8|quasi amici...

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Nicholas' pov
È passata una settimana e la sua mancanza si fa sentire.
Mamma, quando esce da lavoro va a casa di una sua amica e io credo che faccia bene perché io penso a lui sempre. E stare in casa non aiuta. Oggi, dopo scuola andrò a fare un colloquio di lavoro in un bar vicino casa mia.
Mamma in questi giorni è assente e vorrei starle vicino il piú possibile.
Da quel giorno porto sempre il pranzo a scuola, ma a volte lei non lo prepara. Forse perché deve prepararne una porzione in meno e la fa star male questa cosa. Io so quanto ci tiene. Cosí, come questa mattina, mi sono alzato prima di lei e sto preparando la colazione.
Faccio soffriggere del bacon e faccio bollire due uova. Spremo le arance e aggiungo un po' di succo di limone, come piaceva a lui. Poi, mentre preparo il caffè prendo due panini e li farcisco chiudendoli con cura come fa sempre mamma. Metto la colazione in un vassoio e vado a svegliarla bussando delicatamente alla porta.
Sento un grugnito, quindi vuol dire che si sta svegliando. Apro la porta e appoggio il vassoio, poi la chiamo accarezzandole il viso che è pallido e le occhiaie sono scavate. Secondo me dorme poco.
Ha bisogno di me in questo periodo.
Quando apre gli occhi mi sorride e si mette piú comoda sul letto. Le sposto i capelli dal viso e le porgo il vassoio.
"Sei proprio un tesoro, come farei senza di te?" Mi sorride leggermente e mi fa segno di sedermi accanto a lei.
"Sai, lui mi portava la colazione a letto quando ero incinta di te. Sei proprio come lui. Un grande uomo come lo era lui. "
La stringo a me. "È tutto merito vostro."
Mi dà un bacio in fronte e mi dice che oggi ha il giorno libero a lavoro.
Così mi propongo per farle compagnia, ma lei cambia espressione.
"Oh no, vai a scuola non preoccuparti..." La vedo turbata, cosí non insisto, ma mi preoccupo lo stesso per lei.
Dopo la colazione mi preparo per uscire, ma non andrò a scuola. Vorrei occuparmi delle commissioni di casa. Cosí aspetto Alexia fuori scuola e le chiedo se mi fa compagnia. Non aspettava altro, e la cosa mi stupisce. Perché sembra una ragazza a cui piace studiare.
"Dimmi cosa vorresti fare? Io sto morendo di fame"
Rido e la accompagno in un bar.
Mentre chiacchieriamo le spiego quello che ho in mente di fare, ma prima controllo se mia mamma è andata via, magari è andata da qualche sua amica. Infatti, quando arrivo la sua auto non c'è. Entro in casa e recupero i soldi che lei tiene in un cassettino per le varie spese. Controllo il frigo e la dispensa, poi io e Alexia andiamo al supermercato.
"Ahahaha si vede proprio che sei uomo"
"Perché? Non hai mai visto un uomo che va a fare la spesa?"
"Si ma... Ahahaha aspetta quello costa troppo... Ecco volevo spiegarti questo. Voi non guardate i prezzi e soprattutto la qualità dei prodotti. "
Rido e mi faccio indicare da lei le soluzioni migliori.
È bellissima, la guardo mentre si mordicchia il labbro scegliendo i prodotti. Poi mi guarda come se avesse un' idea, ma non capisco. Prende il carrello e va nella corsia dei biscotti, sale sul carrello e lo usa come un monopattino. Rido e la seguo correndo. Un signore sta guardando il telefono distratto e non si sposta, con un gesto fulmineo la abbraccio per fermare il carrello e evitare il disastro. Si gira a guardarmi, gli indico il signore e arrossisce imbarazzata. Ma pochi secondi dopo il motivo del suo imbarazzo cambia. E me ne accorgo anche io. Siamo vicinissimi e la abbraccio come se la conoscessi da sempre.

Usciamo dal supermercato e andiamo a casa a portare le borse. Io come sempre sono impacciato e lei invece è cosí brava in queste cose. Ma non penso che sia solo perché è una ragazza.
"Come fai a capirci cosí tanto nelle faccende di casa?"
"Ehm... I miei genitori hanno un lavoro dove sono via molte ore al giorno e ho dovuto aggiustarmi, anche perché se aspettavo mio fratello morivo di fame ahahahah" ridiamo e la aiuto a ritirare il caffè in uno scaffale in alto, ma lei inizia a farmi il solletico. Mi giro e la prendo in braccio e inizio a solleticarla ovunque.
"Oddio sme..ahahahah...ttila....ahahah ti prego"
"Non mi sfidare piccola" le sussurro all'orecchio.
La faccio sedere sulla penisola in cucina e mi perdo nei suoi occhi.

Alexa's pov
Sono seduta sul bancone della cucina e ho i suoi occhi puntati addosso, arrossisco ma non riesco a fare a meno di guardarlo. È così bello, ma non è una bellezza fisica... C'è qualcosa in piú. Nei suoi occhi leggo sincerità, leggo che posso fidarmi di lui... Cosí lo abbraccio.
Scendo dal bancone e noto una macchia a terra. Prendo l'aspirapolvere e il secchio per lavare a terra.
"Ferma, cosa fai? Aspetta che ti aiuto"
"No, siediti, guarda un film, gioca al telefono, qualsiasi cosa basta che ti riposi."
"È un problema se esco un attimo?"
Lo lascio andare e pulisco tutta casa. Spolvero e faccio le lavatrici, ho dovuto farne due. Nik e sua madre lo meritano davvero.
Dopo aver pulito l'ultima finestra mi siedo sul divano e accendo la tv.

Nik's pov
Sono davvero grato con Alexa, perché mi sta aiutando e sa benissimo che è un periodo difficile per me e mia madre. Non voleva aiuto per pulire, ma non potevo stare a fissarla, cosí sono andato a prendere due spritz da portare a casa per ringraziarla.
Entro nel bar ed è praticamente vuoto, c'è solo una donna al bancone. Che sembra ubriaca. Mi avvicino per ordinare.
Cazzo è mia madre.
La guardo, ma non si accorge della mia presenza. È ubriaca fradicia, sta parlando con il barista
"Sono rimasta sola... C'è solo mio figlio, ma è a scuola al mattino... E non può sapere che ho perso il lavoro." Biascica..
Nel frattempo il barista viene verso di me e lei lo segue con lo sguardo fino a che non mi vede.
"Ehy piccolo mio... Cosa, cosa ci fai qui? Sei a scuola a quest'ora?"
La guardo e sono deluso, perché la credevo forte, credevo che nonostante il dolore, si rialzasse...
"Mamma, vieni...andiamo a casa..."
"Aspetta..bevo ancora un po' di vino."
Mi raggelo e le dico "tu ora vieni con me."
"Porta rispetto piccolo, meriteresti tu la predica."
Pago il conto per mia mamma e la prendo sotto braccio per accompagnarla a casa. Fortunatamente abitiamo vicini, perché non si regge in piedi. Inizia a dirmi qualsiasi a cosa, ma non sa di cosa parla.
"Amore oggi io non lavoravo, avevo il giorno libero..." Cerca di mentirmi ma io l'ho sentita. So che lo fa per non ferirmi...

Io e Alexa stiamo preparando il pranzo mentre mia mamma riposa. Cavolo, era talmente ubriaca che non si è accorta né di Alexa, né della casa che brillava.
Ora capisco perché stamattina aveva le occhiaie ed era pallidissima.
Mi piange il cuore vederla cosí.

Sì è svegliata e scende le scale con una mano sulla fronte. Sicuramente avrà mal di testa. Le vado incontro e la accompagno in cucina. Si siede e mi guarda con occhi tristi, poi mi chiede scusa e scoppia in lacrime. La abbraccio e le accarezzo la fronte. Intanto Alexa le ha preparato un bicchiere d'acqua.
"Chi è questa bella ragazza?"
"Oh.. è una mia amica" le dico evidentemente imbarazzato e lei piú di me.

Stiamo pranzando e devo dire che Alexa è troppo brava tra i fornelli.
Mia mamma e Alexa stanno chiacchierando di gossip e sembra che la cosa la distragga. Sono felice di questo e non voglio rovinarle il momento chiedendole perché era al bar questa mattina.

Sono passate poche ore da quando Alexa è tornata a casa, e mia madre si avvicina a me e mi dice:"dobbiamo parlare figliolo..."

Angolo autore
Volevo ringraziarvi, non mi aspettavo di raggiungere tutte queste visualizzazioni, sono poche, ma per me valgono tanto. Grazie a tutti 🌹
Volevo anche scusarmi per l'attesa dei capitoli, ma sto scrivendo anche un'altra storia, che a breve pubblicherò. A presto, baci.

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