Life Project

Capitolo 1

La famiglia perfetta. L'immagine sciocca che ogni film o serie tv ci fornisce sin da piccoli. La mamma ama il papà, possibilmente si sono anche conosciuti al liceo e sono rimasti puri fino al loro matrimonio. O che magari non si sono conosciuti al liceo, ma davanti ad un caffè, in un non so quale bar dietro l'angolo e da li in poi fu amore a prima vista.

Beh, la risposta è no. Ogni famiglia ha i propri scheletri nell'armadio. Che siano grandi o piccoli non importa, sono pur sempre 206 ossa che teniamo nascosti in un'anta pressocchè polverosa.

Non bisogna cercarli, verranno a galla col tempo, come dei bruchi nella loro crisalide, non possono rimanere li' per sempre, dovranno pur germogliare prima o poi. Beh esattamente cosi sono i nostri problemi, li nascondiamo come san pietrini nelle nostra mura domestiche per poi farli uscire dalle fondamenta quando occorre.

La famiglia perfetta è un'utopia. Molte volte ereditiamo da essa il talento in una qualsiasi arte, o magari ereditiamo qualcosa di concreto come soldi, fama... beh mi dispiace deludervi, ma questa non è la mia storia.

Sono le 7:00 del mattino, sveglia che suona, il cane abbaia, la vicina anziana che batte il tappeto al balcone per eliminare gli acari e quel 'din' insopportabile dei messaggi che ti arrivano. Quasi quasi le liti di mamma e papà sembrano musica.

'ehi buongiorno' dico con sorriso accennato. Cosa sia quel sorriso? Semplicemente i miei muscoli contratti a mostrare i miei 32 denti di buon mattino. Funziona sapete?

Aspetto il ricambio al saluto da parte dei miei e mi fiondo in camera.

Sin da piccolo non l'ho mai vista come una stanza e vi invito a non immaginarla come tale.

Pensatela come un luogo idealizzato ancora da plasmare. Non dategli una forma subito ma nel corso della storia. Anche perché in questo punto ho solo 6 anni e il peggio deve ancora avvenire.