2° Capitolo - Occhi profondi

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Il tempo volava in quell'ufficio, indaffarato com'era tra tutte quelle scartoffie. Aveva passato più di due settimane a firmare permessi e licenze per l'apertura dei nuovi negozi per la ricostruzione del villaggio, leggere quelle minuscole diciture, capire la fattibilità della proposta e poi cercare il posto dove inserire il timbro e firma era un lavoraccio e toglieva energie quasi quante un vero e proprio allenamento.

C'era chi proponeva di istallare una grande vasca al centro della piazza di Konoha e riempirla di pesci rossi oppure chi voleva costruire un tempio per gatti. Sprecava molto tempo a leggere quelle inutili e assurde proposte.

Appallottolò tutti i documenti che aveva bocciato dalla sua scrivania e tentò di fare canestro nel cestino che aveva difronte. Dopo il 3° o il 4° tiro finalmente riuscì a centrarlo e mentre girava esultante sulla sedia girevole la sua attenzione fu attirata improvvisamente, da un leggero luccichio.
Era un rotolo, incastrato tra tanti altri in un grosso scatolone. Si deconcentrava molto facilmente quando era preso da quel noioso lavoro! Qualsiasi cosa era più interessante di firmare altri documenti.

Così si alzò e raggiunse lo scatolone per poi estrarre il rotolo colorato ed esaminarlo.
Ciò che che luccicava era l'etichetta che vi era stata attaccata sopra che lesse a bassa voce:

"Masabi & Konahuro Studio".

- Ah si, ricordo!- esclamò tra se e se.

Pochi giorni prima due giovani ingegneri gli avevano chiesto udienza per presentate un loro progetto, ricordò il loro modo di parlare impacciato e il modo in cui le loro mani tremavano mentre passavano a lui il rotolo e ne spiegavano il contenuto.
Sinceramente non ricordò la loro spiegazione, in quel momento era troppo annoiato ed assonnato per prestare attenzione e poi prima di loro altre cinque persone si erano presentante nel suo ufficio con un progetto tra le mani.

Si sedette di nuovo alla scrivania, e stacco l'etichetta per srotolare il progetto sul tavolo.

In alto era scritto in caratteri cubitali:

FULMITRENO

Susseguito poi da una sorta di disegno che rappresentava una carrozza a sei ruote con una specie di camino fumante.

"Interessante"

Poi un fulmine gli attraversò la testa e ricordò improvvisamente la spiegazione dei due giovani ingegneri. Succedeva sempre così quando la genialità andava a bussare alla sua porta. Si sentiva attraversare da una scossa e per un millesimo di secondo vedeva tutto bianco, poi l'idea si insinuava nella mente, e di solito era sempre quella giusta.

Finalmente, aveva trovato qualcosa di interessante da proporre al Daimyō.

Mentre esaminava meglio il progetto e cercava di decifrare cifre impossibili, senti bussare alla porta. In realtà sentì bussare per ben tre volte ma il suo cervello era troppo preso da quello che stava facendo per prendersi la briga di rispondere.

La porta si aprì con un cigolio accompagnato dalla voce di una donna.

- Kakashi!-

Quella voce sicura e dall'inflessione familiare lo fece sobbalzare. E quando i suoi occhi incontrarono quelli della bionda che aveva davanti, il suo corpo si mosse da solo mettendosi sull'attenti.

- Hokage-sama!- esclamò tutto d'un fiato.

- Calma Kakashi, qui l'Hokage sei tu.- Rispose spostando il peso sulla gamba destra poggiando la mano sul fianco.

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⏰ Last updated: Feb 21, 2021 ⏰

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