~Prologo~

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(Revisionato, troverete Originale su account instagram)

<< Mamma, ti prego, dimmi che stai scherzando?? Io non ci voglio andare da quello stronzo di Marcus!>>  urlò il moretto, seduto sul sedile passeggeri della vecchia Volvo di Agatha, sua madre.
Era notte fonda, la pioggia scrosciante si abbatteva contro il parabrezza della macchina, e i tergicristalli facevano fatica a mostrare la strada.

Lei rassegnata scosse la testa, Max era diventato molto aggressivo da quando suo padre, anni prima, se ne era andato, lasciando soli lei e il figlio, per mettere su famiglia con una donna sposata e il figlio di lei dal primo matrimonio.
Ma tutto era peggiorato ancora di più da quando suo padre era morto, meno di 3 anni fa....

<<Maxwell, piccolo, lo so che è difficile, ma devi darmi tempo di mettere le cose apposto. Ecco perché voglio che tu vada a vivere a Milano con il tuo fratellastro per un po'...giusto il tempo di farmi trovare un lavoro, mettere da parte un pò di soldi e sistemare casa!>> disse Agatha accarezzando la testa del figlio mentre guidava. <<Marcus è un bravo ragazzo, vi troverete bene! Sono certa che avete molte cose in comune tu e lui....>> disse la donna, cercando di convincere il figlio, o almeno, calmare quella sua rabbia nei confronti di una persona che, sinceramente, di colpe non ne aveva. Le azioni del padre di Max, marito di Agatha erano state orribili, quel ragazzo non centrava niente, era anche lui, come loro, vittima delle scelte sbagliate di un uomo.

<<Perchè vuoi farmi stare con quel "sostituto"? Papà ha preferito lui a me, ma io non ci voglio stare con quel...."Ladro di padri"!?>> urlò lui scostando malamente la mano della madre dalla sua testa.
Agatha soprirò, cercando di rimanere concentrata sulla stada, e rispose: <<non è il tuo sostituto Max, è il figlio della compagna di tuo padre dal suo primo matrimonio; pensi che lui abbia voluto rubarti tuo padre, solo perché la sua mamma lo aveva avuto prima di conoscere papà? Anche lui si è trovato un una situazione "particolare", esattamente come te!
E ribadisco, in ogni caso è un bravo ragazzo che sia il tuo fratellastro o meno!>>

Max era furioso, come poteva sua madre fargli una cosa del genere! Mollarlo come un sacco di patate a casa di quell'essere abominevole, ai suoi occhi?
Aveva sempre visto Marcus come l'eccellenza, l'irraggiungibile, il figlio perfetto che suo padre aveva preferito a lui,  non lo sopportava e mai lo avrebbe accettato nè rispettato!
<<che ti piaccia o no, io ho due lavori da gestire e un mutuo da pagare piccolino, quindi non si discute! Starai da lui per un pò, finchè non sarò di nuovo in grado di prendermi cura di te....>> disse Agatha, cercando di essere severa con lui, anche se non le era mai riuscito.

Le si spezzava il cuore, come madre,  non riuscire a dare le giuste attenzioni e cure al suo piccolo, che stava crescendo ed entrando a grandi passi nell'adolescenza. In quegli ultimi mesi aveva dovuto lavorare non-stop, senza neanche avere il tempo di stare 5 minuti con Max per preparargli da mangiare, o seguirlo nello studio. Aveva bisogno del tempo per crescere suo figlio, che era importante e aveva bisogno di ricavarlo, soldi o non soldi.
Quello era l'unico modo, per quanto al ragazzo non piacesse.

<<vaffanculo! TI ODIO!>> urlò Max a pieni polmoni, prima si buttarsi sul sedile, volendovi sprofondare.
La madre che si zittì immediatamente, scuotendo la testa con gli occhi lucidi, era tutta colpa di suo marito se erano in quella situazione precaria e quasi di povertà, era colpa sua se Max era diventato così aggressivo e scontroso.

Rimasero per un po' in silenzio, solo il rumore della pioggia riempiva l'abitacolo della vettura.
Tutto sembrava fermo, nonostante lo scrosciare dell'acqua sui vestri, fino a quando un clacson ruppe il silenzio e due fanali, accecanti nella notte, non invasero la corsia dove stava viaggiando la vecchia Volvo.

..........

Max non sentì più nulla, le orecchie gli fischiavano, dopo il frastuono dell'incidente.
Sentiva solo la pioggia bagnare il suo corpo e il sangue scorrergli al lato della testa.
Si tirò sù a fatica, cercando di capire cosa fosse successo. Finchè non la vide a terra, in una pozza di sangue.
Max riuscì a distinguere le lacrime dalla pioggia, mentre con quel poco fiato che gli era rimasto dall'urto, chiamò a gran voce:<<MAMMA!>>

Per la Giusta Strada (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now