Capitolo 10: La Doppia Fenditura

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"Ho provato a salvarvi, ma mi sono reso conto che solo noi possiamo salvare noi stessi"

Era un giorno di festa, di felicità e di emozione per la riuscita dell'impresa, Riccardo infatti appena uscito dal tribunale esclamò subito:<Dai ragazzi, andiamo tutti a festeggiare nel nostro giardino!>. Nessuno era in disaccordo e ovviamente tutti insieme si diressero lì, al giardino di N:41°44'30'' E:12°20'52'', tutti inclusi i genitori. Arrivati in quel posto magico, la madre di Giulia esclamò:<Ora capisco veramente come tu abbia fatto ad innamorarti così tanto di questo posto, ha un non so che di magico>. Michelangelo però era rimasto indietro al gruppo insieme a Giulia, per godersi i loro ultimi momenti insieme, appena arrivò però richiamò l'attenzione di tutti i presenti esclamando le seguenti parole:<Ragazzi vi sono infinitamente grato e ve lo sarò sempre per avermi supportato in tutto questo. Come ben vedete alla fine ce l'abbiamo fatta, siamo riusciti a creare un ambiente migliore, che non è un mondo migliore ma può essere un inizio. Oggi però sono qui per tenere insieme a voi la mia ultima lezione>.

Lo sguardo di ogni singola persona in quel giardino era a dir poco sconvolto, nessuno capì il motivo per il quale quelle parole uscirono dalla sua bocca, infatti tutti gli chiesero il perché. Michelangelo prese un bel respiro e rispose alle numerose domande:<A partire da domani mi trasferirò in Svizzera, a Ginevra precisamente, mio padre deve andare lì per lavoro, infatti in quella città si trova il CERN (Centro Europeo Ricerche Nucleari). L'hanno chiamato per la sua scoperta, mi pare che si chiami Antimateria, magari un giorno sarò in grado di spiegarvi anche questo, ma non ora>. Nessuno in quel momento si azzardò a parlare, erano tutti pietrificati dall'angoscia, dalla tristezza e dall'amarezza, tutto per la consapevolezza che avrebbero perso il loro capitano. Non sapevano come reagire, persino la stessa Giulia rimase sconvolta, infatti Michelangelo per calmare le acque disse:<Ragazzi sono consapevole della vostra tristezza, ma non penso che voi vogliate rovinarvi la mia ultima lezione, quindi facciamo in modo che questi ultimi momenti insieme siano dei momenti felici, di riflessione e di emozioni>.

Dopo quelle parole Michelangelo vide moltissimi grandi sorrisi, pronti ad ascoltare per un'ultima volta i suoi insegnamenti, infatti lui iniziò:<Oggi cari miei voglio parlarvi di un esperimento che ha portato ad una rivoluzione a dir poco strepitosa dal punto di vista scientifico, ossia l'esperimento della Doppia Fenditura. Questo esperimento si svolse nel seguente modo: degli scienziati hanno fatto passare un raggio luminoso attraverso due fenditure, per studiare il comportamento della luce, che fino ad allora si pensava che fosse un'onda. Alcuni fisici però si accorsero che la luce poteva essere considerata non solo come un'onda, ma anche come una particella. Questo ha dato origine al dualismo onda-particella, pensate però ad andare oltre al significato fisico, pensate cosa vuol dire capire di avere una doppia natura, la cosa bella è che siamo solo noi a decidere quale natura far vedere, ma è altrettanto bello vedere come una persona si confida con voi, mettendo a nudo entrambe le sue nature davanti a voi. Io conosco forse tutte le nature del vostro animo: conosco la natura felice, quella triste, quella sensibile. Vi ho sempre fatto vedere attraverso il mio pensiero che noi tutti siamo una cosa sola, siamo uguali e diversi allo stesso tempo, voi tutti infine siete venuti da me chiedendomi di salvarvi da tutto questo, infatti ho fatto del mio meglio e spero di avervi almeno trasmesso qualcosa. Ora voglio svelarmi la mia duplice natura, si avete capito bene, le due parti di me, voi avete conosciuto la parte che ha provato a salvarvi, infatti ho provato a salvarvi, ma mi sono reso conto che solo noi possiamo salvare noi stessi. Io ho preso le redini della mia vita dandomi alcune risposte, ma ci sono alcune cose che nemmeno io mi spiego, molti comportamenti del nostro essere che ancora pongono numerosi punti interrogativi nella mia mente, eccovi svelata la mia duplice natura, la natura di una persona che ha fatto di tutto per salvarvi, ma che allo stesso ha bisogno di essere salvata da sé stesso. Ho capito che l'unica salvezza che noi abbiamo è la nostra mente, siamo solo noi stessi che possiamo decidere per noi e per la nostra storia, solo noi possiamo decidere se un giorno tutto quello che abbiamo passato sarà interpretato come un bel film che purtroppo non guarderà nessuno, o come un bel libro che lascerà tutti quanti senza parole. Con questo voglio dire a tutti voi, imparate ad amare voi stessi, tutte le vostre nature, perché ognuno di noi è bellissimo a suo modo, la nostra soggettività è qualcosa che non troveremo mai da nessun'altra parte. Date libero sfogo alle vostre emozioni, alle vostre risate, ai vostri pianti, alle vostre urla, ai vostri piaceri, a voi stessi. Non pensate che con il mio trasferimento finirà tutto, anzi, ricordate che io sono il vostro capitano, e come tale non vi lascerò mai da soli. Infine voglio lasciare a voi una delle cose a cui tengo di più al mondo: la mia rubrica musicale, magari vi aiuterà a trovare le risposte che io ancora non vi ho dato. La consegno al mio migliore amico: Riccardo; io vi ho solo insegnato il 10% di quello che so, proprio per questo il restante 90% non devo essere io a spiegarlo, ma lo farà la musica per voi. Grazie per avermi ascoltato questa ultima volta, siete la cosa più bella che mi sia mai capitata in tutta la mia vita>. Nessuno credeva a tutto questo, era appena riuscito a suscitare nel cuore di tutti, oltre che alla tristezza, anche un amore profondo, un amore che non svanirà mai. Tra tutti i presenti una persona si alzò per prendere la parola, era proprio Riccardo, che con la rubrica musicale di Michelangelo alla mano disse:<Caro fratello, ti parlo per ridirti sempre quanto io ti voglia bene. Tu sai che per me sei tutto e onestamente ho realizzato solo ora che in tutta questa situazione se ci sta una cosa che mi scalda veramente il cuore è il tuo sorriso. Adesso sta a noi dimostrare chi siamo noi che siamo sempre i vincenti e i migliori di SEMPRE. Io lotterò fino alla fine per poterti rivedere sorridere e gioire come sempre, io combatterò per te e con te e per noi o Capitano mio, fratello mio, o guerriero. Ne accendo una per te, fratello, che sei uno dei più coraggiosi e forti guerrieri che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita, ne accendo una per me che sarò sempre al tuo fianco come te al mio per affrontare le battaglie che vinceremo insieme, ne accendo una per quello che siamo noi una delle più belle fratellanze che questo dannato mondo abbia mai visto, ne accendo un'altra ancora per la nostra nave che fortificata sempre di più ci permette di vincere tutte le battaglie compresa questa dopo che l'abbiamo fortificata ancora un altro po', E ne accendo un'ultima per la nostra vittoria l'elemento per il quale noi tutti combattiamo, quel nostro ideale al quale noi aspiriamo sempre e per il quale diamo tutti noi stessi. Alla nostra fratello mio e alla nostra vittoria>. Michelangelo in quel momento si era reso conto che tutto quello che aveva fatto, tutte le sue parole, tutto il suo animo, era in custodia delle persone giuste. Salutò infine tutti, uno per uno, baciando con affetto ogni persona presente, soprattutto la sua Giulia, a cui sussurrò le fatidiche parole:<Non preoccuparti per me, perché ovunque andrò e comunque vada sarai sempre la colonna sonora della mia vita>. Lei era in un acceso conflitto tra le sue due nature, quella felice per il suo ragazzo e quella triste per la sua partenza, infine Michelangelo disse:<Un giorno non lontano da oggi tornerò da voi, tornerò per trasformare tutto questo in un qualcosa di ancora più bello, perché oggi non è la fine, bensì l'inizio>. 

Qui finisce la storia di un ragazzo, un ragazzo che non ha mai fatto nulla di speciale, se non essere sé stesso sempre e comunque anche davanti alle più grandi difficoltà. Un ragazzo che ha provato a trasmettere molti messaggi, che non saprà mai se verranno ascoltati o no, sa solo che ha delle persone di cui potersi fidare, che non lo abbandoneranno mai. È arrivato il momento dell'ultimo dialogo, in cui dopo il saluto finale tutti scoppiarono in un pianto senza precedenti, allora Michelangelo disse:<Ragazzi, perché state piangendo, sono io che sto andando via, dovrei essere io a piangere, perché lo state facendo voi?>. In quel preciso momento Giulia si alzò per intonare le ultime parole di questa storia:<Hai ragione, noi non dovremmo piangere, ma noi piangiamo perché siamo ben consapevoli di ciò che stiamo perdendo>.

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⏰ Last updated: Mar 29, 2021 ⏰

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