Chapter 4

1K 92 56
                                    


Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



Ormai il tempo passa più in fretta di quello che avrebbe dovuto essere per un adolescente della sua età e, in un batter d'occhio si ritrovò di nuovo a suo compleanno.

Era arrivato alla soglia dei diciotto anni, tirando avanti con le sue sole forze.

Mentre si stava lavando i denti, quella domenica, gli squillò il cellulare e si sbrigò per andare a rispondere.

"Ehy ragazzino! Qualcuno qui sta entrando nel pieno dell'anzianità!" una fragorosa risata dall'altra parte della cornetta suonò così piacevole e contagiosa, che anche il corvino cominciò a ridere. "Buon compleanno Gukk! Come te la sta spassando oggi?"

"In realtà, Mingi, mi sono appena svegliato, non che io abbia grandi progetti per oggi. Credo che questa chiamata sarà la cosa più divertente della giornata" sbuffò tra il divertito e lo scocciato. "Aspetta, cosa? Non festeggi?" e negò.

"Non ci devi pensare nemmeno lontanamente, stasera usciamo!" Jeongukk andò in panico, ma le idee dell'amico erano più ferme e decise che mai.

"CI vediamo stasera alle 19:00, ti mando l'indirizzo in chat!" e chiusero così, quella chiamata cominciata bene e finita in totale ansia, per il festeggiato.

Sì, non gli sarebbe dispiaciuto affatto tornare alla vita che un normale, ormai, diciottenne avrebbe dovuto compiere, però era spaventato. Non toccava cibo da un po' e, per quel poco che mangiava sapeva che ingrassare sarebbe stato impossibile.

Andare a mangiare fuori, in compagnia, sarebbe stato un po' un incubo. Non poteva non mangiare, davanti a tutti gli altri.

"Ce la puoi fare Jeongukk, non è la fine del mondo" si guardò allo specchio, cercando di convincersi a fare quel passo che avrebbe potuto riportarlo sulla retta via.

"È solo del cibo, non puo' farti del male."

*

Si era finito di preparare proprio in quel momento, quando il cellulare suonò, segno che Mingi gli avesse mandato la posizione tramite messaggio, del locale dove si sarebbero ritrovati quella sera per festeggiare il suo famigerato compleanno.

Si diede un'ultima occhiata allo specchio e, inconsciamente, il suo sguardo andò dritto sulle sue cosce, il punto più critico che gli si era presentato in quel periodo. Poi passò a guardarsi il punto vita e, preso da un attacco di esasperazione, corse a cambiarsi, levandosi quei jeans che gli aderivano troppo, facendo intravedere troppo bene quelle che al suo occhio sembravano imperfezioni davvero pessime e inguardabili. Si tolse anche la maglia che aveva indossato per infilarsi dei pantaloni della tuta larghi con una felpa oversize, gli unici indumenti che riuscivano a farlo star più tranquillo, nel suo caos.

Sembrava una cosa così banale quando ci pensava, ma ormai gli dava davvero noia vedersi con indumenti stretti, aderenti. Come se il suo corpo fosse fatto solamente da imperfezioni da nascondere il meglio possibile.

Please, eat. | Taekook希望Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora