Capitolo 10

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"Per quanto dovrò tenere questo bendaggio?" domandai a Madama Chips specchiandomi in una delle tante finestre dell'infermeria.

Avevo finito medicazione da si e no un paio d'ore e già mi dava un fastidio inimmaginabile; avrei voluto stappare via quelle stupide bende e potermi semplicemente grattare.

"Il tempo necessario che l'essenza di dittamo faccia effetto e possa far si che la tua pelle si cicatrizzi" rispose mentre metteva in ordine le ultime cose. "Ci vorranno almeno 24 ore. Starai qui fino alle 4 di domani pomeriggio, quando provvederò a sbendarti. Domattina non hai lezione, quindi non ci saranno problemi. E ormai dovresti essere abituata a dormire qui, o sbaglio?"

Sbuffai esausta; quelle sarebbero state le 24 ore più lunghe della mia vita. Mi consolava, però, il fatto che non sarei stata costretta a tornare nella mia sala comune, dove mi aspettavano sicuramente tante occhiatacce e risatine da parte dei miei compagni, che molto probabilmente non avevano preso bene la mia invettiva contro di loro. 

Qualcuno bussò alla porta dell'infermeria. "Posso?" disse Draco, sulla soglia.

Appena lo vidi mi sentii il cuore risaliamo in gola, soprattutto nel momento in cui mi tornarono in mente le parole che gli avevo rivolto poco prima. Eppure sembrava tranquillo, addirittura insicuro, mentre varcava quella porta.

"L'orario di visita è finito signor Malfoy. Torni al suo dormitorio, non può stare qui a quest'ora" rispose dura Madama Chips, ferma al centro della stanza.

Nonostante quelle parole, Draco fece un passo avanti "Sono solo... venuto a portare un pigiama a Jane." controbatté mostrando il completo verde e grigio che teneva tra le mani.

Madama Chips lo osservò per un po', come a cercare di scoprire se stesse dicendo la verità; poi spostò il suo sguardo su di me ed io limitai alzare le spalle, rimettendomi alla sua sola sentenza.

"E va bene. 5 minuti, non di più!" proferì infine dirigendosi verso il suo ufficio e chiudendosi la porta alle spalle.

Soli.

Un silenzio imbarazzante si insediò tra di noi e io presi a fissarmi i piedi a disagio.
Fu Draco a fare il primo passo: si avvicinò al mio letto e mi porse il pigiama verde e argento, sedendosi su un letto.

"Grazie" risposi afferrandolo e posandolo di fianco a me, ma non mi venne in mente altro da dire.

Avanti, Jane. Dì qualcosa per la miseria!

"Come va la... ferita?" mi precedette Draco, rompendo quel silenzio assordante.

"Uh ehm... sì insomma... non molto bene. Mi fa un po' male, ecco... brucia" dissi senza spostare lo sguardo dal pavimento.

Non riesci a mettere due parole in fila guardando a terra, figuriamoci guardandolo in faccia, mi fece notare beffarda la mia coscienza.

"Mi dispiace..."

Con un lungo respiro presi quanta più aria possibile; mi decisi ad alzare lo sguardo e quando lo feci mi trovai addosso i suoi occhi chiarissimi.

"I-io... devo chiederti scu..."

"No, Jane." mi interruppe di colpo "Non voglio che ti scusi. Avevi ragione su quello che hai detto, ogni cosa."

"Si invece, devo chiederti scusa. E devo farlo perché è giusto così. Ma è importante che io ti specifichi per ciò per cui ho intenzione di scusarmi." sbuffai per allentare la tensione "Sono stanca che le cose tra noi siano sempre così complicate solo perché non siamo capaci a comunicare. L'unico modo per uscire da questo circolo vizioso è dirci le cose in faccia, così come stanno, essere sinceri al cento per cento, per quanto la verità che stiamo per rivelare all'altro sia dura. Troppe volte mi sono tenuta per me ciò che pensavo di tuoi determinati atteggiamenti per paura di come avresti reagito, ma adesso basta. Voglio essere chiara in tutto e per tutto."

Light || Draco Malfoy Where stories live. Discover now