Jin trovò il suo amato sul pavimento dello studio tutto intento a fissare il soffitto. Le mani erano strette al petto, assorto nell'idea di proteggere la sua nazione.

Ecco da chi ha preso questa abitudine Tae

Sospirò e si avvicinò, distendendosi affianco a Namjoon ed incastrando le loro mani.

Namjoon notò che si trattasse di Jin e si rilassò. Poggiò il capo sulla spalla dell'altro mentre l'altro lo carezzava con il pollice.

Portò le mani intrecciate alle labbra e ne baciò il dorso, sussurrando: "Non si fermeranno finché non sarò morto, vero?".

"O se i morti saranno loro" mormorò Jin stringendo la grande mano di Namjoon. Voleva offrirgli il suo sostegno e rassicurarlo.

"Aish Jinnie, non so più di chi fidarmi. Non so come i Rivoltosi riescano ad ottenere così tante informazioni e ancor meno come facciano a fare così tanti danni. Chi ci è rimasto?".

Jin si posizionò sul corpo di Namjoon, facendogli sfuggire un piccolo grugnito.

Posizionò le mani del suo partner sui suoi fianchi e unì le loro labbra, udendo come il grugnito di Namjoon si trasformò via via in un sospiro di apprezzamento e amore.

Appena si calmò, sorrise nel bacio e continuò a farlo anche appena le loro labbra si staccarono.


"Abbiamo bisogno di lui".


Namjoon ne fu sorpreso.


"Jimin può rintracciarlo velocemente, so che c'è un legame stretto tra lui e Hoseok".


Namjoon si alzò di scatto, incurante di aver sbalzato via Jin dal suo corpo.


"OVVIAMENTE, SEOKJIN! TU SEI UN GENIO" quasi urlò. Tirò Jin dal pavimento e lo baciò con trasporto prima di cercare forsennatamente carta e penna.

"Chiederò a Jimin di contattare Yoongi. In questo modo saremo certi che nessuno intercetterà questo messaggio e che sia con qualcuno di fidato!".

A volte Jin era fermamente convinto che Namjoon fosse rimasto nei suoi vent'anni.

Guardò il suo compagno chiamare Jimin ed un crampo d'orgoglio lo travolse. Era contento di essere riuscito a tirare su suo marito e si innamorò ancora una volta dell'uomo che aveva scelto di avere al suo fianco.


"Io...andrò a cercare Yoongi" disse Lord Park. Si inchinò formalmente prima di lasciare lo studio.

 

"LORD PARK" chiamò Namjoon.


Il Lord si voltò, sorpreso dal tono severo del solito calmo e pacato reale.

"Nessuno. Nessuno dovrà vedere quel messaggio fino a che non raggiungerai Yoongi. Hai. Capito?."

Jimin annuì ma la sua calma facciata si velò per qualche attimo mentre gli occhi aprivano un varco sulla sua anima tormentata. Non voleva affrontare quell'uomo dopo essere stato promesso a Taehyung.

"Farò come mi avete chiesto" rispose il Lord prima di correre come gli era stato detto.


Una lacrima scivolò sulla sua guancia,ma venne spazzata via rapidamente prima che qualcuno vedesse quanto la sua anima fosse spezzata, mentre correva ad incontrare l'uomo che desiderava più di ogni altra cosa. Non era mai riuscito ad esprimerlo, aveva troppa paura di distruggere la sua famiglia.


Era quella la sua vita. Ed era tutto quello che avrebbe potuto avere.


Tutto a causa dei suoi doveri verso la famiglia ed il suo regno.


Una pedina dei suoi genitori.


Uno schiavo della società.


Brutalmente strappato via ai desideri del suo cuore.




Nt: spero che il capitolo vi sia piaciuto! Ricordatevi che qualsiasi consiglio o suggerimento è sempre ben accetto. E non dimenticatevi di votare e commentare ^^. Love u all <3 alla prossima!

autore: royalkook98

CINDERFELLA|| TAEKOOK (Italian translation) ✔︎Where stories live. Discover now