famiglia avrà la fortuna di avere un lavoro in un'azienda che avrà la capacità di produrre qualcosa che qualcuno sarà in grado di comprare e che gli assicurerà quindi uno stipendio. Vuol dire che chi compra il prodotto dell'azienda in cui lavora il capofamiglia che porta i suoi bambini nel plexiglass balneare avrà a sua volta un lavoro... che al mercato mio padre comprò. Purtroppo, alla fiera dell'Est, ma anche del Nord, del Sud e dell'Ovest del pianeta, il mercato si è totalmente arenato.

Dobbiamo renderci conto che questa è la prima volta che lo stesso problema è drammaticamente replicato ovunque nel mondo, nello stesso identico modo e con le pari conseguenze. Quindi quando si parla di ripartire tutti, si intende tutti in assoluto. Non c'è più l'erba del vicino da ammirare. Quel bel pratino dove c'era qualcuno che passeggiava e qualcun altro che si è sempre chiesto -perché io no-, è appassito di colpo da un giorno all'altro. Non c'è più nessuno da invidiare. Sono spariti i punti di riferimento cui guardare, per dire agli scettici che altri avevano la soluzione. Oggi, sulla livella del buon Totò, ci siamo ritrovati tutti: ricchi e poveri, belli e brutti, di destra e di sinistra. Perfettamente allineati nella nostra realtà e saldamente impacchettati dalla stessa paura. Tutti uguali e con lo stesso identico desiderio.

Continuare a sperare. 

Quarantuno in QuarantenaWhere stories live. Discover now