È una questione d'istinto

607 37 13
                                    

"Scot mi ha costretto prendi tempo verrò a prenderti ti amo"
Quella frase continuava a rimbombarmi in testa, e fu così per tutta la notte. Ma che dovevo fare, probabilmente dovrei semplicemente uccidere Scott, ma da quel che ho studiato è illegale, potrei semplicemente dirgli di sparire per sempre, ma potrebbe capire che Duncan mi abbia detto qualcosa, evidentemente c'era solo una soluzione...

*Driiiin*
C: Pronto?
S: Ehy buongiorno dolcezza!
C: Oh Scott, sei tu.. Dimmi
S: Beh l'udienza è fra una settimana dobbiamo organizzarci
C: Ok.
S: Ci vediamo al bar fra mezz'ora?
C: Ok.
S: Tutto bene? Sei così fredda... Più del solito ahahah.
C: Si tutto apposto, a dopo.

*chiamata finita*

C: Si funzionerà

Parte narrata da una voce esterna

Al penitenziario..

La guardia continuava le sue giornate di lavoro in totale tranquillità quando qualcosa gli fece capire che quella giornata non sarebbe stata affatto tranquilla.

Gw: Vorrei vedere Duncan Nelson.
Gu: È uscito.
Gw: Che vuol dire è uscito?
Gu: Scott Savage gli ha pagato la cauzione
Gw: Ah bene.. Arrivederci.

Gwen uscì abbastanza confusa, ma sapeva benissimo dove andare a cercare Duncan. La guardia, invece, pensava di averla fatta franca, ma per lui quel giorno sarebbe stato infinito.

Nel frattempo a casa Nelson

Duncan era disteso sul letto immerso in mille pensieri, non sapeva quanto ancora avrebbe resistito, di certo non molto, aveva bisogno di distrazioni, ma quel vuoto in se non lo faceva neanche uscire di casa, o dalla sua stanza.

M: Duncan
D: Dimmi mamma
M: Che vuoi mangiare?
D: N-non ho fame mamma.
M: Duncan, tesoro, da quando sei tornato non hai toccato cibo e non sei uscito da questa camera, dai vieni in cucina..
D: M-magari dopo..

L'istinto materno non fallisce mai, sua madre sapeva bene cosa c'era che non andava, ma aveva bisogno di sentirselo dire, così si sedette ai piedi del letto del figlio.

M: Perché non mi racconti cosa c'è che non va
D: Forse perché va tutto bene.
M: Andiamo Duncan, sei chiuso qui dentro da giorni e non hai mai messo della musica a tutto volume. Ti farà bene parlarne.
D: .... H-ho sempre pensato alla mia vita come una tragedia, ma finalmente quando tutto si stava mettendo nel verso giusto, quando pensavo di essere veramente felice ecco che arriva un campagnolo miliardario a mettermi i bastoni tra le ruote.
M: Non vuoi nemmeno nominarla a Courtney, non è così?
D: ...
M: Non ti ho mai visto più felice di quando stavi insieme a lei, ero certa che Gwen fosse solo uno sbaglio, o un capriccio, ma figlio mio, gli errori hanno un costo, ma a volte hai la possibilità di rimediare, ma se resti fermo qui non ci riuscirai.

La madre di Duncan disse queste parole stringendogli la mano, poi uscì lasciando Duncan in camera da solo, con lo sguardo fisso al soffitto.

D: Devo uscire di qui. Sono Duncan Nelson non ho paura di uno con qualche dollaro in più.

Duncan dopo le parole della madre e dopo essersi dato man forte da solo uscì dalla sua camera e si diresse verso la porta d'ingresso spalancandola; ma una volta aperta tutti i suoi buoni propositi svanirono.

Gw: Oh, ciao, e-ero passata al penitenziario, ma mi hanno detto che eri uscito così sono venuta qui.
D: E come mai volevi vedermi?
G: Che c'è n-non si può andare a trovare un v-vecchio a-amico?

Gwen stava tremando dal freddo così Duncan, trovandosi con le mani legate, la fece entrare, sotto lo sguardo stupito della madre.

M: Ciao Gwen, piacere di conoscerti, Duncan mi ha parlato tanto di te.
G: Spero non tanto.
M: Ti andrebbe un the?
G: Oh no no grazie, ero solo passata a vedere come stava Duncan visto che non lo avevo trovato al penitenziario
D: Già mamma, Gwen non starà qui per molto.
M: Suvvia, non sarà una tazza di thè a far cadere il mondo.
G: Beh se proprio insiste..
D: Meraviglioso..

Così Gwen rimase a casa Nelson per una tazza di thè, che al contrario di quel che pensasse la madre di Duncan, sarebbe stata un dramma.
Nel frattempo Courtney dopo essersi vestita con molta calma andò da al bar da Scott con 20 minuti di ritardo e con degli occhiali da sole con lenti scurissime.

S: Quanto tempo, iniziavo a preuccoparmi.
C: Mh-mh, allora che dobbiamo fare?
S: Beh dovremmo parlare della causa..
C: Ah già, tieni questi
S: E che dovrei farci?
C: Sono le domande concordate, studiatele, non abbiamo molto tempo.
S: Se è per questo io non ho proprio tempo di studiare delle domande.
C: Senti tesoro, se non studi queste domande perderai un bel po' di soldi, non penso ti convenga. Ci vediamo
S: Ehy, m-ma dove stai andando?
C: A casa, ho delle cose da sbrigare.
S: Vengo con te, così mangiamo insieme.
C: No, tu devi studiare le domande. Ciaoo.

Courtney si chiuse in macchina e partì in quarta, lasciando Scott a bocca aperta e abbastanza perplesso, ma anche alquanto infastidito.
Ovviamente però, Courtney non stava andando a casa.

Gu: Non può essere..
C: Salve vorrei vedere Duncan Nelson.
G: Nelson, beh come dirlo con gentilezza,... È uscito.
C: In che senso è uscito?
G: È uscito su cauzione..
C: Su cauzione?! E chi l'ha pagata?!
G: Mi spiace, ma non posso darle questa informazione.
C: Scott!

Courtney uscì dal penitenziario e salì subito in macchina dirigendosi verso casa di Duncan, era un po' distante, ma per lei ne valeva sicuramente la pena.

A casa Nelson

G: Beh signora Nelson, grazie per il thè, ma credo che io debba andare.
M: Aspetta, raccontami un po' di come era Duncan al reality, lui non ne parla mai.
D: Magari non ho voglia.
G: Beh, non c'è molto altro da dire oltre a quello che si è visto in TV. Di certo però non era concentrato sul milione di dollari.
D: Che vorresti dire?!
M: Già quella Courtney le ha fatto perdere la testa.
G: Già, Courtney.. Peccato sia finita così, eravamo molto amiche, poi ho rovinato tutto; a proposito perché tu non sei da lei?
D: Beh ecco..

*Driiiiin*

M: Vado io.
G: Aspettavi qualcuno?
D: Forse mia madre

La madre di Duncan andò ad aprire alla porta.

C: Salve, lei devessere la signora Nelson, Duncan è in casa?
M: Sì è in cucina, accomodati pure.
C: G-grazie.

Courtney andò in cucina, ma appena vide Duncan e Gwen, sbiancò come fecero anche loro.

G e D: Courtney!
C: I-io..

Courtney non riuscì a proferire parola che scappò via da quella casa quasi in lacrime sotto gli occhi di Duncan, rimasto immobile, sapendo ciò che rischiava.

G: Che fai qui impalato muoviti!
D: Io non... Al diavolo!

Duncan corse dietro a Courtney afferandola per un polso prima che potesse salire in macchina.

D: Aspetta!

Angolo autore
Beh che dire, so che questo capitolo non è dei migliori però era importante che io tornassi a scrivere, voi che ne pensate? Vi è piaciuto? Comunque, penso che siamo più o meno a trequarti della storia, anche se vorrei che non finisse mai, odio quando una cosa finisce, tipo la nutella, ma quello è un altro discorso ahah, no ok non fa ridere, faccio schifo. Anyway, ho avuto la pagella migliore della classe, ma l'ultima volta che sono andato così bene poi ho avuto il debito, ma sì ok sticazzi quest'anno sto apposto; cit. Comunque, sabato giocando mi hanno distrutto una gamba e ora devo stare due settimane coricato, non che normalmente faccio altro, ma essere costretto è diverso. Beh questo è quanto, spero di aggiornare quanto prima, ciaooooo.


QUEI CATTIVI RAGAZZI /DUNCNEY/Where stories live. Discover now