Tutto riacquista un senso

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Mi inebrio del profumo di Ignazio, quel mix tra profumo e odore della sua pelle, quel qualcosa di unico che non mi stancherei mai di sentire.

Non riesco ad allontanarmi dal suo corpo, non riesco a respingerlo, ho bisogno di lui, sempre e comunque anche con tutte le mie paure.

Sento che Ignazio sorride sulla mia tempia prima di lasciarmi un bacio sulla fronte, un leggero calore invade il mio corpo per quel leggero contatto.

I<<facciamo una doccia insieme? >> mi chiede dolcemente mentre io scuoto il capo

Io<<non me la sento, scusami. Vai prima tu, ti aspetto qui>> sussurro
Ignazio annuisce senza dirmi nulla, mi lascia una carezza sulla guancia prima di andare in bagno socchiudendo la porta.

Lascio che il mio corpo si adagi sul letto, i pensieri tornano fin troppo prepotenti, tornano a farmi compagnia.
L'idea che Ignazio sia qui mi rende felice, mi da quasi la certezza che pian piano potremmo recuperare tutto, potremmo costruire qualcosa di ancor più speciale, che davvero potrei tornare a fidarmi di lui.

Eppure…

Eppure c'è quel pensiero che non dovrei ostacolare l'avvicinamento di Ignazio e Ilenia, che così la loro sarebbe nuovamente una famiglia, Chiara sarebbe felice, avrebbe i suoi genitori nuovamente vicini.
Tutto sarebbe più semplice anche agli occhi del mondo intero, mia madre non dovrebbe più vergognarsi di me, non avrebbe più nulla da disapprovare. Ogni cosa sembrerebbe andare al proprio posto, tutto tranne il mio cuore.
Gianluca andrebbe avanti, troverebbe altre donne, altre bellissime donne con cui passare i propri giorni, avrebbe dei figli, quei figli che Ilenia non potrebbe mai dargli e forse riuscirebbe a essere felice…forse.

Igna<<Piè…puoi andare a lavarti se vuoi, ho finito >>mi dice in accappatoio interrompendo i pensieri che mi sfuggono continuamente di mano

Annuisco senza dire altro, mi alzo e mi chiudo in bagno e poi nella doccia lasciandomi cadere l'acqua calda sul corpo, l'odore del bagnoschiuma, il tepore dell'acqua, la sensazione di pulito mi invade rendendomi almeno un po’ più sereno, quel tanto che basta da smettere di pensare con i “se” e con i “ma”.

Torno in accappatoio in camera, indosso il pigiama senza pensare allo sguardo di Ignazio sul mio corpo e mi pongo subito dopo sul letto, affianco Ignazio che mi sorride.

Un sorriso bello, sincero, uno di quelli che amo e che ultimamente riserva a pochi

Igna<<sei agitato, mi eviti…

Io<<non ti sto evitando, sono nel letto con te, siamo vicini no? >>

Igna<<no, per me questo non significa stare vicini>> so fin troppo bene cosa intende ma fingo ancora un poco di non capire. Gioco a provocarlo un poco, provo quasi a evitare questa discussione o semplicemente a capire come possa evolvere.

Mi volto su un fianco facendomi molto vicino a lui, il mio addome contro il suo fianco e un braccio sul suo ventre

Io<<va meglio così? Ora non siamo più lontani>> dico guardandolo in modo abbastanza freddo o almeno ci provo.

Igna<<già mi piace di più se stai così…e poi non intendevo questo. Siamo lontani proprio come persone, come dire, lontani con il cuore>>

Io<<non siamo lontani con il cuore, io almeno non lo sono, non mi sono dimenticato di noi due, di ciò che siamo stati…

Igna<<e che siamo ancora, Piè>> sospiro non riuscendo a dirgli davvero cosa mi passa per la testa, come sempre.

Potremmo ritornare-PBDove le storie prendono vita. Scoprilo ora