Euthanasia Coaster

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L'Euthanasia Coaster è una montagna russa ideata specificatamente per uccidere i propri passeggeri

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L'Euthanasia Coaster è una montagna russa ideata specificatamente per uccidere i propri passeggeri. Non è mai stata davvero costruita naturalmente, ma venne progettata nel 2010 da Julijonas Urbonas e ne venne fatto un modello in scala. Urbonas definisce il suo progetto una macchina per l'eutanasia, per "uccidere con eleganza ed euforia".

Ora, questo è un tema a dir poco delicato. È un argomento tutt'ora molto discusso. Essenzialmente, si tratta del procurare intenzionalmente la morte di un individuo che solitamente è affetto da gravi disturbi mentali o da gravi malattie che ne compromettono la vita, al fine di placarne le sofferenze. Molte persone sostengono che uccidere un essere umano sia assolutamente inaccettabile, di qualunque caso si tratti, tanto che in molti paesi la pratica dell'eutanasia è vietata. Altri sostengono che, di fronte a casi altamente critici, in cui la persona non ha alcuna possibilità di migliorare, la soluzione più umana sia farla smettere di soffrire.

Al di là di questo, l'ideatore pensò, oltre all'eutanasia, un'altra applicazione della montagna russa potesse essere la pena di morte per i criminali.

Grazie all'unione delle conoscenze nel campo di medicina, ingegneria meccanica e leggi fisiche, per i ventiquattro passeggeri che potrebbero essere ospitati giungerebbe una morte "piacevole e divertente".

Secondo quanto progettato, il percorso dovrebbe essere lungo circa 7,5 km e comincerebbe con una ripida salita di due minuti circa, tale da raggiungere i 510 metri di altezza. Da qui segue una discesa alla notevole velocità di 360 km/h, velocità che rende possibile l'esecuzione dei successivi sette giri della morte, i cui diametri si riducono progressivamente.

Di cosa morirebbero i passeggeri? Già dalla discesa iniziale della durata di circa 60 secondi, un passeggero dovrebbe manifestare una visione appannata o anche la perdita di coscienza, a causa di un'ipossia al cervello (mancato afflusso del sangue al cervello). Tale forza cinetica è sufficiente per esporre il corpo a una forza di ben 10g, che rimangono più o meno costanti per il resto del tragitto. I primi due giri della morte dovrebbero causare anossia cerebrale, a seconda della tolleranza del passeggero. L'anossia, a differenza dell'ipossia che indica la carenza di ossigeno, indica la totale assenza di ossigeno al cervello, il che causerebbe la morte della persona. Infatti, a causa della notevole forza centrifuga, il sangue del corpo verrebbe spinto alle estremità basse del corpo, quali piedi e gambe, mantenendo la parte superiore pressoché prosciugata. I giri della morte seguenti, servirebbero per accertarsi del decesso, nel rarissimo e ipotetico caso che il passeggero sopravviva.

Il progettatore Urbonas affermò che la montagna russa sarebbe stata definitivamente completata quando, alla partenza di ventiquattro passeggeri, essi sarebbero ritornati tutti quanti morti. Questo progetto è comunque stato studiato in modo scientifico e non è una semplice trovata per stupire. È evidente l'umorismo provocatorio che sta alla base di esso, il quale sovrappone temi contrastanti quali l'eutanasia e il divertimento.

Può essere definito un nuovo concetto di morte, uno molto diverso da quello a cui solitamente siamo abituati. In fondo, questo progetto non è stato ideato con cattive intenzioni, ma bensì per offrire una esperienza emozionante – e fatale - a chi, ormai, non ha più nulla da perdere dalla vita, in quanto ha già perso tutto. Il che potrebbe anche a portare a una più profonda riflessione.

Di certo un modo originale di lasciare questo mondo.

𝕾𝖍𝖔𝖗𝖙 𝕳𝖔𝖗𝖗𝖔𝖗 𝕾𝖙𝖔𝖗𝖎𝖊𝖘Where stories live. Discover now