CHAPTER 29

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La mattina seguente quella maledetta sveglia suonò e venni svegliata di malavoglia da essa stessa. Mi ricordai che quel giorno era l'ultimo giorno che passavo in quella scuola...Yeeee prima dovevo passare l'esame. Donch..mi sono illusa troppo presto. Svegliai Justin e subito mi precipitai in corridoio per evitare la solita coda lunga quanto la muraglia cinese. E infatti i miei conquilini erano ancora a dormire.Approfittai di questo evento storico, cioè il bagno libero, e iniziai a farmi la doccia. Mi truccai successivamente con un po di matita e mascara. Mi misi gli indumenti che mi ero portata dalla mia camera cioè jeans strappati più o meno ovunque arrotolati alle caviglie con le mie amate converse rosse e la maglia a mezze maniche con lo stemma di superman abbastanza corta da far intravedere un piccolo spazio del ventre. I capelli li raccolsi in un tuppo alto che lasciava intravedere alcune ciocche bionde naturali. Uscii da bagno soddisfatta. Entrai in camera e Justin non c'era. Sicuramente sarebbe stato in cucina con gli altri a tentare di cucinare qualcosa. Presi il mio zaino giallo canarino misi il mio porta listini con tutto il materiale che mu potrebbe servire per gli orali. Il mio iphone 5s e scesi giù sentendo già le fragorose risate di quegli scocchiati.

"O ma guarda chi si vede..la nostra eroina...eroina potresti preparare i pankcake please?"mi chiese David ridendo e venendomi ad abbracciare.

" O ma andiamo ragazzi..chi è che non sa fare i pankcake? È la cosa più facile del mondo" dissi io ridendo mentre prendevo gli ingredienti necessari per preparare i pankcake.

" Emm in realtà in questa casa nessuno sa cucinare.In questi anni siamo andati avanti con surgelati e precotti. A quanto pare solo tu sai cucinare SuperWomen." disse con naturalezza Jen.

"Buongiorno amore mio" disse Justin poggiando le sue mani sui miei fianchi e la sua testa sulla mia dato che era più alto di me.

"Buongiorno Jus" dissi girandomi per baciarlo.

" Emmemmeemm..." disse mio fratello fingendo una tosse.. per dire che ci dovevamo allontanare. Justin alzò gli occhi al cielo e lo ignorò continuando ad accarezzarmi.

" Emmmemememmemememememm" disse mio fratello dinuovo seguito da tutti i ragazzi. Aveva costretto gli altri a farlo per farci allontanare? Questo mi dava sui nervi così inziai a strusciarmi su Justin in modo provocarorio e vidi che Justin ricambiava.

Luke stava per scoppiare come Jaice e Joy che erano come fratelli per me e ormai si erano affezzionati a me.

Quando furono pronti i pankcake li versai nei piatti ricevendo delle occhiate dai 3 ragazzi. Invece gli altri ragazzi guardavano Justin come se volessero dire " Dacci dentro bro". Questa cosa mi faceva ridere visto che c'erano tre ragazzi che erano contrari e 3 che invece ci incitavano..

Mangiammo tutto e siccome era tardi lasciammo i piatti da lavare nel lavandino.Li avremmo lavati al ritorno. Salimmo sul furgone nero di John. Ci stavamo tutti in quanto era enorme.   Appena arrivammo a scuola ci sedemmo in auditorium aspettando il nostro turno con pazienza. Vedevo i geni che ripetevano come se non avessere studiato, le ragazze 'figlie di papà' come le  chiamavamo noi, erano lì che parlavano delle loro lelli kelli luccicanti e dei loro maglioncini rosa ricamati con il loro nome e altre stronzate del genere..poi c'erano le troie che parlavano di quanti ragazI si erano scopati quell'anno e credetemi se vi dico che anche loro avevano perso il conto data la moltitudine..poi c'erano gli sfigati che avevano paura di noi, manco fossimo demoni, i 'tutti muscoli e niente cervello' ,altro soprannome inventato dalla sottoscritta, che facevano la gara di chi ha più muscoli e non era una cosa tanto cattiva però Justin ogni tanto mi mandava occhiatacce.. io ero seduta sulle gambe del mio ragazzo e parlavamo animatamente di come sarebbe stato stare in quel college.. *dopo 2 ore*

Tutti avevano fatto l'esame tranne me..che palle essere l'ultima. Gli altri erano fuori che fumavano e mi aspettavano per poi entrare nella aula dove si sarebbero poi svolti gli scritti di matematica, italiano e inglese..ebbene si tutto in un giorno. Ma meglio così..mi tolgo dalle palle questo peso. I risultati sarebbero usciti dopo 3 giorni.

Sentii pronunciare il mio nome e mi accomodai davanti a tutti quei professori che sicuramente mi avevano già messo 2 visto i miei voti scarsi in ogni materia ma sapevo che si sarebbero dovuti ricredere.

Con decisione iniziai a parlare e dopo mezz'ora circa uscii dalla stanza con un sorriso a trentadue denti. Ero andata a meraviglia. L'ho capito guardando le faccie sbalordite dei prof. Raggiunsi gli altri e facemmo quei tre scritti uno di seguito all'altro. Erano le 5 e tornammo a casa. Ci fermammo al Mc Drive per comparare qualcosa da azzannare visto che stavamo letteralmente morendo di fame.

Appena arrivammo a casa mi misi la mia maglia a mezze maniche lunga bianca con scritto in nero : Bitch accompagnata da un dito medio. Amavo quella maglia mi faceva sentire potente.Arrivava fino a metà coscia e sotto avevo solo un paio di slip bianchi..niente pantofole solo calzini bianchi.Amo camminare scalza perciò non uso le ciabatte. Raccolsi i capelli in un tuppo e scesi giù dai ragazzi. Justin appena mi vide mi prese in braccio in stile koala e mi baciò intensamente.

Al mio orecchio sussurrò: Baby smettila di metterti solo queste magliette e le tue mutandine bianche.Sono geloso..sai ci sono 3 maschi arrapati in casa.." disse Justin quasi in un sussurro.

" Come fai a sapere che ho gli slip bianchi?" chiesi io curiosa di sapere la risposta.

" L'ho visto" disse facendomi l'occhiolino. Scesi dalle sue braccia e andai in soggiorno dove trovai gli altri maschi che guaravano la partita dei chicago bulls e le ragazze in cucina si facevano la manicure. Decisi di sedermi vicino a Justin sul divano. Era nervoso perché la sua squadra preferita perdeva e io lo abbracciai e lo accarezzai per farlo tranquillizzare.E funzionò...a volte sembra proprio un bimbo che quando è nervoso o ha paura ha bisogno delle coccole della mamma. Solo che io ero la sua ragazza e lui era uno dei ragazzi più potenti di tutti gli Stati Uniti. Anche i più duri hanno un punto debole. E io sono qui per aiutarlo in tutto e per tutto.Non voglio cambiarlo..lui è perfetto così come è con i suoi attacchi di rabbia, la sua cocciutaggine, il suo essere stronzo e prepotente.Ma io amo le sfide e lui lo è. Odio essere sottomesa agli altri, mi piace tenere testa a Justin,  soprattutto se lo fa incazzare. Sono stronza, ma anche lui lo è. Credo che noi siamo l'uno fatto per l'altro e ci completiamo con i nostri difetti e i pregi.

Impossibile Love: Bad girls and boysDove le storie prendono vita. Scoprilo ora