consolare

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Consolare. Un atto così semplice, così delicato, che il più delle volte non ci accorgiamo quasi mai del grande significato che rappresenta.

Quante volte ci siamo sentiti così male dal desiderare di essere abbracciati, coccolati, capiti?
Sentire il calore di un'altra persona, semplicemente per dimenticare quel dolore per un po', con la consapevolezza di avere qualcuno che non ci abbandonerà mai, che sarà sempre dalla nostra parte, che sarà disposto a capirci, qualunque cosa accada, solo per il nostro bene, solo perché ci ama.

Essì, sentirci amati a volte è la miglior medicina per ogni dolore, piccolo o grande che sia, ci aiuta a sentirci meglio e a superare qualsiasi difficoltà.

Anche io. Anche io a volte desidererei un abbraccio, un sussurro affettuoso o un bacio sulla fronte da qualcuno che mi ama, quando le lacrime scendono veloci sul mio viso, non accennando mai a fermarsi, lasciando semplicemente che ogni singola goccia solchi il mio viso come il letto di un fiume, quando sento il mio cuore spezzarsi nuovamente, quando non riesco più a controllare la mia tristezza.

Però...

Credo di sentirmi meglio quando sono io a consolare gli altri.
È stata una cosa che mi ha sempre gratificato, non so come.
Vedere una persona patire le mie stesse pene, il mio stesso dolore, vedere quelle stesse lacrime scendere sul suo viso mi stringe il cuore, perché in qualche modo riesco a compatirla, ad aiutarla, come se stessi aiutando me stessa.

E tu? Mi chiederete voi.
Io...niente. Resto in silenzio, lì con i miei pensieri racchiusi di nuovo nel mio animo, senza dire una parola, senza accennare niente, senza mostrare il mio dolore.

Semplicemente, resto lì, a consolare quel qualcuno che il mio stesso squarcio nel petto, provando a sentire anche mio quel calore.
Eppure, sulle mie spalle tira sempre un vento gelido, che ad ogni pianto, mi fa rabbrividire, nel silenzio.
Nel silenzio più assoluto.

all the words i didn't write.Where stories live. Discover now