Appoggiai il mento sulla mano destra, ascoltando qualunque cosa dicesse l'insegnante anche se sembrava non avere senso. A quel punto la sua voce sembrava una perfetta ninna nanna.

I miei occhi si erano quasi chiusi quando realizzai cosa stavo realmente facendo. L'istante successivo alzai di scatto la testa, colpendo la mano ferita contro l'angolo del tavolo e quasi gridando ad alta voce per il dolore. Mi morsi l'interno della guancia abbastanza forte da trattenere il grido doloroso. Per fortuna, nessuno se ne era accorto. Abbassai lo sguardo sulla mia mano dolorante e tirai su la manica grigia della felpa per un rapido controllo. Sarebbe andato tutto bene se la benda che mi avvolgeva il palmo non avesse cominciato a diventare rossa.

Rosso di sangue. Il mio maledetto sangue.

Abbassai bruscamente la manica e sentii la bocca un po' secca. Guardando la professoressa, alzai l'altra mano.

"Posso andare in bagno?" Le chiesi in fretta, cercando di non mostrare il dolore nella mia voce.

Dio, faceva male.

Doveva averlo notato sul mio viso - l'urgenza - dato che annuì quasi immediatamente. Non persi tempo ad alzarmi, inciampando leggermente mentre spingevo indietro la sedia e correndo fuori dall'aula. Mi sentivo quasi come se mi girasse la testa mentre correvo nel corridoio, cercando il bagno. Immagino però che non avresti dovuto correre nei corridoi della scuola, soprattutto se stavi contando gli ultimi secondi della tua vita con assoluta mancanza di sonno. Perché subito dopo mi schiantai contro un muro.

Letteralmente.

Un piccolo gemito mi scivolò dalle labbra mentre inciampavo all'indietro. Con mia sorpresa, prima che potessi cadere a terra a causa del colpo, qualcuno mi mise una mano sulla schiena per trattenermi.

Strofinandomi la fronte, mi voltai e vidi Caden davanti a me. Mi guardò sorpreso, con un piccolo solco tra le sopracciglia.

"Grazie," Sussurrai e feci un passo indietro, di fretta, dimenticandomi che c'era ancora un muro dietro di me, e co sbattei di nuovo la testa.

Che cazzo ho mai fatto per meritarmi questo?

Chiusi gli occhi e aggrottai la fronte per il dolore, massaggiandomi ora la parte posteriore della testa. La mia testa doveva odiarmi così tanto.

"Anderson," Suonava impietosito. "Ma che diavolo?"

Aprii gli occhi e cercai di non guardare i suoi critici, continuando a massaggiarmi la testa. Non mi ero nemmeno accorta che mi stavo massaggiando la testa con la mano ferita finché lo sguardo di Caden non scivolò dal mio viso verso di esso.

Allora mi fermai e tirai via la mano. Passarono tre secondi di tensione mentre entrambi ci fissavamo. Sul suo viso si formò una piccola espressione accigliata. Sentii il mio viso riscaldarsi per l'imbarazzo prima di scansarlo e fare qualche passo indietro.

I suoi occhi tornarono sul mio viso e aprì la bocca per dire qualcosa. Però non lo sentii, perché la mia mano pulsava così forte e la mia faccia era troppo calda. Invece, mi voltai e corsi verso il bagno delle ragazze.

Una volta raggiunto il cubicolo più vicino, mi precipitai dentro e chiusi la porta dietro di me, con le dita tremanti. Fortunatamente non c'era nessun altro nel bagno oltre a me. E sfortunatamente, stavo per iniziare a piangere da un momento all'altro.

Soprattutto quando tirai su la manica dalla mano destra e guardai la benda. Ero sicura al cento per cento che fosse bianca quando l'avevo avvolta attorno al palmo quella mattina. In quel momento, però, era solo rossa.

Un piccolo brivido mi percorse e digrignai i denti per il dolore, appoggiandomi contro la porta della stalla mentre iniziavo a srotolare la benda. Lo squarcio sanguinava di nuovo e in quel momento sembrava davvero brutto. Cosa devo fare? Pensai. Dio, cosa avrei dovuto fare?

Bitter Heart | ✔ (Italian Translation)Where stories live. Discover now