Candle Jack

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Ho sempre saputo che c’era qualcosa che non andava nella mia cara nonna. Tutto è iniziato da quando lei cominciò a parlare di una ‘creatura’.

“Lui mi segue.” Sussurrava. La sua pelle grigia diventava, di giorno in giorno, sempre più grigia.

“Lui mi parla.” Le sue pupille si dilatavano.

E così, come ogni famiglia premurosa, tutti abbiamo iniziato a pensare che stesse perdendo colpi a causa dell’età e così abbiamo deciso di affidarla a una casa di riposo. Quasi sempre andavo a trovare la mia cara nonna e spesso, la trovavo seduta sulla sedia a dondolo a parlare da sola, nella vuota stanza. Lei si voltava verso di me e provava a dirmi qualcosa, ma subito dopo, mi raccontava che cosa vedeva ogni notte.

“Fori bianchi al posto degli occhi.” I peli sulla nuca si rizzavano per la paura. “Lui mi fissa dalla finestra, aspettando la sua chance.” Poi, socchiudeva gli occhi. “Lui aspetta, aspetta me per…” faceva una pausa “… perché io dica, il suo nome.”

Ho pensato che fosse un altro dei suoi episodi e non mi allarmai più di tanto. Così, mi sono concentrato di più sulla mia vita. Poi, un giorno, quando andai a trovare mia nonna, come al solito lei sedeva su quella sedia.

Ma questa volta, lei mi guardò e dopo una lunga pausa, disse il suo nome.

La mia cara nonna scomparve misteriosamente quella notte.

Da quel giorno, mi sono spremuto le meningi per ricordare il nome di quella creatura che l’aveva perseguitata negli ultimi anni della sua vita.

Candle Jack, non si chiamava così?

Non riesco a ricord…

𝕾𝖍𝖔𝖗𝖙 𝕳𝖔𝖗𝖗𝖔𝖗 𝕾𝖙𝖔𝖗𝖎𝖊𝖘Where stories live. Discover now