Ancora Tu?

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-Quindi hai sognato che faceva del male a tua cugina?- chiede lui dopo aver sentito il mio racconto... Riguardo il sogno, o almeno un racconto un po' rivisitato.

-Si... Che la usava... Sessualmente. Purtroppo so cosa significa. Lo sai che non mi fido più di lui- dico con tono serio.

-Ho capito... Vabbè magari puoi avvertire Sally-
-Cosa? Noo. Sei impazzito. Non deve sapere che siamo stati insieme.-

-E perché?-
-Perché poi sarebbe gelosa... Già sta avendo problemi con lui, di gelosia. Si farebbe strani film e non si fiderebbe più di me.-

-Va bene, ora però sistemiamo le cose dai. E se vuoi andiamo a mangiare al Vanilla, e magari ti scegli anche un dolcetto. -

Parla del Vanilla cafè, un rinomato bar di Pisa, il nostro bar, pieno di tante prelibatezze,e soprattutto dolcetti golosi.

-Caro io credo... Che preferisco riposarmi. Tu se vuoi vai, non ho nemmeno fame. Infatti penso che salto il pranzo.-

-Come vuoi, però ti dico... Ti porto qualcosa, perché a digiuno non posso far stare la mia donna.-
Sorrido.

-Haha ok come vuoi. Dai ora vado in camera e sistemo tutto io, tu puoi anche andare- rispondo.

-Se proprio insisti.. - ridacchia.
Gli rivolgo un sorriso, poi un bacio a stampo.

E se ne va.

Io intanto prendo la valigia, la porto in camera e la apro, intenta a toglierne il contenuto.

Poco dopo sento un suono di clacson provenire da giù.
Nulla di importante.

Poi però si ripete, per altre 4 5 volte.
Cosa cavolo...

Mi affaccio alla finestra vedendo una macchina bloccata da un camion parcheggiato dietro...
In poche parole era bloccata nel parcheggio.

Cavolo.
-Ehiii. Chi é il proprietario di questo fottuto camion?- urla l'autista.

Ridacchio e si, continuo ad assistere alla scena.

Poi il tipo scende, avvicinandosi a un bar lì vicino.

Improvvisamente alza lo sguardo verso di me, tanto che mi volto velocemente.
E, qualche secondo dopo, lo riguardo. Continuava a fissarmi.

Lo guardo meglio notandovi una certa familiarità.

Dannazione... Era Diego.

Allora velocemente mi allontano dalla finestra.
Ora di sicuro penserà che lo stavo fissando di proposito, perché é lui...

Mi concentro sulla mia valigia, fingendo di non aver visto nulla.. O almeno costringendomi a non pensarci.

Qualche minuto dopo mi arriva un suo messaggio.
-Ehi... Sei sola? -
Ovviamente...
Non rispondo.

Così poco dopo mi chiama.
"Cosa vuoi?" sbotto.
"Ehi ehi calma. Volevo solo sapere se sei sola"
"E se così fosse?"
"Non farti film mentali... Volevo chiederti se sapevi di chi era il camion e se magari potevi chiamarlo"
"Mh... Non penso di saperlo. E poi... Ancora non capisco perché dovrei essere sola"
"Per questo"

E sento suonare alla porta.

E che palle!

"Sappi che non ti apro" dico
"Mh se proprio insisti"
"Che poi... Perché dovrei?"
"Non lo so"
"Sei buffo."
"Aspetta un attimo..." poi sento delle voci.

Alla fine, seppur involontariamente, decido di aprire la porta,vedendo lui parlare con la mia vicina.

-Davvero sono desolata. Appena arriva ti faccio sapere. Come posso contattarti? -
-Ah non c'è problema, può suonare qui.- indicando il mio appartamento.

Alzo gli occhi al cielo. Che sfacciato.

Poi la signora se ne va.
Lui si gira e dice:
-Ma ciao-
-Sei odioso. -
-Non sono io a gestire il destino-
-Cosa? Cosa diavolo significa? -
-Beh... La signora mi ha detto che quel camion é di suo marito, che ora é fuori. Dovrebbe tornare tra un'oretta-
-E come hai fatto a capire che era di sua proprietà ? -
-La signora del bar mi ha detto di venire qui e chiedere a lei-
-Mh... Ok. E che farai per un'ora? -
-Tu cosa fai? - chiede con fare... Altezzoso.
Sospiro alzando gli occhi.

Poi mi scosto e lo faccio entrare.

-Ah perfetto. Gentile come sempre- esclama.
-Stai zitto ed entra prima che cambio idea-

-Okay okay... Calma-

Si siede sul divano.

-Aspetta qui... Io sono in camera, devo sistemarmi i vestiti. Se qualcosa chiamami. E se dovesse rientrare Kevin gli spieghi tutto. Ok? -
-Sissignora-

-Bene. Se vuoi accenditi la TV e non toccare nulla senza il mio consenso-
-Non pensi di stare esagerando un pochino? -
Non rispondo e vado in camera.

Perché a me?!

Riprendo ciò che stavo facendo prima. Finché, poco dopo, sento dei passi.
Mi giro e vedo lui sull'uscio della porta della mia stanza.

Faccio un'espressione da "quindi? Cosa vuoi?"

-Io...vorrei parlare, di quello che é successo ieri. -
-Non é successo nulla. Avevo bevuto. E non sai quanto mi pento.-
-Immaginavo...-
Silenzio.

Poi continua:
-Ti chiedo scusa. Era... La foga-
-Beh io ti consiglio di sfogarla con la tua ragazza magari. O fai lo stesso pezzo di merda di sempre? -

Non risponde.
-Non rispondi ora? Come immaginavo. - sbotto.
-Ti ho detto quanto mi sono pentito di quello che é successo. Ti chiamavo in continuazione, per 3 anni.
Ma eri sempre irraggiungibile. -
-Non hai pensato che magari avevo bloccato il tuo numero? -
-E ora? -
-Ora non più. Mi sembrava una bambinata-
-Come vuoi. Vorrei chiederti una cosa-
-Sarebbe? -
Fa un lungo sospiro, poi mi fissa negli occhi.
-Non mi ami più? Per niente? -
-Tu stai male. Penso sia stata una cattiva idea farti entrare- ridacchio con fare strafottente.

Si avvicina.
-Rispondimi-
-Stai fermo. Non osare avvicinarti.-
-okay... Ma rispondimi-
-Diego... Non sai quanto io abbia sofferto per te. Per un tuo stupido capriccio.-
-Clara io.. -
-Diego, ho sentito abbastanza. Ti ho perdonato. Ma non posso tornare. E poi... ho un altro-

Silenzio.
Poi continuo.
-Quindi no... Non ti amo-

-Okay-
Poi si gira per andarsene.

-Tu non immagini... - quasi urlo
-...quanto io ti abbia amato. Pure se per poco tempo. E tu mi hai buttato il mondo addosso. Quindi prova a capirmi-

Rimane lì fermo. Dandomi le spalle.

Poi mi guarda, aveva le lacrime agli occhi.

Non posso crederci...
Poi dice:
-Hai ragione. Non ti merito. E sappi... Che ti stimerò sempre-
Mi avvicino e guardandolo negli occhi rispondo:
-Grazie. Ora... Credo sia meglio se vai- indicandogli la porta.

Ma rimaniamo lì.
Non voleva andare via. Lo avrei dovuto cacciare.
Ma non ne ho il coraggio quasi... Rimango immobile a fissarlo,come attratta da una calamita.

-Fanculo- dico a me stessa e mi fiondo a baciarlo.

Lui viene colto di sorpresa, ma subito mi prende per i fianchi, tirandomi verso di sè.

Ci baciamo quasi freneticamente...
Infilo le mani sotto la sua maglia, toccandogli la schiena...quella dannata schiena...tanto da graffiargliela con le unghie.
Cosa che a lui piaceva tanto.

Lui invece non mi smuoveva nulla... Era calmo.

Sapevo si stava trattenendo.

Poi mi stacco,gli prendo il viso tra le mani e lo guardo.
Aveva ancora gli occhi lucidi.

Infine si allontana, e va via lasciando definitivamente il mio appartamento,e me a dir poco confusa.

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