𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟔

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Il lunedì era ufficialmente iniziato e già Ji-eun voleva che finisse, Suji nell'altra stanza stava facendo i capricci e si era messa a piangere come una matta. Non aveva capito cosa fosse successo, ma aveva sentito Seo-yun sgridarla, voleva bene a Suji e amava i bambini ma quando piangevano come dei forsennati, li avrebbe volentieri strangolati.

Dopo essersi preparata il caffè, aspettò Suji sul divano, quando la vide si mise a ridere, Suji aveva i capelli divisi da una parte con una treccia e l'altra parte completamente sciolti e un piccolo broncio sul viso. Dietro la piccolina spuntò Seo-yun, ancora in pigiama, con un'aria abbastanza scocciata «Portala via, prima che la uccida.» le disse, ormai stanca dei capricci della bambina.

«Unnie, la mamma mi obbliga a fare le trecce!» strillò imbronciata come se fosse sul punto di piangere, Seo-yun si strofinò la mano sul viso e poi sospirò «Non è che ti obbligo Suji! Ma devi tenere i capelli legati all'asilo! Sono le regole.»

«Ma io voglio tenerli sciolti.»

Ji-eun sbuffò divertita, ogni mattina era la stessa storia «Suji, vieni qua, ti faccio una coda bassa se non vuoi le trecce.» le disse in modo dolce, allungando le mani per avvicinare la bambina a lei. Suji non fece storie e le obbedì subito, lasciando Seo-yun sbigottita e sorpresa «Perché a Ji-eun unnie obbedisci subito, senza fare i capricci?»

«Perché unnie è unnie.» disse semplicemente Suji, facendo poi una linguaccia alla mamma in modo scherzoso. Salutarono Seo-yun per raggiungere la macchina ma la macchina non partì.

Che cavolo?

Non si arrese. Infatti al quarto tentativo, la macchina partì, si diresse all'asilo e una volta entrata, iniziò le lezioni tranquillamente.

La giornata passò parecchio in fretta e alle quattro la campanella della fine delle lezioni suonò. Ji-eun accompagnò i bambini fuori, per vederli correre dai rispettivi genitori. Suji restava dentro all'asilo, perché tanto sapeva di dover aspettare Ji-eun, per tornare a casa.

Una volta essersi cambiata e aver preso le sue cose, salutò le colleghe e andò incontro a Suji, le prese la manina e andò verso la sua macchina, quando notò Sehun, un suo alunno con vicino una figura alta, proprio a fianco della sua macchina.

«Buongiorno, sono il papà di Sehun.» disse l'uomo sulla quarantina d'anni, con un grande sorriso sul volto. Ji-eun si chinò, come segno di rispetto, poi guardò l'uomo, «È successo qualcosa?» chiese preoccupata.

«No no, volevo solo sapere se Sehun si comporta bene.» sorrise l'uomo lasciando Ji-eun un po' perplessa.

«Sehun è un bravo bambino. È molto educato.» rispose Ji-eun, con un dolce sorriso rivolto a Sehun, amava i suoi bambini, gli voleva un mondo di bene.

«Sono contento,»rispose l'uomo, «vuole che le dia un passaggio?» le chiese facendola irrigidire «Grazie, ma abbiamo la macchina proprio parcheggiata qui.»

«Ma magari fa brutti scherzi come stamattina.» scherzò l'uomo avvicinandosi a lei. Sul viso di Ji-eun sparì il sorriso, cercò di ignorare quella sensazione di angoscia sperando fosse solo una brutta coincidenza.

L'uomo sorrise, «Sehun mi ha raccontato adesso cosa è successo, i bimbi si devono essersi parlati. Però insisto! Se poi non parte la macchina?»

Rimase zitta, lo trovava inquietante e non capiva perché insistesse così tanto, era sola, non c'era nessuno che passava per i marciapiedi, se avesse voluto farle qualcosa ci sarebbe riuscito benissimo. Fissò l'entrata della palestra e quasi provò un sollievo indescrivibile.

Hoseok.

«Devo passare da un amico, quindi se proprio mi porta lui. Grazie per la sua disponibilità.» tagliò corto quella conversazione.

Il signore continuò a sorridere ma non si mosse, Ji-eun tirò Suji per il braccio e salutò Sehun, non alzando mai lo sguardo verso quegli occhi così inquietanti. Si diresse verso la palestra, pregando che fosse aperta, sentiva ancora lo sguardo del padre di Sehun su di lei «Hai detto a Sehun che non partiva la macchina stamattina?» chiese Ji-eun a Suji un po' preoccupata e la risposta che diede la bambina, la fece rimanere di sasso «Oggi non ho parlato con Sehun, ma dove stiamo andando?» chiese Suji con nonchalance, ma Ji-eun si era fermata al "non ho parlato con Sehun.

Entrarono nella palestra, alla destra c'era una scrivania con varie carte in giro e alla sinistra delle poltrone con le macchinette dietro. Ji-eun non voleva incontrare Hoseok, poi che cosa gli avrebbe detto? Doveva uscire senza farsi notare ma quando si girò, vide ancora il padre di Sehun lì, la stava guardando.

«Ji-eun?» una voce la chiamò ma non apparteneva ad Hoseok.

Taehyung era davanti a lei con un asciugamano sulle spalle e una canottiera bianca, aveva i capelli raccolti in un codino ma alcune ciocche sudate erano attaccate alla fronte. Dietro di lui, Jungkook aveva una felpa nera e dei pantaloni della tuta del medesimo colore, anche i suoi capelli erano bagnati e davanti agli occhi, sulle spalle un borsone. Non si sarebbe immaginata di trovarli lì.

«Tutto bene? Che ci fai qui?» chiese Taehyung, guardando poi verso Suji, che era rimasta zitta osservando i due ragazzi, sembrava intimorita ed estremamente a disagio.

«N-non c'è Hoseok?» chiese Ji-eun ignorando le domande di Taehyung «No, avevi bisogno?» le chiese trovandola strana. Jungkook stava continuando a guardare Ji-eun, guardava come gli occhiali le circondavano il viso e come anche da struccata fosse bella.

«Unnie andiamo!» disse Suji tirando la mano della ragazza, non capiva perché Ji-eun l'avesse portata lì dentro, guardò verso la bambina e poi guardò Taehyung. «No no tranquillo, volevo solo salutarlo!» disse in modo sbrigativo «ci vediamo in giro!» prese la bambina e uscì come un fulmine.

Taehyung rise per quella scena comica: «Voleva salutarlo. Che tenera.» Jungkook alzò gli occhi al cielo, si sistemò il borsone e tirò fuori le chiavi della macchina «Ci vediamo domani mattina?» gli chiese raggiungendo l'uscita «Non lo so.» rispose insicuro Taehyung.

Jungkook alzò le spalle e salutò Taehyung, una volta uscito, si diresse alla macchina e una volta sistemato il borsone nel bagagliaio, si mise al posto di guida. Accese la macchina ma qualcosa un po' più avanti e dall'altro lato della strada attirò la sua attenzione.

Ji-eun era in macchina, con la testa appoggiata al volante, rimase a fissarla, non capendo cosa stesse facendo, la vide uscire dalla macchina e dare un calcio alla ruota.

Rise divertito poi però il suo sorriso si spense diventando serio, quando vide la corvina rientrare in macchina e ripiegarsi nuovamente con la testa sul volante. 

Dannazione.

Spense la macchina, uscì dall'automobile e si incamminò verso la sua macchina.

Spense la macchina, uscì dall'automobile e si incamminò verso la sua macchina

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ANGOLO AUTRICE:

Hi! Ecco il nuovo capitolo! È abbastanza di passaggio però c'è un episodio inquietante e non da sottovalutare, incontreremo altre volte il papà di Sehun.😅💀

Indovinate chi si stava dimenticando di aggiornare? Non potete capire domani che giornata mi aspetta, voglio piangere😭🤡

Vi è piaciuto? ✨🥺 Spero di sì davvero, è corto ma nel prossimo Jungkook e Ji-eun staranno un pò insieme!

Alla prossima,
Juli 💜

𝑰𝒕'𝒔 𝒀𝒐𝒖 | 𝒋𝒋𝒌Where stories live. Discover now