IV

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Adesso o mai più, pensò.

Si abbassò l'elmo entrando nell'arena. Le persone iniziarono ad urlare mentre Caterina si posizionava al posto prestabilito, Pazzi sogghignò malevolo abbassandosi l'elmetto.

Forse pensava di poter vincere.

Forse la prima sconfitta non gli era bastata.

Il fischio di inizio le rimbombò nelle orecchie mentre vedeva Francesco avvicinarsi pericolosamente sferrando un attacco che parò facilmente. Tra fendenti e parate la folla si animava ogni volta che le lame si toccavano. In quel momento c'erano solo loro, come se fosse una lotta per la sopravvivenza. Francesco affondava la mano con forza mentre Caterina giocava sulla resistenza, ognuno imparava le mosse dell'altro cercando di prevederne le mosse. Caterina vedeva gli occhi famelici di Francesco che aspettavano un suo errore per infilzarla, ma lei non glielo concedeva. Ormai la sfida durava da un bel pò e la fatica si stava iniziando a sentire, sopratutto a Caterina visto il peso dell'armatura. Francesco si fermò un attimo e questo fu il momento in cui Caterina gli sfregiò il braccio coperto solo dalla stoffa.

La folla trattenne il respiro mentre lui ancora scosso abbassò l'arma, la ragazza balzò di lato cercando di recuperare le forze ma non si rese conto che il suo avversario stava caricando e puntava alla sua spalla, Caterina riuscì a pararla ma nella striata la lama colpì la mano lasciando una riga sanguinosa. Caterina ringhiò recuperando tutta L'adrenalina e sferrando un ultimo colpo così forte da far volare la spada di Pazzi e con uno spintone lo fece cadere a terra. La folla a quel punto urlava il nome di Lorenzo gridando e battendo le mani.

Adesso.

Caterina prese l'elmo nelle mani e se lo sfilò dalla testa, la scosse facendo ricadere i suoi capelli argentei raccolti in trecce. Tutta la giostra rimase in silenzio per qualche istante ma quando Caterina tese la mano a Francesco, tutti iniziarono ad urlare il suo nome.

Bisogna tendere la mano in amicizia anche se sappiamo che l'altro non la stringerà.

Francesco non accettò l'aiuto alzandosi da solo, Caterina a quel punto si avviò verso scanno, preso il trofeo lo alzò in segno di vittoria mentre tutta l'arena applaudiva.

"Medici"urlavano.

"Medici"

Per te padre nel nome dei Medici.

Vide i suoi fratelli venire verso di lei sorridendo e battendo le mani. Rivolse un ultimo sguardo a Francesco che nel mentre aveva raggiunto suo zio e suo fratello, vedeva Jacopo Pazzi gesticolare animatamente mentre il maggiore dei fratelli guardava verso la giovane irritato.

Si era fatto battere di nuovo da quella ragazzina.

Caterina si buttò tra le braccia dei suoi fratelli"Sei stata fantastica"commentò Lorenzo non appena si furono staccati"Piccola furia"continuò Giuliano arruffandole i capelli"Così la prossima volta ci penserà due volte prima di picchiarti"strinse l'occhio a Giuliano facendo ridere Lorenzo"Dobbiamo medicare questa ferita"Giuliano le prese la mano esaminando la ferita.

Come se ne capisse qualcosa, pensò Caterina.

"È superficiale, me ne occuperò appena avremmo portato i premi a nostro padre"detto questo si incamminare verso Palazzo Medici.

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"Nostro padre ne sarà fiero"commentò Lorenzo, Caterina strinse l'elmo e si affrettò su per le scale: doveva riferire la notizia a suo padre.

Raggiunse la sommità e si avviò per i corridoi. Gli avrebbe portato l'elmo d'argento: sarebbe stato il pegno con cui gli avrebbe dimostrato il proprio affetto. Davanti alla piega che avevo preso gli eventi e davanti alla vittoria avrebbe sepolto il proprio dispiacere.

Dulcis Amor|| Francesco PazziUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum