Siamo soli in cento personalità

Magsimula sa umpisa
                                    

"Tu lo usi per i tuoi scopi!" Sbotta lei: "E in cambio gli vendi la droga che desidera."

"A basso prezzo." Ride lui: "È proprio succube quel ragazzo, peggio di me."

"Sei un deficiente, non devi farlo. Come hai potuto comprare il suo sostegno con della droga? Sei proprio un animale, un insensibile."

"Lui me lo ha chiesto."

"Smettila di farlo. Lui sta cercando di curarsi, non sei l'unico che vuole uscirne, ma perché non vedi oltre il tuo naso? Non capisci che non è in grado di reagire e che la droga gli sta prendendo tutto ciò che ha? Sembra quasi tu non capisca questa realtà, quando sei circondato da gente che muore ogni giorno a causa di un'overdose."

Lauro stringe le mani al volante nell'udire quelle parole:

"Io sto cercando di aiutarlo e tu lo trascini nuovamente nel baratro, stai nel tuo!"

"Scendi."

Ordina Lauro, sbloccando le portiere, lasciando senza parole Samantha:

"Scusa?"

"Hai capito: scendi da questa macchina. Non è quello che volevi?" Chiede, senza guardarla, mentre Samantha nota che Lauro si è fermato in un parcheggio a lato di una strada: "Troverai in fretta un passaggio, fai le consegne e torna a Tufello, con i soldi."

Specifica l'ultima parola.

Samantha scuote la testa, ma acconsente, aprendo la portiera e scendendo:

"E fammi un favore, quando ci rivedremo..." La blocca il biondo: "Non parlare mai più dei miei amici morti di overdose. Non commentare cose che non sai e non citarle come fossero banali o dimenticate. Tu non sai che ho passato in questi anni, non sai quanti corpi ho dovuto raccogliere da terra, non sai in quante stanze di ospedali io sia entrato, quanti amici io abbia abbandonato nelle cliniche al loro destino e su quante tombe io abbia pianto."

Poi la fissa negli occhi:

"Samantha. Tu non sai un cazzo della mia vita."

E la lascia con quella frase, chiudendo la portiera e ripartendo, senza aggiungere nient'altro, premendo con forza sull'acceleratore e aumentando la marcia, non capendoci più nulla.



"Che coglione."

Commenta Samuel una volta fatta salire Samantha sulla sua auto, spegnendo la radio e partendo immediatamente: "Abbandonarti in mezzo al nulla, solo per un'incazzatura da due soldi, è proprio un fallito." Aggiunge scuotendo la testa: "Stai da me? Anche Alex è a casa."

Lei annuisce, ma senza dire nulla:

"Ti ha fatto del male? Perché non parli?" Chiede lui, guardandola, accarezzandole i capelli, gesti da cui si ritrae: "Oh, che hai?"

"Mi avevi detto che ti saresti controllato."

Samuel ritira la mano, non capendo a cosa lei si riferisca:

"Sai cosa intendo."

"No?"

"La droga."

"Oh."

Comprende lui:

"Te lo ha detto quel coglione."

"Che cazzo Samuel." Sbuffa lei: "Sono anni che ne parliamo, anni che cerco di aiutarti, non può arrivare questo qua e rovinare tutto ciò che stiamo facendo."

"Finalmente lo hai detto."

"Scusa?"

"Finalmente sei riuscita ad ammettere che questo sta rovinando ogni cosa. E non parlo di rovinare unicamente me, ma sta rovinando te, sta rovinando Lisa, sta rovinando ogni cosa che abbiamo creato in anni con tanta parsimonia e calma. È la tua occasione Sam, la tua occasione per liberarti di lui."

Di Nuovo Maggio | Achille LauroTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon