White Queen (As It Began)

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Gruppo: SF9
Coppia: Rochan
Artista: Queen
Significato: The song details the story of the speaker's lost love, (The White Queen) for whom he continues to wait for in agony.
Trama: dove Chani si è trasferito da molti anni ormai e Rowoon continua ad aspettarlo tutti i giorni sulla panchina del loro primo incontro.

Che giorno era? Giovedì? Venerdì? O forse sabato?
No, era decisamente mercoledì, perché il mercoledì Chani restava a scuola fino al pomeriggio, ed era sicuramente quello il motivo per cui non era ancora arrivato al luogo dell'incontro.
La perdita di Chani- che, per fortuna era ancora vivo- aveva fatto soffrire talmente tanto SeokWoo che, da quel giorno, viveva con la speranza di rivedere quel visetto raggiungerlo alla loro panchina.
Si osservava attorno e ormai conosceva quel posto a memoria: l'albero secolare affianco alla panchina, il piccolo vialetto ghiaiato subito dietro e il lampione nero dall'altra parte della strada.
I bambini che giocavano riempivano l'aria di urla allegre e spensierate, mentre gli ammonizioni delle madre passavano quasi inosservate.
Rowoon sapeva anche descrivere esattamente le persone che camminavano sempre per di lì. Per esempio, quella signora con quel barboncino, era già passata due volte, quel pomeriggio.
Guardava i volti sfilare davanti i suoi occhi, ma Chani non c'era.
Poi, d'un tratto, eccolo, che camminava pigramente con il suo zaino in spalla.
Si avvicinava sempre di più.
Il colore dei capelli, però era ben diverso.
<<Ehi>>
YoungBin si andò a sedere al suo fianco.
<<Torni sempre qui eh?>>
<<Sempre>>
Rowoon alzò lo sguardo, cercando di scrutare il più possibile la linea dell'orizzonte davanti a lui.
Quella conversazione lo stava riportando, lentamente, alla dura e cruda realtà.
<<Da quanto tempo è ormai che si è trasferito?>>
YoungBin voleva molto bene a Chani. Era il piccolo del gruppo, del quale tutto cercavano di prendersi cura come meglio potevano.
Il migliore nel farlo era, assolutamente ed indiscutibilmente, Rowoon.
<<tre anni>>
Il ragazzo dai capelli mogano si lasciò sfuggire un sospiro.
<<Un amore come il tuo, SeokWoo, non lo si trova da nessuna parte>>
Gli posò una mano sulla spalla e Rowoon si sentì infinitamente grato per aver trovato un amico così prezioso.
<<Pensi che tornerà a farci visita?>>
La domanda uscì quasi spontanea dalle labbra del più alto.
<<Chi può dirlo. Lo spero, ma ormai ne dubito anche un poco>>
Nessuno dei due guardava l'altro. Lo sguardo posato sulle mani e la mente che viaggiava verso mete sconosciute.
Probabilmente stavano cercando di immaginare i vari scenari di vita del loro amico. O forse il momento in cui sarebbe tornato da loro e, tutto insieme avrebbero fatto una festa.
Rowoon già la immaginava: Juho avrebbe offerto la sua casa, perché troppo pigro per spostarsi; Dawon, invece, avrebbe portato lo stereo; Inseong e Jaeyoon si sarebbero dedicati al cibo; YoungBin alle decorazioni; Taeyang avrebbe creato la playlist e YoungKyun avrebbe portato le bibite.
E Rowoon?
Rowoon avrebbe pensato alla parte migliore: il regalo.
Sarebbe stata la festa più bella del mondo.
Dopodiché sarebbero andati tutti insieme al karaoke, e avrebbero cantato le canzoni dei BigBang, o di qualche altro gruppo famoso. E perché no, magari anche di qualche artista oltre oceano.
Finalmente sarebbero tornati in 9.
A volte ricordare faceva davvero male. Eppure i ricordi sono la cosa più preziosa che abbiamo; vivono dentro di noi e attraverso noi. Persone delle quali non abbiamo più notizie riescono ad essere ancora presenti nelle nostre vite tramite un ricordo, bello o brutto che sia.
Com'era possibile che una cosa fosse così giusta ma anche così sbagliata allo stesso tempo? Com'era possibile che ti carezzasse il viso, e allo stesso tempo ti sferrasse un colpo alla schiena?
Questo Rowoon non riusciva spiegarselo.
Chani era un po' così: ripensare a lui, ai loro momenti, lo faceva sentire bene, ma appena ripercorreva la loro vita assieme, ed arrivava a quel fatidico giorno sentiva una grossa fitta allo stomaco, un dolore inspiegabile.
Rimasero così a lungo i due amici, seduti uno affianco all'altro su quella panchina dal legno zuppo di umidità.
Entrambi aspettavano silenziosamente quell'ultima componente fondamentale del loro strampalato gruppo.
Sarebbe mai arrivato il giorno?
E, se sì, avrebbe fatto male o sarebbe stato piacevole rivedere quel piccolo ragazzo che, lontano dai loro occhi stava crescendo e diventando un uomo?

Anche se questa storia non se la considera nessuno io continuo a pubblicare capitoli 🤡

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