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Apro gli occhi lentamente, sbattendo frequentemente le palpebre per cercare di abituarmi alla luce dell'ambiente circostante.

Il morbido materasso ha preso la forma del mio corpo.

Successivamente alzo il busto a metà, cercando di fare mente locale su cosa fosse successo.

Mi guardo attorno rendendomi conto di non essere nella mia stanza.

Percepisco una forte ondata di calore, realizzando poco dopo che proviene proprio dal camino di fronte a me e non è quello di casa mia.

Dove sono?

"Biancaneve si è svegliata" afferma ironica una voce proveniente dalla parte opposta della camera.

Mi volto e vedo un ragazzo sul ciglio della porta, appoggiato allo stipite.

"Senza il bacio del principe azzurro però, lo giuro"

"Dove diavolo mi trovo?" domando con tono smarrito.

"Rilassati tesoro, ti sconsiglio di agitarti sei svenuta a peso morto a malapena qualche ora fa" continua il mio interlocutore superando la soglia della porta.

"Non si sforzi troppo signorina, si è appena ripresa"

Al diavolo i dejà vu.

Mettendo a fuoco la sua immagine, tante domande iniziano a fare comparsa nella mia testa.

"Kol Mikaelson?"

"Mi sorprende, mi aspettavo di essere chiamato il ragazzo del bar" afferma lui con un pizzico di sarcasmo.

"Mi sorprende, mi aspettavo di essere chiamato il ragazzo del bar" afferma lui con un pizzico di sarcasmo

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"Sarò reduce di uno svenimento, ma non ho l'alzheimer"

"La prossima volta le sconsiglio di prendere il bourbon a stomaco vuoto, sa il mal di testa è terribile e per le ragazze come lei può avere brutti effetti collaterali"

"Cosa intende per 'ragazze come lei'?"

"Intendo semplicemente delle giovani ragazze, che conoscono talmente bene il barista che riescono a farsi comunque dare da bere senza documenti"

A quell'affermazione rimango sbigottita.

"Mi stavi spiando per caso?" domando interrogativa.

"Se le dicessi che non è l'unica a frequentare quel bar dal momento in cui è l'unico della zona?"

"Da come stai parlando, sembri aver vissuto secoli prima di me" affermo ridacchiando.

Devo dire che sono geniale a fare domande implicite involontariamente rivelatrici.

"Diciamo che la mia esperienza è lunga a tal punto da consentirmi di poterlo dire"

Lo sapevo.

"Che uomo vissuto" ironizzo.

Il suo sguardo si incatena al mio per un paio di secondi.

"Ahia" lascio scappare un lamento dalle mie labbra.

IN REVISIONE -Damned Souls||The OriginalsWhere stories live. Discover now