1. Incubo

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Socchiuse gli occhi, le braccia erano tese, morse da fauci gelide che le impedivano ogni movimento. Sotto di lei, si trovava una superficie contatta, non più calda di quello che sentiva attorno ai polsi.

Ruotò la testa appena ed un dolore le attanagliò il collo, facendole chiudere gli occhi.

Li socchiuse di nuovo e osservò davanti a sé le fiamme che danzavano in un braciere a più di un braccio.

«Ĵē yī ūchēkā, lūd̂u bīsē, e bī kuhoyē bī chōd̂īmō tuñū.» salmodiò una voce.

Girò la testa di scatto verso la voce. Proveniva ad una figura completamente ammantata, che aveva un braccio sollevato con un pugnale puntato verso il cielo.

«Būdī ko xa ūdīyē, oh chyibād̂i chyōte, xa ĵōngīyē ñīzī kuʄi ñe bī iseyē bū ifēyē hōd̂īmēngē ĵōmē.»

«Chi sei? Che vuoi da me?» strillò, cercando di tirare le braccia.

Le catene non si tesero di un pollice e si rese conto solo in quel momento che non aveva più forze. Quand'era successo? Cosa le era successo?

«Lasciami andare... ti prego...»

«Ko vūd̂u yīdēya kuhoyē, ko chyē tuchū ñe chyē tuhabo. Vū Ishtloch, vū Horesis ñe vū Ixfang...»

La fiamma avvampò più forte, con un piccolo crepitio.

«Che ti ho fatto?!»

Il pugnale calò inesorabile su di lei, si fece strada nelle carni...


«NOOO!»

Si alzò di scatto, madida di sudore, con il fiato corto.

Si osservò le mani, sciolse i lacci della vestaglia da notte e palpò con attenzione il costato.

Nulla, non c'era nulla...

Si sollevò dal giaciglio e si avvicinò alla finestra, aprendo gli scuri nonostante la gelida notte. Il freddo la fece rabbrividire, ma vide le stelle brillare nel cielo.

«Io sono viva...»

Writober 2019Where stories live. Discover now