Conclusioni e ringraziamenti

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Questa canzone racconta molte parti di questa storia, vi consiglio l'ascolto.

Se vi interessa unicamente Lauro e tutto quello che lo circonda, vi consiglio di andare un po' avanti, i nomi sono in grassetto e lo troverete facilmente.


"Di nuovo maggio" è un romanzo durato un anno, iniziato a pubblicare il primo maggio 2019 e concluso il primo maggio 2020 (secondo epilogo escluso).

È stata una sfida contro me stessa. Volevo vedere se durante questo anno sarei rimasta fedele a Lauro, alla mia scrittura, al mio essere così aperta unicamente nei miei libri e non nella vita reale. Ho sfidato le comparse di questo libro. Ho sfidato Lauro stesso.

Io ho vinto. Gli altri un po' meno.

Nella vita impariamo a fare tante cose con la logica, con lo studio, con la costanza. Possiamo imparare ad andare a cavallo o a nuotare senza rischiare di affogare. Possiamo imparare gli schieramenti delle guerre, i vincitori e gli anni in cui sono state disputate cronologicamente parlando. Possiamo imparare che la radice quadrata di nove è ottantuno e che i numeri primi sono divisibili solo per uno e per se stessi.
Paradossalmente non riusciamo a comprendere le persone, a capire come comportarci in determinati momenti o quando è il momento di allontanare o allontanarci da qualcuno che ci sta, volontariamente o meno, ferendo.
Ed è strano perché impariamo tante cose che nella vita di tutti i giorni non ci serviranno mai, mentre non riusciamo a comprendere come vivere con delle persone, realtà che affronteremo per tutta la vita.

Spesso ci sono persone più "buone" che ci fanno comprendere a gesti che è ora di finirla: chi scrive meno messaggi, chi chiude in fetta conversazioni, chi non ti invita più fuori, chi evita il tuo sguardo e invece, peggiore delle cose, ci sono persone che riescono a vivere perfettamente senza di te, come se non fosse mai successo niente, e tutto ciò non è graduale, accade da un giorno all'altro e tu non sei pronto e ti vedi la realtà venire sbattuta in faccia.

Ci vogliono giorni, settimane o anche mesi a realizzare la realtà e tempo per poterla accettare, a volte non la si accetta neanche completamente, continuando a chiedersi cosa si abbia fatto di tanto sbagliato per meritarsi quel trattamento. E, spesso, non esistono risposte.

Durante la scrittura di questo libro ho perso molte persone, tante delle quali sono apparse in queste righe.

Alex è stato il primo, quello più doloroso, che non ho ancora accettato, proprio perché è successo così, da un giorno all'altro, e tutt'ora, a distanza di un anno, sono qua ancora ad ipotizzare il motivo di tale allontanamento. La verità è che una spiegazione sola non basta, i motivi per i quali un rapporto così forte, legato e intimo finisce non è mai uno, ma sono due, tre, dieci, dolori portati avanti da anni, ma incompresi e negati a voce e, di conseguenza, non comprensibili all'occhio umano.
Ho sperato, durante quest'anno, che fosse tutto un "momento" suo, un giorno storto, ma questo giorno è diventato settimane, queste settimane mesi, questi mesi ormai un anno e mezzo e valendo la storia del "È un brutto giorno, non una brutta vita", ho compreso che il "brutto" nel suo "giorno storto" fossi io e che senza di me stava, a quanto pare, meglio. Non ho mai smesso di volergli bene, mi spiace non essere stata in grado di comprenderlo, i muri che ormai ha messo tra me e lui sono troppo alti e lisci per poter essere scalati. Da quel muro ci costruirò una casa per tenere dentro i nostri ricordi.

Samuel è stato il secondo. Lui è stato altalenante. Arrivato tardivamente nella mia vita, non è mai stato in grado di affermarsi come amico. Io troppo distante. Lui troppo semplice. Non c'è mai stato un allontanamento, perché non c'è mai stato nemmeno un avvicinamento. Ho compreso fosse una persona complessa, ma poco gli interessava esserlo. Va dove va il vento, è labile e delicato. Io sono l'opposto e non sempre si può funzionare.
Mi ha fatto passare dei bei momenti, ma penso che ci siamo incontrati troppo tardi, nel momento sbagliato, in situazioni precarie e che il castello da noi creato fosse di carte e con un po' del suo vento, che lo spinge via, sia crollato.

Di Nuovo Maggio | Achille LauroOù les histoires vivent. Découvrez maintenant