Pericoli nel comprare un'auto usata.

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Una Ford Taurus blu polvere del 1998 non è una scelta comune, come veicolo, ma è ciò che scelsi al concessionario. Non era una brutta macchina, con poche miglia, pneumatici cambiati di recente ed era anche economica. La mia unica lagnanza era che il precedente proprietario c'era andato giù pesante con i deodoranti; l'intera macchina sapeva di vaniglia e pino. Il venditore, un tipo veramente gentile, ha detto che mi avrebbe fatto uno sconto.  Disse che avevano dei problemi a toglierla dal parcheggio, nessuno sembrava essere interessato. Non penso di essere così schizzinoso, perché l'auto mi sembrava normale, quindi, dopo un controllo e una stretta di mano, stavo guidando a casa. Qui iniziarono le stranezze.

Non me n'ero accorto durante il test di guida in omaggio, ma c'era un bozzolo nell'imbottitura del sedile, proprio sullo schienale. Non rendeva scomodo guidare, quindi pensai che la gommapiuma si stesse staccando dal tessuto. L'auto era vecchia di dieci anni, dopo tutto. Per due settimane guidai la macchina così, per andare e tornare dal lavoro, per fare la spesa e cose del genere. Il bozzolo era scomparso dai miei pensieri e m'ero quasi abituato. Poi, si mosse.

All'inizio pensai che stessi immaginando tutto, la gommapiuma non si muove in giro, ovviamente, e fu in quel momento che che un brivido mi percorse la schiena. Invece no, mentre continuavo a guidare era chiaro che il sedile si era spostato, sembrava completamente diverso al contatto con la schiena. A questo punto ho pensato che magari era quello che non andava nel sedile: cioè che la gommapiuma si fosse in qualche modo spostata non appena mi sedetti la prima volta. Tornato a casa, decisi di esaminarlo più dettagliatamente.

Quando arrivai nel mio vialetto, il bozzolo era piuttosto irritante, così saltai giù dal sedile e cominciai a saggiare con le dita il tessuto. Mi accorsi subito che, qualunque cosa fosse, non era gommapiuma. La consistenza era maggiore, quasi gelatinosa e dentro c'erano dei pezzi duri che sembravano quasi di pietra. Non lo capii subito, ma la forma mi era familiare. Inoltre mi accorsi per la prima volta di un taglio che qualcuno aveva ricucito. Il precedente proprietario c'aveva messo qualcosa dentro. Tornai dentro l'auto per riportarla dal rivenditore e chiedere spiegazioni. Queste sono le cose che un venditore dovrebbe dirti, no? Forse non se ne erano accorti, d'altronde non l'avevo visto neanche io. Ero a circa metà strada dal concessionario, quando la cosa nel sedile cominciò a muoversi. Non un leggero movimento come prima, ma stava scivolando giù attivamente contro la stoffa. Se riesci ad immaginare la sensazione di qualcosa che si inisinua verso il tuo fondo schiena, potresti replicare la mia reazione.  Il numero sul tachimetro si raddoppiò.

Stavo per rovinare gli pneumatici appena rimpiazzati, sterzando nel parcheggio del concessionario. Non ci misi molto a trovare l'uomo che mi vendette l'auto e ancor meno a prenderlo per la camicia per spiegargli cosa fosse successo. Era sorpreso dalla mia storia, ma stranamente comprensivo (più di ciò che sarei se un giovane ribelle incominciasse a blaterare di sedili che si muovono) e venne con me all'auto, tirando fuori un coltellino svizzero, mentre camminavamo. Come tagliammo la stoffa del sedile, il lezzo che ne uscì ci buttò quasi fuori dall'auto, ma la puzza non è ciò che impressionò né noi né i nostri stomaci, ma quello che vedemmo.

Nel sedile, sotto la stoffa, trovammo una mano umana mezza decomposta.

𝕾𝖍𝖔𝖗𝖙 𝕳𝖔𝖗𝖗𝖔𝖗 𝕾𝖙𝖔𝖗𝖎𝖊𝖘Where stories live. Discover now