17. Parte 3

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Ero abbagliato dalle luci dell'ospedale, sentivo voci attorno a me, erano incomprensibili,offuscate da un atmosfera pesante.
Chiusi gli occhi per un attimo e quando li riaprii ero in un letto d'ospedale, con fili  al braccio. Poso leggermente la testa sul cuscino e mi volto verso la finestra, fu lì che li vidi,i miei genitori.

"mamma" sussurrai io con voce strozzata.
Loro si voltarono verso di me e con le lacrime che li rigavano il viso entrarono con furia nella stanza.

"melody" dissero loro in lacrime e abbracciandomi.

Io crollai in un incontrollabile pianto, era un misto tra felicità e dispiacere.
"perché lo avete fatto?"...dissi io singhiozzando. 
Mia mamma si limitava a piangere e a scuotere la testa, apriva la bocca ma non usciva nessuna parola.
"mi avete tradito.." continuavo io, in quel  momento riuscivo a dire solo quello.

"amore-cominciò lei-guardami adesso e ascoltami, fuori all'ospedale ci sono un sacco di giornalisti,adesso devi mantenere il segreto,  per favore, adesso qualsiasi cosa ti chiederanno devi tenere luke fuori da questa storia, secondo la polizia tu in quella camera d'albergo eri da sola, e così devi dire o finirà male per tutti amore. Siamo stati ricattati melody, cosa avremmo dovuto fare, come pensi sarebbe andata a finire se avessimo rifiutato, almeno accettando saremmo stati tutti vivi"

"vivi.. " aggiungendo ironia e sarcasmo a quelle  parole.
Mio padre mi prese la mano e l'accarezzò
"quindi voi sapete anche quello che mi faceva eh?" dissi io stringendo i denti e cercando di non urlare rendendo tutti spettatori della  mia sofferenza.

Loro iniziarono a  balbettare e piangendo a scuotere la testa

"noi no sapevamo nulla di tutto questo" disse mio padre prendendomi la mano e incominciando a baciarla.
"mio  dio perdonaci"

"oh ma per favore finitela"
"io adesso me ne vado"
Mi alzai dal letto e indossati i panni che avevano portato i miei genitori all'ospedale.
"melody non puoi andartene devi stare ancora sotto osservazione"
"o invece me ne vado e se qualcuno mi ostacolerà dirò tutto quello che so, poco importa se finirete voi nei guai.

Corsi fuori dall'ospedale e attraversai la folla di giornalisti curiosa sentendo le loro domanda
"melody è vero che hai inscenato la tua morte per scappare via di casa"
"pensi che ti perdoneranno i tuoi genitori per questo?"

Riuscii a superarla e mi diressi verso la mia meta, dovevo vederlo assolutamente , dovevo dirgli tutto quello che volevo. Corsi all'hotel ma purtroppo non era lì.
In quel  momento pensai solo "forza concentrati, dopotutto avrai pur imparato a conoscerlo un minimo, pensa diamine dove può essere?"
E all'improvviso mi venne in mente un posto.
Corsi.

Arrivata lì lo vidi, Mi fermai, e con le orecchie infastidite del suono del mio affanno urlai:
"LUKE!"
La palla da canestro entrò nella rete e si voltò verso di me per poi rigirarsi dall'altra parte.
"perché sei qui?  Non volevi stare  con mamma e papà? Portali sulla tour eiffel no? Scommetto vi divertirete un mondo"
Scesi gli scalini che portavano al campo e gli lanciai una palla colpendolo alla schiena.
"ti odio!" urlai tra le lacrime,
"allora vattene, adesso puoi"
Gli lanciai un altra palla addosso e lui con ira si diresse verso di me a passo pesante
"adesso smettila"disse lui grignando i denti.
"sono venuta a complimentarmi con te, dopotutto sei stato così bravo a convincere i miei genitori a non dire niente, la scamperai anche dopo tutto il male che mi hai fatto"
"SE VUOI DIRE TUTTO Puoi BENISSIMO FARLO" si pronunciò lui facendomi sentire il suo respiro sulle labbra
"vorrei tanto, credimi, tu non immagini quanto"

Si allontanò dirigendosi all'angolo del campo per prendere la palla.
"vorrei tanto avere la forza di cancellarti dalla testa, vorrei fartela pagare per tutte le cose che mi hai fatto passare, vorrei che tutto questo non fosse mai successo, vorrei che tu sparissi dalla mia vita,vorrei tanto riuscire a odiarti sul serio"
Piangevo e non potevo credere alle parole  che avevo appena detto
Lui si diresse con me correndo e con forza fece unire le nostre labbra, premeva e sentii la sua guancia umida.
Ci staccammo ed entrambi non emettemmo parola.
Era la prima volta che lo vidi piangere.
"perché lo hai fatto Melody, in bagno.."
"mi stupisco del fatto che tu me lo stia chiedendo Luke.."
"doveva andare tutto in modo diverso tra noi" disse guardandomi dritto negli occhi.
"Luke io sono stanca del nostro rapporto,ma non voglio stare con i miei genitori, non riesco a sopportare neanche la loro presenza"
"insomma vuoi stare con me perché sono il male minore"

"melody  lo so che non ti fidi, che fin troppe volte ti ho chiesto di dimenticare e andare avanti,  darmi un'altra possibilità,  ma non azzardati più a fare una cosa del genere"
Gli accarezzai il volto asciugandolo così dalle lacrime.
"portami via"

Mi abbracció forte e tornammo all'hotel.
Mi misi seduta sul letto e lui vicino a me.
Mi prese la mano
"vuoi parlare della cartella che hai visto?"
"si.."
"non è grave dicono che andrà tutto bene, é benigno, mi dovranno operare tra qualche giorno"
Si strofinó gli occhi 
"ti starò vicino" dissi io accennando un sorriso
"davvero, anche dopo tutto questo?"
" per questo" dissi io stringendogli la mano

My Evil L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora