The Bloody Painter

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"Ho rubato l'orologio di Judy e ho fatto ricadere la colpa su di te."

"Perché lo hai fatto?" chiese Helen, "Ora che tu sei l'obbiettivo dei bulli la mia vita è molto migliorata" rispose.

Tom sorrise. Era vero però, da quando avevano iniziato a bullizzare Helen nessuno si preoccupava più di Tom. Proprio come un giocattolo abbandonato. Per lui era una situazione perfetta. Finché fosse stato in silenzio sull'episodio sarebbe stato in grado di vivere una vita scolastica pacifica. Ci era riuscito, il suo piano era perfetto.

Helen lo afferrò per il colletto della camicia, e, dopo essersi spintonati, erano finiti proprio accanto al bordo del tetto. Tom scivolò e cadde nel vuoto. Helen afferrò subito la sua mano, cercò di trarlo in salvo, ma Helen non aveva abbastanza forza per riuscirci.

"Mi dispiace tanto, Helen" Tom cadde. Helen chiuse gli occhi, spaventato nel guardare quello che stava per accadere.

Non poteva immaginare cosa accadesse a una persona dopo che era caduta da un edificio di sei piani. Dopo l'arrivo dei poliziotti, ebbero un colloquio con Helen. Era troppo sconvolto dall'incidente anche solo per dire una parola. Ancora una volta, Helen divenne l'argomento di discussione principale tra gli studenti.

Alcune persone pensavano che Helen avesse spinto Tom giù dal tetto, ma la maggior parte degli altri pensava che Tom si fosse suicidato, e Helen non fosse riuscito a salvarlo, perché lo avevano visto afferrare la mano di Tom prima che precipitasse. Quella notte, Helen era nella sua stanza a piangere, a tremare, non riusciva a fermare il senso di colpa crescente dentro di lui. Aveva bisogno di calmarsi, e improvvisamente un pensiero balenò nella sua mente:

"Non è colpa mia se Tom è morto. Meritava di morire!" Questo lo fece sentire molto meglio, il suo senso di colpa svanì improvvisamente.

Helen sorrise, un sorriso inquietante, "Tom ha avuto la sua punizione... suppongo che sia il momento che anche gli altri la ricevano, giusto? " I suoi pianti si trasformano in una risata nel buio.

I compagni di classe di Helen decisero di organizzare un party il giorno di Halloween, ma non per festeggiare Halloween, era solo per riunire tutti gli amici alla festa. Naturalmente, Helen non era stato invitato. La sera prima del giorno di Hallowee, Judy e Maggie si erano scambiate messaggi su Facebook. Entrambe vivevano nel dormitorio della scuola, e la stanza di Judy era accanto a quella di Maggie.


09:03 - Judy: Chi verrà alla festa di domani ? Sono così eccitata :D

09:03 - Maggie: La maggior parte della nostra classe sarà lì. Ma ho mandato un sms a Ben tante volte, e anche se tutti i messaggi che ho inviato vengono letti, non mi risponde. Cosa c'è di sbagliato in lui?

09:04 - Judy: Starà  lavorando suppongo

09:06 - Maggie: Sta succedendo qualcosa di strano... Ho sentito dei passi provenire fuori dalla mia porta per parecchio tempo... penso che ci sia qualcuno che stia camminando per il dormitorio

09:06 - Maggie: Aspetta, vado a controllare

(Usando il foro sulla porta, Maggie ha visto qualcosa di insolito...)

09:07 - Maggie: Oh mio dio! C'è un ragazzo fuori dalla mia porta che indossa una maschera e una giacca blu, e ha un coltello. ED E' TUTTO INSANGUINATO!

09:07 - Maggie: C***o ! Sta bussando alla mia porta adesso!!

09:08 - Maggie: Oh Dio oh Dio oh Dio!!

09:08 - Judy: Calmiamoci, e troviamo un' arma o qualcosa del genere

09:08 - Judy: Per proteggerci

09:09 - Maggie: Sta girando la maniglia della porta, fortunatamente l'ho bloccata!

09:09 - Maggie: Ho paura!

09:09 - Judy: Maggie

09:09 - Maggie: Cosa devo fare?!

09:09 - Judy: Maggie, ascolta

09:09 - Maggie: SALVAMI!ƒ

09:09 - Judy: Maggie, calmati

09:09 - Judy: Maggie

09:10 - Judy: Maggie?

09:10 - Judy: Sei lì? 

Il messaggio venne visualizzato, diceva di essere stato letto, ma Judy non vide la risposta di Maggie. Improvvisamente Judy sentì il suono della maniglia della propria camera che si apriva. Nell'istante in cui si girò, sentì un dolore terribile allo stomaco. Una persona sanguinolenta che indossava una maschera e una giacca blu irruppe nella stanza e la pugnalò.

Quella notte, tutti gli studenti che erano nel dormitorio furono assassinati. Nessuno sapeva come avesse fatto l'assassino. Il Killer aveva usato il sangue delle vittime per disegnare sulle pareti del dormitorio, la maggior parte dei dipinti rappresentava la faccina ":)". Molti dei cadaveri venivano tritati e ridotti in purea, forse per ottenere più " pigmenti". Helen Otis, il colpevole, ancora non si trova.

Tuttavia, nella chat room dove Judy e Maggie si stavano scrivendo, era stata scritta una risposta che alludeva al primo messaggio inviato da Judy alle 09:03:

"11:15 - Judy: Non essere entusiasta per domani :), perché non ci sarà un domani..."

𝕾𝖍𝖔𝖗𝖙 𝕳𝖔𝖗𝖗𝖔𝖗 𝕾𝖙𝖔𝖗𝖎𝖊𝖘Where stories live. Discover now