2. Bakugo

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- Sto ammirando un non così tanto raro esemplare di emerito coglione.

Non sono arrabbiato con lui.
Ripeto, stare qui è sempre meglio di stare a casa con quella testa di cazzo di mia madre.

Però, lui è visibilmente scontento all'idea di stare 2 settimane qui, per di più con me.

Sì, credo mi faccia pena.

Insomma, per colpa di una sua dimenticanza, anzi due se contiamo le chiavi, siamo finiti in questa situazione.

Accendo lo schermo del telefono e guardo l'ora: le 19.

Ho fame, cazzo.

- Senti, porcospino rosso - dico avviandomi per le scale - Io vado a posare le mie cose in camera. Tu inventati qualcosa da mangiare che ho fame.

Lui non mi risponde, così mi giro e lo guardo.

Sembra incantato.
Decido di scantarlo:
- OHI, STO PARLANDO CON TE, FOTTUTO ROSSO!!!

Il rosso in questione scuote la testa e mi guarda con faccia da ebete.

Che coglione...

- Cosa? Hai detto qualcosa?

Ora perdo la pazienza...

- SÌ, STUPIDO RICCIO ROSSO DI MERDA!!! - grido raggiungendolo in un secondo scarso e appendendolo al muro per il colletto della felpa.

Lo vedo arrossire e scusarsi con le mani.
- Scusa, non ho ancora realizzato di essere rinchiuso qui...

- Se non muori di coronavirus ti uccido io, testa di cazzo... - sussurro minaccioso lasciandolo.

Perché cazzo è arrossito?!

Non lo capisco proprio...

- Vai a cucinare qualcosa, comunque - gli ordino mentre salgo di sopra.
Metto le mani in tasca per non far esplodere qualcosa.

Sospiro.

Apro camera mia e lancio lo zaino che avevo preparato sul pavimento, accanto al balcone.

Mi abbandono sul letto.

Eppure non dovevo addormentarmi...









Sento una mano che mi tocca delicatamente la guancia...

Mi allontano di scatto, cacciando un'esplosione nella direzione da cui proveniva quel contatto.

- EHI, NON MI UCCIDERE, PER FAVORE!!!

Capelli di merda si copre dall'esplosione con le braccia indurite.

- E TU CHE CAZZO CI FAI QUI?!

- Ti ero venuto a chiamare, la cena è pronta... E ti ho trovato addormentato...

Non riesco più a distinguere quali sono i capelli e quale la sua faccia: sono rossi allo stesso modo.

Si gratta dietro la nuca.

Non so perché non riesco ad arrabbiarmi con lui...

Non voglio saperlo.

Ora ho troppa fame.

- Andiamo a mangiare, pezzo di merda. Hai detto che è pronto, no?

- Ah, sì! -
Esclama alzandosi.

Andiamo di sotto e poi nella cucina.

- Non ci sono mai entrato qui dentro...
Commento guardandomi intorno.

Capelli di merda si avvicina ad un microonde e apre lo sportello tirandone fuori due barattoli di noodles al manzo.
Confezionati.

- Credevo che avessi preparato la cena... Non che avessi solo avviato un microonde... con delle schifezze dentro... - protesto mentre lui apre un cassetto prendendo delle bacchette.

《Quarantena con Te》Kiribaku♡Where stories live. Discover now