Capitolo 3

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Dopo la dichiarazione di intenti con il nostro Vlad III di Valacchia in gonnella, era ora di andare in classe. Superata l'ora di chimica, senza aggredire il professore, la giornata è passata abbastanza velocemente. Tranne quando quella gallina di Elizabeth apriva bocca. Possibile che nessuno si accorgesse di quello che io avevo capito con uno sguardo? Ah sì, non vi ho raccontato il secondo sfortunato evento della giornata,il nostro, poco desiderato, nuovo acquisto della St.Juls è capitato nella mia classe. Ed ha calamitato l'attenzione più o meno come un magnete in una ferramenta. Il suono della campanella invase la classe, finalmente potevamo pranzare.

E, come brave pecorelle, ci dirigemmo verso la mensa. Eravamo i primi, io e i miei amici, quindi potevamo scegliere i posti che avremmo tenuto per tutto l'anno.
P:Muoviamoci, o si prenderanno i posti migliori!
L: Quest'anno niente tavolo vicino al bagno,vi prego.
J: Eccolo!
Josh indicò con il dito un tavolo vicino al pilastro, ma stava per essere occupato, dovevamo sbrigarci. Ora che ci penso, più che un'adolescente che cerca un tavolo a mensa, sembravo la protagonista di "Totally Spies". Camminando a passo svelto e, senza far cadere nulla, arrivammo davanti all'ambito premio. Certo, ci arrivammo, ma non tutti ci sedemmo. Era un tavolo da cinque e, come nel più classico dei cliché, l'ultimo posto lo occupò Elizabeth.

La rabbia mi assalì, a quel tavolo c'erano i miei amici, non i suoi, oltretutto dove altro potevo andare se tutte le persone con cui avevo un rapporto che non mi faceva venire ansia quando parlavo erano lì.
E: Oh scusa Lorely, ho occupato il tuo posto, se vuoi te lo cedo.
Quella lurida serpe gaiopatica, tutta sorrisi, abbracci, salviamo il pianeta. Adesso pure generosa. Beh non lo era, sapeva con potevo accertare, altrimenti sarei stata la ragazza che aveva cacciato la ragazza nuova. Non potevo dire sì, anche se in quel momento tanto voluto.

L: Non preoccuparti. Troverò un altro tavolo
Lexi: Forse riusciamo a trovare una sedia in più per te Lory.
J: Infatti, tranquilla. Anzi, vado a cercarla.
P: Ti accompagnano.
E Page prese la mano di Lexi e si avviarono alla ricerca della sedia in più. Era questo quello che ero diventata, una sedia in più?
E: Hai visto?
Immersa nei miei pensieri non mi ero accorta del fatto che con me c'era Elizabeth.
L: Cosa?
E: Piuttosto che cacciarmi ti riducono ad un +1.
L: Si chiama buona educazione.
E: Per ora chiamala così, se ti offusca la realtà abbastanza da non capire che presto il +1 sparisce e rimangoni gli altri.
L: Credi davvero che mi rimpiazzerebbero per una sconosciuta qualunque.
E: Tesoro, lo hanno già fatto. Per chi stanno cercando una sedia in più?

Purtroppo aveva ragione, e io sarei stata presto messa in ombra. Ma questa è la storia della mia vita, io non sono mai stata la protagonista della mia storia, ero una comparsa o al massimo un personaggio secondario. Ma forse l'arrivo della copia più alta e bruna di Jenny Humphrey mi avrebbe aiutato a prendere in mano la il racconto che stavo vivendo e prendermi il ruolo che mi spettava, quello principale.

VertiginiWhere stories live. Discover now