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Il sole sorgeva mentre la tiepida temperatura si irradiava con i primi raggi solari, gli uccelli cinguettavano e i cavalli nitrivano mentre una figura si stagliava minacciosa dietro le porte di Firenze.

"Non puoi passare"ordinò il tozzo cavaliere che era alla porta sostenuto dal suo fedele compagno, aveva sorpreso lo straniero aggirarsi fuori le mura della sua città, non poteva guardargli il volto essendo coperto dal cappuccio, ma poteva giurare di aver visto un viso di donna sotto il nero copricapo.

Lo straniero non spiccava parola guardando i cavalieri sotto il cappuccio scuro"Meglio che ti identifichi prima che chiami messer.De medici"minacciò il cavaliere scheletrico"Che così si faccia"concordò lo straniero.

Il tozzo cavaliere fece un cenno all'amico che poco dopo si allontanò nelle mura della città. Lo straniero scese dal cavallo avvicinandosi al cavaliere rimasto"Messer. De Medici la farà punire per la sua insolenza"dichiarò con orgoglio il cavaliere, per un attimo si gelò il sangue quando vide il ghigno espresso sulla faccia dello straniero, "Se riuscirà a prendermi"disse quest'ultimo prendendo la spada e assestando una pacca sul polpaccio del povero mal capitato.

Quest'ultimo si inginocchiò dolorante maledicendo quel disgraziato che aveva osato fargli questo, ma ormai già era lontano disperso fra la folla Fiorentina.

Si stagliava tra le viette della cittadina avvicinandosi al palazzo dei Medici.

Vide 3 guardie alla porta ma non volle fronteggiarle in mezzo alla strada non volendo destare sospetti e creare casino.

Raggirò le mura del palazzo intrufolandosi nel vecchio passaggio che aveva scoperto nella giovinezza. Appena entrato si ritrovò davanti il palazzo che aleggiava nei suoi ricordi, le mura bianche e le colonne alte erano perfettamente uguali a come se li ricordava. Si addossò ad una colonna quando sentì delle voci che venivano verso la sua direzione, trattenne il fiato quando le sentì vicine e lo rilasciò quando si fu accertato che nessuno fosse nei paraggi.

Uscì dal suo nascondiglio e salì le scale che portava al piano superiore, non c'era nessuno, e gli sembrò molto strano essendo orario di pranzo

"Intruso a palazzo"urlò una voce, si girò vedendo che una dozzina di guardie gli stavano dando contro. Corse, lo fece più veloce che poteva raggirando i nuovi soldati che sbucavano dalle stanze"Prendetelo"urlò uno di loro, si girò per controllare il passo dei soldati e vide che uno di loro gli era quasi alle calcagna, svoltò l'angolo cercando di recuperare terreno ma questo gesto fu totalmente sbagliato.

Si ritrovò un omone che gli sbarrava la corsa, bestemmiò quando quest'ultimo gli venne addosso. Sfruttando la sua agilità, si spostò appena in tempo affinché l'omone potesse cadere addosso al soldato che la stava inseguendo.

Corse per tutto il corridoio finché non trovò una stanza in cui potersi chiudere, appena entrata si appoggiò al muro ansimando per la stanchezza della corsa e per l'adrenalina che gli scorreva ancora in corpo. Sorrise avvicinandosi alla finestra che dava sul portico.

Tutto tranquillo, decretò.

Tirò un sospiro di sollievo avvicinandosi alla scrivania e versandosi un bicchiere di vino. Sorseggiando il vino si avvicinò alla libreria: Aristotele, Ovidio, Platone.

Non era cambiato di una virgola.

Si compiacque pensando che era entrato nella dimora del Medici così facilmente.

Non era stata detta l'ultima parola infatti poco dopo sentì la porta aprirsi e una voce familiare dire"Girati".

Non era stata detta l'ultima parola infatti poco dopo sentì la porta aprirsi e una voce familiare dire"Girati"

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Ciao miei cari lettori!

Ho creato questa storia solo per il semplice amore per questa serie.

Non sono una scrittrice.

Non pretendo di esserlo.

Semplicemente mi piace scrivere, quindi se noterete errori non soffermatevi su quelli ma bensì sul contenuto.

Alle volte mi sono ispirata a delle letture trovate qui sull'internet, quando si verificheranno questi casi vi citerò la fonte.

Penso di aver detto il necessario.

Se avete qualche consiglio/dubbio/riflessione non esitate a scriverlo!

Secondo voi a chi apparterrà questa voce familiare? 


Wluv

Dulcis Amor|| Francesco PazziWhere stories live. Discover now