Panico_Koutaro Bokuto

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A Koutaro Bokuto veniva il panico due volte alla settimana. Come minimo.
E con panico non intendo quello pre verifica, quando pensi di non sapere un cazzo e sei lì a rileggere le pagine in fretta, pensando già al tre che prenderai, e quando entra il professore ti sei ormai rassegnato a pregare tutti gli dei e i santi che ti vengono in mente nella più totale ansia.
No, non quel panico. Ma aspettate un attimo.
Facciamo un passo indietro.
Bokuto vive tutte le emozioni al massimo. Tutte. Dalla prima all'ultima. Non si fa problemi, non si trattiene, è un fuoco che brucia di continuo e brucia e illumina tutto quello che ha intorno di... qualsiasi cosa stia provando in quel momento.
E il panico non è diverso. Anche quello lo prova al massimo e anche quello è così intenso che per poco non lo uccide.
Di attacchi di panico ne ha almeno due a settimana Bokuto. Momenti in cui non riesce a fare altro che piangere e vorrebbe urlare cazzo, vorrebbe urlare così tanto e ci prova e ci prova ma non esce niente solo lacrime singhiozzi gemiti ma nessun urlo ed è lì che pensa a miliardi di cose e non riesce a focalizzarne neanche una solo il panico che urla urla urla urla e lui vorrebbe farlo anche solo per eguagliare quello che ha in testa e superarlo e zittirlo e non sentirlo più mentre gli urla a ritmo con il battito del suo cuore che è veloce veloce e non riuscirebbe a placarlo neanche se ci provasse e tanto non ci prova perché non ci riesce non ce la fa è tutto troppo caotico rumoroso e qualcuno riporti la pace la calma e le virgole in questa storia vi prego.
Bokuto non si sforza neanche di mostrare le sue emozioni, lo fa e basta, ma il panico è diverso, non è un'emozione è un momento di pura follia un raptus di cui non riesce a liberarsi neanche con l'aiuto di tutti gli psicologi professori medicine cazzi e mazzi ma.
Ma. Qualcuno di riportare il silenzio in quel casino che è la sua testa c'è. C'è esiste e Bokuto lo ha scoperto al secondo anno di liceo.
In realtà non è vero, è una stronzata, è da quando era piccolo che gioca a pallavolo e quello gli basta a calmarsi a essere felice o depresso ma niente di diverso, motivato o demotivato, la modalità panico sembra scomparire dal suo cervello come se non fosse mai esistita.
Che poi non c'è un motivo decente per i suoi attacchi, non c'è mai ed è questa la cosa che lo fa più incazzare. Può venirgli perché è finito il caffé alla macchinetta e si rende conto all'improvviso di quanta gente c'è intorno a lui e quanto rumore e i suoni diventano ovattati e non sente più niente tranne le urla le urla di non sa chi forse è il suo inconscio forse è un demone forse è un mostro forse è la sua anima mezza morta che gli urla di fermarsi fermarsi un attimo che va tutto così di fretta ma anche di muoversi che il mondo continua a girare e il tempo non tornerà indietro e allora Bokuto non sa più che fare e non riesce a fare altro che crollare e cercare di urlare che non sa che fare non lo sa e non lo capisce e vuole solo...
Silenzio
Eppure lui lo odia il silenzio. Una volta gli è venuto un attacco di panico perché gli si sono rotte le cuffiette e senza musica (metal classica rap pop rock letteralmente qualsiasi cosa andava bene) sparata nelle orecchie non ci riusciva a stare e all'improvviso la gente sembrava circondarlo e gli era partito uno dei suoi attacchi circondato da persone a caso sull'autobus che lo stava portando a casa nel bel mezzo dell'ora di punta. Per fortuna prima aveva trovato un posto a sedere, uno di quelli singoli senza nessuno vicino, solo il finestrino e un tale in piedi affianco a lui che aveva avuto la brillante idea di farsi gli affari suoi.
Però quando vuole il silenzio c'è qualcuno che cazzo è in grado di darglielo. Una fottuta persona che gli si avvicina lo sfiora e gli sussurra qualcosa di rassicurante, seguito da quel "Bokuto-san" che a Koutaro piace così tanto, e all'improvviso Bokuto sente solo quello e nient'altro e si sta così bene. Come quando durante una montagna russa velocissima all'improvviso arrivi in cima ad una salita e la giostra, per qualche secondo, si ferma. Akaashi è quel secondo di silenzio prima della caduta. Ma basta quel attimo a Bokuto per ritornare in sé.
Ci vuole poco a scacciare il panico, ha scoperto. Basta avere vicino la persona giusta.
Da quando Akaashi Keiji è entrato nella sua vita, Bokuto ha finalmente ritrovato il silenzio.

Ossimori|| HaikyuuWhere stories live. Discover now