Finalmente

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Prendo 29 a quell'esame.
E ne sono felicissima.

Ero sicura di me, pensavo solo a quello che dicevo. E nient'altro. Nessun'altro.

Dopo aver salutato il prof mi alzo e vado da Rosalba che mi accoglie con un forte abbraccio e un:-Bravissima-

Sorrido e le prendo la mano con l'intento di uscire dalla stanza.

Diego ci segue e non appena fuori, chiede a Rosalba di lasciarci un pò soli.

Lei mi guarda.
Non avevo nessuna intenzione di rimanere a parlare con lui.

Così gli dico:
-Io non ho nulla da dirti, né più nulla da darti. Ora spostati-
E lo scosto con la mano, dirigendomi verso l'uscita.

Rosalba mi segue.

-Io credo che invece dobbiamo parlare- dice con fare deciso.

Ma non mi fermo.
Non me la sento.
Voglio stare bene e godermi questa mia vittoria.

Niente ragazzi, niente problemi. Solo io e la mia adorata amica.

Non appena fuori, ci avviciniamo alla macchina.

-Posso guidare? - chiedo, indicando la sua nuova Porsche Cayenne .

Lei mi lancia le chiavi.
-Certo, fai pure cara-

Salgo in fretta.
Accendo la macchina. E, dopo aver premuto più volte l'acceleratore per godermene il suono, vedo Rosa salire, e parto.

***************************
3 GIORNI DOPO

-Rosa, non posso rimanere ancora. Mi sento di troppo, e non voglio coinvolgerti troppo in questa cosa-

-Ma figurati, non farti problemi-
-Senti...pensa a Enrico. Lui vorrebbe stare anche un po' con te. E poi... Devo tornare a casa mia-

Sospira. Ci pensa.
Poi risponde:
-Okay ma... Accetta almeno di stare un po' nel piano sopra, nella mansarda, se non sai dove andare o non so. Abbiamo messo un letto, i mobili, la vecchia cucina... Puoi stare quanto vuoi-
-Va bene. Grazie tante. Sei un tesoro-
E ci abbracciamo forte.

Ero rimasta tutti questi giorni da lei, é stata così dolce con me. Ma dovevo affrontarlo prima o poi.
E vedermela da sola.

-Ora però devo andare- aggiungo.
Così lei si stacca, poggia le mani sulle mie spalle e dice:
-Fagliela pagare-

Non rispondo. Annuisco e sorrido solamente, le bacio una guancia, prendo la mia borsa ed esco.

Cammino per circa 15 minuti e arrivo a casa. In quella fatidica casa.

Salgo, apro la porta, vedendo che non c'era nessuno.

Così vado verso la stanza da letto, la nostra...
Apro la porta ed entro, scorgendo un accappatoio sul letto e delle calze a rete a terra. Chiaramente non mie.

Mi viene quasi da vomitare.
Ma no..

Apro l'armadio e caccio tutti i vestiti che avevo conservato lì dentro, tutto, ogni minima cosa di mia appartenenza.
E man mano li metto nella mia borsa.

Poi mi dirigo nella mia stanza.
Apro la porta e...
C'era lui.
Seduto sul mio letto, con le mie orecchie da coniglio nere in mano.

Che lurido.

Mi avvicino di scatto e gliele strattono.

Lui mi guarda sorpreso.

-Fuori di qui- dico.
-Clara.. -
-Ho detto fuori di qui- dico alzando il tono.

-Lasciami spiegare almeno-
-Cosa? Che ti era mancata la vita da "mi scopo solo puttane per il gusto di farlo"?-

Intanto apro il mio armadio e tolgo alcuni dei miei vestiti, per infilarli dentro la borsa.

-Smettila di dire così- dice lui
-E perché dovrei eh? Cosa dovrei pensare secondo te. Ho visto abbastanza-

-Senti... Non voglio giustificarmi. Solo poterti spiegare.-
-Allora prego. Sentiamo-
Dico girandomi verso di lui e gettando la borsa a terra.

Ero furiosa.

-Lei... È una mia vecchia amica. Non l'ho invitata io. Ma... -
-Ah certo, quindi non sei colpevole immagino- lo interrompo
-Non ho detto questo?! Non era un bel momento per me ok? Sentirmi ignorato da te. Tu... Eri strana.-
-Strana? Hahaha non farmi ridere. Forse troppo concentrata in qualcosa di più importante di te-

Lui rimane zitto.
-E parlarne con me ovviamente ti costava troppo...
Sei un lurido egoista. Uno stronzo. Ti odio. -
Si avvicina per abbracciarmi.
-Clara avrei voluto ma... -
Scoppio in lacrime e urlo:
-Non toccarmi! Non farlo...-
Si blocca e alza le mani in segno di resa.

Poi dice: -Va bene... Solo, rimani qui. Vado io via. Non meriti questo...-

-Allora fallo ora-
Rispondo, guardandolo negli occhi.
Dopo qualche secondo, lui distoglie lo sguardo e abbassa la testa, poi esce dalla stanza,e chiudo la porta sbattendola forte.

Mi siedo sul letto, rimango immobile, per poi riscoppiare in lacrime.
10 minuti dopo sento la porta di ingresso chiudersi.

Se ne é andato via.
Finalmente...



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