Capitolo 1

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Buon compleanno a me!

E dannazione al tempismo della forza di gravità!

Avrei dovuto immaginarlo già dal risveglio, stamane, che questa sarebbe stata una giornata storta.

Per prima cosa lo spigolo del comò che ha attentato alla mia incolumità, e, non contenta, in cucina ho anche rovesciato la mia tazza di cappuccino bollente: un disastro, con conseguente ustione plurima e morte definitiva del mignolino del piede. Sempre lo stesso.

Mia madre avrebbe detto che fossero chiari segni del fatto che non ho ancora imparato a stare in piedi, a stare al mondo, per la precisione, con tanto di sospiro deluso, e che avrei dovuto leggerli come segni mandati da chissà quale entità divina, per comunicarmi che non fosse il giorno giusto per i miei progetti. Ma per questo avrebbe dovuto, in prima istanza, ammettere che io avessi dei progetti. Anche se, non coincidendo con i suoi, immediatamente sarebbero stati declassati come qualcosa di semplicemente sbagliato, qualcosa che doveva essere cambiato. Con uno dei suoi, di progetti. È chiaro.

Ma ho imparato a farmi una ragione di questa sua perenne insoddisfazione per non aver riprodotto se stessa in sua figlia, e oggi non potevo mica rischiare che questa pessima congiunzione astrale mi fermasse. No, perché era deciso che oggi sarebbe stato il gran giorno, non solo perché poco più un quarto di secolo fa vedevo il mondo per la prima volta, ma soprattutto perché per questa giornata ho organizzato nei minimi dettagli momenti indimenticabili. La macchina carica di palloncini, la torta, e, nell'eventualità, nel bagagliaio una borsa con dei vestiti di ricambio ed un pigiama, ne sono la prova.

Solo che, da lassù, devono aver mal interpretato le mie richieste, perché per momenti indimenticabili intendevo in dolce compagnia. Invece quel bel masso che si è staccato dalla parete rocciosa lungo la strada, ha aspettato esattamente l'istante in cui passavo di lì, per buttarsi giù, e scontrarsi con il paraurti posteriore della mia povera Twingo blu. La conseguente carambolata da trottola si è conclusa su dei simpatici alberi. Uno è proprio qui, a trenta centimetri dalla mia faccia e mi tiene compagnia dopo l'esplosione dell'airbag.

Tanti Auguri, Camilla, felice ventiseiesimo compleanno!

Ecco i tuoi festeggiamenti col botto.

Certamente poteva andarmi peggio, considerando che questo è uno dei pochi punti, in questa strada, in cui la carreggiata non si affaccia a strapiombo sul pendio del monte. Così le ultime cose che vedrò, tra le incrinature del mio parabrezza, prima di salutare prematuramente questo mondo, saranno la natura verdeggiante, il mio mare, ed il profilo della baia della mia città col suo bellissimo e famosissimo promontorio.

Com'è che dicevo? Ah, sì, poteva andarmi peggio. Come no!

Comunque sicuramente non morirò di fame nelle prossime quarantotto ore, vista la torta di compleanno, che ho sul sedile, e la bottiglia di spumante. Magari morirò di freddo, certo, visto il vestito troppo leggero, o dissanguata visto quanto sangue pare produrre il mio sopracciglio, o di paura persino, ancora più probabile, poiché le notti di giugno non sono proprio l'ideale per dormire in campagna se si ha paura del buio e dei temporali (come quello previsto per stanotte a giudicare dai lampi che si inseguono al largo della baia), ma a stomaco pieno, quantomeno.

Perché, Signore? Sono sempre stata una buona figlia, tutto sommato: non ho mai dato problemi di alcun genere (a parte durante l'infanzia, è vero, ma mi sembra tardi per vendicarsi: dopo cinque anni subentra la prescrizione, lo sanno tutti), ho studiato con profitto poi, ho sempre dato il massimo in qualunque cosa, tranne lo sport, lo ammetto, e anche le diete, sì, e dico anche le parolacce, anche, qualche volta, e litigo con mio fratello... ma per quello bastano due o tre Atto di Dolore, giusto? Non eri tu quello buono e misericordioso?

Non mi troveranno mai qui. Nessuno sa che stavo percorrendo questa strada. Da lavoro non mi cercheranno perché la scuola è finita e quindi per quest'anno anche il mio ruolo di consulente scolastica; e mentre Emma doveva partecipare con tutta l'equipe dello Sportello Sociale, alla riunione finale, io non avevo impegni in programma. Posso solo pregare che quel genio del male di Azzurra, la mia migliore amica, mi legga nel pensiero come al solito, e scopra i miei piani segreti per oggi.

Oh, no! Magari lei ci sta persino provando, ma io ho il cellulare scarico e sono talmente primitiva che, nel 2019, non ho un carica batteria portatile.

Ovviamente non ho detto a nessuno dove andavo, perché diciamo che il mio... insomma che Valerio, non è proprio nella Top 5 degli idoli di Azzurra, Emma non è ancora convinta che la mia sia una scelta saggia, ma non mi ostacola, e non voglio assolutamente che i miei si immischino nelle mie questioni sentimentali, ancor più se riguardano Valerio, l'unica cosa della mia vita che mia madre approva, anche se ancora indecisa su quanto sia merito dei suoi insegnamenti e quanto, invece, sia merito di un intervento miracoloso dovuto alle sue innumerevoli preghiere; e se da una parte i miei avrebbero organizzato un party degno di un film hollywoodiano, dall'altra parte Azzurra avrebbe fatto il diavolo a quattro, impedendomi come poteva, che andassi da lui.

Ah, se solo fosse servito ad evitarmi questa bella fine, quasi quasi avrei potuto pensarci. Invece morirò qui, sola e senza poter riabbracciare nessuno. Dovevo dirlo almeno ad Emma, per la miseria!

Pensa positivo, Camilla, mi striglia la mia coscienza.

Ok, va bene, quel che conta è che io non abbia nulla di rotto, suvvia; quindi anche se sono sicura che sembrerò Quasimodo, diciamo che sono tutta intera. Al resto penserò domani, sempre ammesso che qualche animale selvatico non mi sbrani prima. Sì, perché il parabrezza continua a scricchiolare. Lentamente ma inesorabilmente. Se arrivassi a prendere la mia borsa sotto al sedile del passeggero, potrei controllare se ho con me un antidolorifico, in modo da essere viva e vigile e poter almeno provare a difendermi. Certo, Camilla, magari l'antidolorifico lo mandi giù con un sorso di spumante, eh? Mi sbeffeggia la mia coscienza spiritosa.

Che poi, come lo apro lo spumante?

Ribadisco: dannazione! Dannazione, dannazione, dannazione! Ti prego Azzurra, vienimi a cercare!

---SPAZIO AUTRICE---
Ciao a tutti.
Intanto graziegraziegrazie per il supporto e le bellissime parole che sto ricevendo 😍

Quant* si sono rivist* nelle giornate iniziate col piede sbagliato? 😅 manine in sù per non farla sentire sola😅

#CamillaUnaDiNoi 💪🏻😎

Baci, Silvietta⭐⭐⭐⭐⭐

Ai ajuns la finalul capitolelor publicate.

⏰ Ultima actualizare: Feb 07, 2021 ⏰

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