Capitolo 10

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Friederika Krüger sbatté le palpebre una, due, tre volte, mentre la prima luce dell'alba le feriva la vista anche attraverso il fogliame.

Si guardò intorno spaesata, incapace di capire perché, al posto delle spesse mura della cantina che la imprigionavano, ci fossero alberi dal tronco robusto e un morbido letto di foglie invece che la dura terra battuta sotto di lei.

Portò le mani alla gola ma le ritrasse immediatamente, come se le avesse avvicinate a una fiamma.

Gli occhi della giovane ebbero un guizzo mentre la coscienza si risvegliava pienamente in lei. Guardò per un attimo perplessa il tratto di corda che dal collo le scendeva mollemente tra i seni e sul ventre. Lo percorse con lo sguardo fino all'altro capo dove si arrotolava attorno al polso dell'uomo.

Il Cacciatore fissava la ragazza e la ragazza fissava il Cacciatore.

«Dove siamo? Dove mi hai portata?»

La voce era di nuovo quella naturale di una fanciulla, ma priva della melliflua dolcezza con cui aveva tentato di blandirlo quando era ancora prigioniera.

Saul Klinge fece scorrere il panno che stringeva in mano lungo la lama della sua spada più lunga. «Non lontano dal tuo villaggio. Dovresti riconoscere questi boschi, non è qui che ti unisci alla tua congrega per i vostri riti?»

Nessuna risposta. L'uomo smise pulire l'arma e passò una mano sul fodero che portava al fianco, quello in cui riposava l'altra sua spada. La giovane trasalì e il volto sfregiato del Cacciatore raggrinzì in un sorriso. «Cosa ti spaventa così tanto?»

La domanda sembrò lasciare Friederika perplessa. «Tu... non lo sai?»

L'espressione di Saul Klinge tornò mortalmente seria. «La conoscenza è una ricchezza che può sempre aumentare.» La mano scivolò sul pomo della spada.. «Per quante cose io sappia il demone che ti porti dentro può sicuramente dirmene di nuove.»

La ragazza gettò i capelli all'indietro sprezzante. «Quello che porto dentro è un potere antico e quelli come te chiamano demoniaco quello che non comprendono.»

La mano del cacciatore si strinse attorno all'elsa. «Qualunque siano le tue credenze pagane io voglio delle risposte.»

«Come sei venuto in possesso di quella spada?»

«Ho avuto entrambe queste lame da un uomo che veniva da oriente.»

«Le hai... avute?»

Klinge aggrottò le sopracciglia. «Le ho prese a un vecchio che non aveva il diritto di tenerle.»

Gli occhi della ragazza si strinsero sospettosi. «Le hai rubate.»

Il Cacciatore sputò in terra con disprezzo. «Non si può derubare qualcuno di qualcosa che non gli appartiene.» Estrasse un tratto di lama dal fodero.

La fanciulla la guardò con orrore. «È maledetta!» Piagnucolò. «Macchiata di sangue antico, sangue sacro.» Venne scossa da un brivido e si strinse le braccia alle spalle come se dovesse proteggersi da un freddo improvviso. «È potente ma porta con sé la rovina.»

L'uomo la osservava torvo. «Tu parli per enigmi come il diavolo a cui appartieni.»

«Non so altro.» Singhiozzò lei.

Non le credeva. Il maligno è maestro di menzogne e così i suoi adepti, ma per ora poteva accontentarsi. Rinfoderò la spada corta e riprese quella più lunga, fissando meditabondo le macchie scure che chiazzavano il metallo e nascondevano le rune che vi erano incise..

«Cosa mi hai fatto?»

La voce della giovane lo strappò dai suoi pensieri. Lei lo fissava. Aveva il collo rigido, le mani tese verso la corda che glielo circondava a cui era attorcigliato uno spago legato a una specie di medaglietta.

«Cosa mi hai messo al collo? Perché non riesco a toccarlo?»

Il Cacciatore tornò a sorridere e il suo viso si increspò orribilmente. «Quello è un sigillo. Simile a quello che ti teneva chiusa nella cantina di tuo padre. Questo impedirà allo spirito maligno che ti possiede di manifestarsi secondo il proprio capriccio.»

Friederika Krüger arricciò la bocca con disgusto. «Tutti gli uomini devoti sono versati nella magia?»

Klinge soppesò le parole ascoltate e quelle da pronunciare. «Più di quanti dovrebbero, pare.»

«Tu lo sembri molto.» Lo incalzò la ragazza. «Merito del libro che hai usato alla locanda?»

«L'Unsterblichen Riten.» Il sorriso del Cacciatore si allargò rendendo la sua espressione ancora più spaventosa. «Un trattato molto interessante sui culti dedicati al maligno in ogni sua forma fin dall'alba dei tempi. Traboccante di informazioni pericolosamente dettagliate sulle teorie e sulle pratiche, sui riti e sulle formule. Ogni copia di quel libro meriterebbe di essere consegnata alle fiamme, ma nella guerra contro il demonio ogni arma è necessaria. La conoscenza che contiene quel libro è un'arma potente.» Trasse un sospiro compiaciuto, fissandola. «E tu hai scoperto quanto.»

La ragazza lo scrutava freddamente. «Perché mi hai portata qui?»

Il Cacciatore ricambiò lo sguardo. «Puoi essermi utile.»

«Utile a cosa?»

«A trovare le altre.»

La fanciulla si lasciò andare a un'aspra risata. «Sei davvero uno sciocco se pensi che ti aiuterò.»

Senza scomporsi Klinge strattonò la corda che si strinse impietosa attorno alla gola della piccola Frieda trascinandola in avanti e facendola cadere bocconi. La ragazzina scalciava, preda dell'asfissia, ma non riusciva ad afferrare la corda che la strangolava per liberarsi.

La voce di Saul Klinge tagliò l'aria con la brutalità di una lama consunta. «Sono lo sciocco che ti ha vinta e che ti tiene al guinzaglio come la cagna infernale che sei!»

Diede un altro strattone alla corda per sottolineare chi teneva in pugno chi. Poi si chinò ad allentare il cappio attorno al collo della ragazza. «Ma finché mi servirai non ti ucciderò.»

Friederika Krüger annaspò cercando di riprendere a respirare. «Come hai ucciso mio padre?»

Klinge riprese a passare il panno sulla lama come se nulla fosse. Il sangue secco era una dannata seccatura. «Sei stata tu ad ammazzarlo.»

«Da quello che ricordo», tossì la ragazza, «era ancora vivo.»

«Ma ridotto in fin di vita.»

«Com'è morto?»

Al Cacciatore parve di sentire una nota di aspettativa nella domanda. «Confessando i suoi peccati e invocando la misericordia di Dio.»

La giovane Krüger sembrò delusa. «Gli è stata concessa?»

Saul Klinge fissò la posseduta dritta negli occhi. «Altri ne portano il perdono, io porto il Suo castigo.»

HEXENJÄGER - Il Cacciatore di StregheWhere stories live. Discover now