IL TUNNEL

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Il tombino si aprì senza troppo sforzo. La chiave che l'amico gli aveva procurato funzionava alla perfezione. Un semaforo lampeggiava sporcando di luce arancione l'asfalto. L'uomo scese attraverso l'apertura e sparì.

«Comincio a essere stanca di questa vita!» Sbottò Elena.

L'amica non rispose, attirata dal movimento del tombino che si richiudeva a pochi passi da loro.

«Mi ascolti?» Le domandò l'altra.

«Eh? Come? Cambiare vita? Sì, certo, piacerebbe anche a me. Io però non saprei dove andare. Mia madre non vuole più di vedermi, neanche in fotografia!»

«Be', non posso darle torto, le hai detto che saresti venuta a fare la parrucchiera e invece...»

«E invece ho bisogno di mangiare, e la parrucchiera non la so fare, perciò...»

Elena guardò in alto, il cielo si era fatto nuvoloso e dai canaloni tra le montagne spirava un vento freddo che la fece rabbrividire.

«Vabbè, non prendertela, dai. Dicevo tanto per dire. Comunque, che voglio cambiare vita è vero. Questo posto mi fa venire i brividi, ogni sera di più. Ci sono troppi matti in giro.»

Sally annuì, giocherellando con una zampetta di coniglio che aveva trasformato in portachiavi.

«Ho letto un annuncio l'altra sera, e smettila di giocare con quella cosa.»

«Me l'ha regalata mio padre, è un ricordo.»

«Be' è un ricordo ma mi fa impressione. Comunque, ti dicevo che ho letto...»

«Tu leggi?» Ribatté Sally infilandosi in tasca la zampa candida.

L'altra le scoccò un'occhiata torva. «Sì, leggo. Al bar Martin.»

«E cosa avresti letto?»

«Che cercano personale per l'apertura di un nuovo supermercato, giù vicino alla vecchia Standa.»

Sally si fermò e la fissò dall'alto in basso.

«Tu, lavorare in un supermercato?»

«Perché no? Che ho io che non va?»

Sally riprese a camminare.

«Niente, niente, è solo che la cappa ti farebbe difetto sulla pancia!» Le disse.

Elena riprese a camminare per raggiungerla.

«Stronza che non sei altro...» uno stridio di pneumatici la interruppe.

«Bella bionda, quanto prendi?» Le domandò l'uomo dall'auto.

«Cinquanta, bello.» Gli rispose Elena.

L'uomo la osservò per un breve istante, diede un'occhiata all'altra e rispose: «li do a lei i cinquanta. Che mi dici, ci facciamo un giro?»

Sally annuì, Elena storse le labbra e soffiò fuori un lamento stizzito. L'auto partì sgommando, portandosi via Sally e il suo cappotto giallo. Elena non rimase sola a lungo.

«Ciao bello!» Cinguettò, chinandosi per raggiungere il finestrino dell'auto che le si era fermata accanto.

«Sali.» Le disse l'uomo. Era belloccio, ma qualcosa non la convinceva.

«Che fai, sali? O me ne devo cercare un'altra?»

Elena si voltò verso la strada deserta, una folata le gelò le gambe nude.

«Va bene, salgo.» Disse lei e si infilò nell'auto che, all'improvviso, le parve troppo stretta.

Una ventina di metri più in basso, Leo toccò terra. La luce che aveva sul caschetto illuminò uno spiazzo umido e tutt'intorno pareti di mattoni vivi che digradavano verso l'oscurità.

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⏰ Last updated: Oct 15, 2019 ⏰

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