𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟐

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Ji-eun non era un'esperta per quanto riguardava l'argomento ragazzi, aveva ventitré anni ed aveva avuto solo una relazione, andata male però.

L'ultimo anno di superiori si era fidanzata con Yun-ho, il ragazzo più popolare dell'istituto, ed i primi sei mesi erano stati fantastici per Ji-eun; credeva fortemente che Yun-ho l'amasse.

Poi, il ragazzo, iniziò ad essere più insistente sul fatto che non facevano sesso, Ji-eun era ancora vergine e sinceramente non era ancora pronta; sì, avevano fatto preliminari ma Yun-ho si era stancato solo di fare quello, voleva di più.

Così, lo accontentò, lo fecero a casa di lui e per Ji-eun non fu poi così una bella esperienza. Gli aveva fatto anche male, forse perché non era sicura o forse perché durante tutto il rapporto era rimasta rigida ma Yun-ho non aveva fatto niente per tranquillizzarla o scioglierla.

Il mattino dopo Ji-eun si svegliò, non trovando il fidanzato nel letto ma il telefono di Yun-ho catturò l'attenzione della corvina, era acceso e su una chat aperta, spinta dalla curiosità, avvicinò il telefono al viso e quello che lesse dopo, la agghiacciò.
Sul display del telefono era ben visibile una sua foto fatta al momento, mentre stava dormendo, coperta solo dal lenzuolo, con scritto "Ho vinto la scommessa per aver portato a letto Ji-eun, dove sono i miei soldi bastardi?"

Gli occhi di Ji-eun si riempirono di lacrime, perché l'aveva fatto? Si pentì subito di tutto quello che avesse fatto la sera precedente e si stava vergognando come non mai, si stava vergognando perché alla fine aveva vinto lui. Ce l'aveva fatta.

Adesso capiva la sua insistenza nelle ultime settimane. Il coglione ce l'aveva fatta.
Dopo quell'accaduto naturalmente lasciò Yun-ho, che non provò neanche a giustificarsi dell'azione schifosa fatta.
E negli anni successivi, Ji-eun si era impegnata con lo studio. Era uscita con ragazzi ma le sue relazioni non avevano mai superato le due settimane, poi con il nuovo lavoro all'asilo non aveva neanche il tempo e la voglia, stava bene così. Gli bastavano la sua mamma, Seo-yun e Suji.

Ji-eun, ormai con la faccia messa peggio di un pomodoro, rispose «Ji-eun.» porse la mano verso Hoseok, il quale ricambiò subito la stretta.

«Io Suji!» intervenì la bimba e i ragazzi si misero a ridere. Hoseok cessò il contatto con la corvina, che si stava dando mentalmente uno schiaffo in faccia per aver sentito i brividi ripercorrerli lungo la schiena al solo contatto con lui.

Piantala deficiente!, si continuava a ripetere nella testa, non era possibile che i suoi ormoni dovevano assomigliare a quelli di una sedicenne, si erano solo stretti la mano.

«E' un bellissimo nome, per una principessa.» dichiarò sincero Hoseok, «però stai attenta e vicino alla mamma, la prossima volta, okay?»
«Non è la mia mamma! È la mia unnie.» Appena Suji pronunciò quella frase, il rosso guardò imbarazzato Ji-eun «Beh... Stai comunque vicino.» non staccando lo sguardo da lei.

La corvina era un fuoco, non sapeva che dire, si sentiva in imbarazzo e non riusciva a trovare le parole giuste per iniziare un discorso sensato.

«Lavori qua?» chiese dopo attimi di silenzio, indicando con la testa la palestra alle spalle di Hoseok e con voce abbastanza acuta. Il ragazzo si girò verso il punto appena indicato «Sì, è mia. Tu sei di questa zona?»

«Oh no... Lavoro qui all'asilo ma abito più verso il centro.»

Sulla faccia di Hoseok apparve stupore, «Lavori lì,» disse indicando l'asilo «Strano, spesso mi metto qui a fumare, ma non ti ho mai visto.»

𝑰𝒕'𝒔 𝒀𝒐𝒖 | 𝒋𝒋𝒌Where stories live. Discover now